TUTTI SULLE TRACCE DI MATTEO MESSINA DENARO,AUTORE DI OLTRE 50 OMICIDI , UN UOMO CHE HA PERDUTO IL BENE PIU’ PREZIOSO DELLA VITA:LA LIBERTA’

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di    R.Lanza
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messenger sharing buttonNuova richiesta di ergastolo .Il Pubblico Ministero Gabriele Paci ha richiesto l’ergastolo per il “Capo dei capi “attuale in Italia, Matteo Messina Denaro, , accusato di essere uno dei mandanti degli attentati di Capaci e Via D’Amelio. Il processo si celebra davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta.

Il superlatitante trapanese, a capo del mandamento di Castelvetrano, è considerato uno dei boss più potenti di Cosa Nostra,noto in Europa e nel resto del mondo  ed è  irreperibile da 27 anni.  Tutti lo cercano, i giudici lo condannano, gli investigatori più astuti  studiano ogni traccia per arrivare vicino a Messina Denaro.   Ma il boss per eccellenza è ancora lì, nascosto chissà dove e nessuno sa in quali condizioni fisiche o visive siano.  Un rebus individuarlo dopo un quarto di secolo.  La pista migliore resta quella di “seguire” o pedinare parenti o fedelissimi. Prima o poi un errore lo faranno. Ma certamente un uomo che si nasconde tutta la vita non può essere considerato un vincente. Di quali affari parliamo, investimenti nella grande distribuzione alimentare, se sono accertati  oltre 50 omicidi a suo carico ? . Cosa farsene dei soldi al punto in cui è arrivato? Vive nelle grotte. 

Ferrari, belle donne, Ville con piscine. Ma non scherziamo.  Sogni e sogni   Non sappiamo i motivi che hanno spinto quest’uomo ad agire come una belva feroce contro l’umanità.  Non sappiamo.    In realtà è uno zombi c he cammina e si nasconde per non essere deriso dai suoi nemici e da chi ha avuto ucciso un familiare..  Ha perduto il bene più prezioso della vita: la libertà. 

 E l’anima?   Avrà quest’uomo un credo religioso, Dio?    Si afferma che anche il peggior criminale , autore di tanti delitti, possa comparire un giorno al cospetto di Dio. Certo, non potrà pretendere il perdono delle famiglie delle sue vittime ma un rapporto con Dio può averlo, anche per pochi secondi, fino all’ultimo istante della sua vita Probabilmente vive per conservare un valore molto importante nella Mafia: il rispetto di sè e dei propri familiari.    

Il pizzino di Matteo Messina Denaro nel 2015 per un terreno ...

La richiesta di carcere a vita  è stata avanzata a conclusione della requisitoria, durata otto udienze. Matteo Messina Denaro è difeso dagli avvocati  d’Ufficio Salvatore Baglio e Giovanni Pace.

NEL SUD E’ NAPOLI CHE, SECONDO L’ISTAT,E’ LA CAPITALE ITALIANA DELL’INFLAZIONE

Mercato immobiliare di Napoli: il centro storico trascina i prezzi ...

Napoli presenta molti aspetti pieni di criticità. Lo sappiamo ma l’Istat lo conferma con i numeri. Il potere d’acquisto delle famiglie diminuisce progressivamente e su tanti lavoratori incombe lo spettro della disoccupazione. Ma aumentano pure i prezzi dei beni di consumo. Lo strano fenomeno riguarda Napoli che, secondo gli ultimi dati Istat, è la capitale italiana dell’inflazione, a dispetto di una tendenza deflattiva piuttosto diffusa sul territorio nazionale. E lo stesso primato, tra le regioni, spetta alla Campania.

L’aumento del costo della vita in poche città è una tendenza emersa dai dati sull’inflazione, divulgati dall’Istat e rielaborati su un campione di Comuni con più di 150mila abitanti. L’incremento del tasso di inflazione registrato a Napoli nel mese di giugno è dello 0,7%, lo stesso dato di maggio. A pesare soprattutto i settori alimentare e abbigliamento.

Napoli è in controtendenza rispetto al Settentrione e rispetto a buona parte del Mezzogiorno. «Mentre il resto d’Italia è in deflazione a giugno, al Sud – spiega l’Istat – i prezzi crescono, anche se solo dello 0,1%. Il Sud è l’unica area del Paese con numeri positivi e ospita una delle grandi città con i maggiori rincari, Napoli, che insieme con Bolzano e Perugia guida la classifica dello 0,7%.». 

Il primato di Napoli — è la conferma di una tendenza che era stata già anticipata nelle scorse settimane, quando le valutazioni sul costo della vita apparivano ancora premature. . Secondo uno studio recente della Commissione Europea, i prezzi al consumo in Italia nel 2020 dovrebbero rimanere stabili. I dati sull’inflazione, rielaborati dall’Unione consumatori, a Napoli e in Campania – dove l’incremento è dello 0.5% – risultano sorprendenti soprattutto per la differenza con le altre città del Mezzogiorno. In tutto il Sud Italia, il dato rilevato dall’Istat per giugno 2020 segnala un aumento dello 0,1%. E sull’intero territorio nazionale la media è negativa, con un -0,2%. 

Nelle grandi città la tendenza deflattiva è ancora più accentuata, con il -0,5% di Roma e il – 0,8% di Milano. È evidente che l’incremento dei prezzi dei beni di prima necessità- a partire dagli alimentari- abbia contribuito in maniera significativa a determinare l’aumento dell’inflazione.

. L’Unione nazionale Consumatori ha provato a tradurre in termini numerici l’aumento dell’inflazione su base percentuale, proiettandolo su un arco temporale di un anno. Un lavoratore- tipo a tempo pieno, con una retribuzione media di 1440 euro netti mensili, ha perso in questo periodo di fermo a casaoltre 480 euro mensili ad aprile e maggio. Il rincaro dei prezzi, in questo momento, risulta davvero inspiegabile.

 

Nubifragio Palermo: Vigili del fuoco ,nessuna vittima ritrovata nonostante ” la notizia” di persone intrappolate in auto

 

Morte e devastazione a Palermo per due ore di pioggia: dolore e polemiche

Violento nubifragio a Palermo.Vigili del fuoco al lavoro tutta la notte sulla circonvallazione del capoluogo siciliano  I pompieri stanno ancora portando via l’acqua dal sottopasso con le idrovore. E fino a questo momento non sono state individuate vittime dai sommozzatori e proseguono le ricerche per escludere la presenza di vittime

Sul posto nella notte anche il sindaco Leoluca Orlando che lamentava l’omessa comunicazione dell’allerta meteo.Dal comando provinciale dei vigili del fuoco comunicano di aver provveduto al prosciugamento dell’acqua con delle pompe ad alta portata proprio per verificare se qualcuno sia rimasto intrappolato negli abitacoli delle auto. Ma fino ad ora non è stato individuato alcun corpo.

Il temporale ha funestato l’Isola da occidente a oriente, ma la bomba d’acqua che si è abbattuta su Palermo nel primo pomeriggio non ha lasciato scampo per circa tre ore consecutive, intercalata da brevissimi cali d’intensità. Le prime notizie registravano allagamenti in negozi e abitazioni dei piani bassi, poi il soccorso di alcuni automobilisti in via Imera, da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco.
I vigili del fuoco informano che in serata era arrivata una notizia secondo la quale due persone erano  intrappolate in auto in uno dei tanti sottopassi sommersi dall’acqua lungo la Circonvallazione. I due, un uomo e una donna, secondo alcuni testimoni sembra avessero in un primo momento tentato di abbandonare l’automobile
Poco dopo due fratellini, il più piccolo di soli nove mesi, sono stati portati in ospedale per ipotermia: erano in auto coi genitori, anche loro in quel punto maledetto della città.

La notizia delle vittime è stata quindi smentita dai vigili del fuoco che finora non hanno ritrovato alcun corpo.
 

Nasce a Palermo la Fedas Regione Sicilia, federazione aziende dello spettacolo, con le imprese dello show business

Alessandro Aiello, Roberto Fontana, Luciano Muratore, Jhonny Biondo, Damiano Bianco

 

Ha scelto di aderire a Sicindustria Palermo la neonata Fedas Regione Sicilia, federazione aziende dello spettacolo, che racchiude le imprese dello show business, con attività di noleggio e istallazione di impianti audio, video e luci, allestimenti per fiere, congressi, matrimoni, cerimonie ed eventi, comprese le luminarie, i giochi di artificio e i bagni chimici.

La decisione è stata presa dopo un incontro con il presidente di Sicindustria PalermoAlessandro Albanese. Confederata con la Fedas Italia, è stata costituita a Palermo lo scorso 28 maggio dal presidente Roberto Fontana, dal vice presidente vicario Jhonny Biondo e dal vice presidente Luciano Muratore. Tesoriere è stato nominato Alessandro Aiello e segretario Damiano Bianco.

 Riportiamo il commento del presidente Fedas Regione Sicilia, Roberto Fontana

«Lo scopo dell’avvicinamento all’associazione degli industriali – afferma il presidente Fedas Regione SiciliaRoberto Fontana – è avere una casa più grande e autorevole per fare fronte comune ed avere riconosciuti degli interventi a sostegno del settore, uno dei più colpiti dal lockdown. Ad unirci è stata la mancanza di commesse con grave perdita occupazionale per l’intero comparto. Il nostro – prosegue – è stato il primo settore a chiudere e l’ultimo a ripartire. Chiediamo quindi il riconoscimento nazionale del comparto come categoria di impresa e l’aggiornamento della classificazione dei codici Ateco».

Il saluto del presidente di Sicindustria Palermo, Alessandro Albanese

«Le imprese del settore dello spettacolo – commenta Alessandro Albanese, presidente di Sicindustria Palermo – sono un segmento interessante e strategico nell’ambito del panorama economico e produttivo della nostra regione. Con l’ingresso di Fedas in Sicindustria si estende dunque la rappresentanza della nostra associazione e aumentano la qualità e il peso specifico della platea delle imprese rappresentate, tutelate, sostenute».

  Ed infine i numeri del settore coperto da Fedas

Il comparto confederato da Fedas Italia rappresenta un volume d’affari pari a € 65.5 miliardi a livello nazionale, ha un impatto sul PIL di € 36.2 miliardi, un numero di addetti pari a 569.000 unità. L’indotto delle attività coinvolte impiega il 40% del totale delle notti in hotel occupate all’anno e muove un numero di partecipanti ad eventi di 56.4 milioni di persone. In Sicilia le aziende interessate sono circa un migliaio, per 8000 addetti e un fatturato stimato attorno ai 100 milioni di euro.

Lo scorso 8 luglio al Teatro Jolly di Palermo si è svolto il primo meeting regionale con la presenza di aziende di tutte le province della Sicilia.

«Con questo incontro abbiamo voluto dar voce – ha concluso Roberto Fontana – alle aziende e una ventata di energia positiva a tutti coloro che con passione e devozione lavorano nel mondo dello spettacolo per divenire parte integrante di una realtà viva e presente che va tutelata e rappresentata. Avvieremo una serie di incontri con organi istituzionali, al fine di salvaguardare un comparto che partecipa, alimenta e sostiene la cultura e il turismo di tutta la nazione».

Ha aderito a Sicindustria Palermo la neonata Fedas Regione Sicilia, federazione aziende dello spettacolo, che racchiude le imprese dello show business

Alessandro Aiello, Roberto Fontana, Luciano Muratore, Jhonny Biondo, Damiano Bianco

Damiano Bianco, Luciano Muratore, Alessandro Albanese, Roberto Fontana

AUTOSTRADE: IL GOVERNO NON RIESCE A CANCELLARE IL TERMINE SINONIMO DI INFAMIA E MANCANZA DEL DOVERE

 

L’avvertimento dell’Avvocatura dello Stato: “Revocare la concessione di Autostrade costerebbe 23 miliardi”
DI RAFFAELE LANZA
Roma,
Sembrerebbe che l’intesa ci sia: Cdp entra nel capitale,nell’assetto azionario di Aspi, Autostrade diventa di fatto una public company, e i Benetton progressivamente usciranno. “Restano all’inizio con un 10-12% e poi escono definitivamente non oltre il 27 luglio”.   Questa è una brutta storia che riporta le pagine di tutti i lutti avvenuti con la disperazione delle famiglie, per la negligenza di una società che aveva il dovere di provvedere periodicamente alla manutenzione del Ponte   “Morandi”.   Negligenze accertate già dalla Procura di Genova fino alla consumazione del reato di falso per eludere l’intervento dei magistrati.    Anche altri ponti sono crollati successivamente in altre parti d’Italia.   Eravamo presi allora da un solo sentimento di solidarietà verso i familiari: la rabbia e il desiderio urgente di fare giustizia. 

Non si parlava di conti, ma di procedere subito a cancellare quel termine sinonimo di infamia e di mancanca del dovere che si chiama Autostrade ed Atlantia.        Ma la forza del potere economico rappresentata dal plumiliardario Benetton ,in fuga per tanti mesi, ha dilatato ad oggi una questione che doveva ad occhi chiusi essere liquidata subito dopo le rivelazioni e le consulenze della Procura di Genova. 

   Ancora una volta i soldi vincono sul dovere morale di non trattare con chi si è macchiato del reato di “Omicidio del Ponte per manutenzione fantasma”.      Certamente sotto il profilo economico tutti gli esponenti e i contrari alla revoca avranno  “ragioni” da vendere.    

Ma si è trascurata quella più importante, quella che in un Paese cristiano come il nostro, non può accettare di sedersi al tavolo del confronto con gli “autori indiretti di quel  disastro”.      Non si fanno trattative con i criminali, signori.   I  criminali che sparano, uccidono, rapinano sanno bene cosa significa perdere la libertà quando vengono catturati  E sanno anche che non avranno più alternative nella società dei “giusti”    Altro che sedersi accanto a politici e dirigenti.    Quelle persone sanno bene di essere considerate infatti delle “bestie”

L’Avvocatura dello Stato: “Revocare la concessione di Autostrade costerebbe 23 miliardi”

Autostrade, Conte: ”Se c’è stato inadempimento responsabilità è dei manager. No ricatto concessionario ai cittadini”
L’eventuale risarcimento sarebbe legato a «un’eventuale deliberazione negativa della conformità dell’art.35 del decreto legge c.d. “milleproroghe” rispetto ai parametri normativi. Ogni eventuale intervento di codesta amministrazione dovrà, pertanto, tenere nella dovuta considerazione anche tale rischio»

Ponte Morandi, le immagini del viadotto crollato a Genova - Foto 1 ...

(Archivi Sud Libertà)

Mandato anche ai “ministeri dell’Economia e dei Trasporti per concludere una transazione” sul dossier Aspi “riportando la concessione in equilibrio giuridico ed economico”. Il risarcimento per la vicenda del ponte Morandi resta, come definito nella proposta della scorsa settimana, di 3,4 miliardi di euro.

Il comunicato – “Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. (ASPI), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda. Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di ASPI due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di ASPI e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo”, si legge nel comunicato di palazzo Chigi diffuso dopo il Cdm.
La proposta -si legge nel comunicato- prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario. Punti relativi alla transazione -Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro; -riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162); -rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario; -aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario; -rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”; -accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria“.

Punti relativi all’assetto societario del concessionario. In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire: -l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – CDP), attraverso: 1.la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP; 2.l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali; -la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi; -la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di ASPI, con conseguente aumento del flottante. In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento“.

 

Ancora decessi -17- di coronavirus in Italia e 114 i nuovi positivi

 

Ancora un pò allarmanti i dati della Protezione civile diffusi: Sono 114 oggi (169 ieri) i nuovi positivi al coronavirus, che calcola in 243.344 i casi totali. Crescono i decessi, che oggi sono 17 (ieri 13) per un totale di 34.984 morti da inizio emergenza. In aumento i guariti: oggi sono 335 (95.441 in totale). Secondo il bollettino di oggi sono 12.919 gli attuali positivi, -238 rispetto a ieri. Il capitolo coronavirus resta sempre aperto e le misure di contenimento prevedono la proroga al 31 luglio come già annunciato in Aula parlamentare dal ministro Speranza..

In aula parlamentare il Ministro Speranza spiega tutte le misure sul coronavirus prorogate fino al 31 luglio

Autodichia: sotto il tappeto dell'apparenza, la zona franca del ...

Novità con il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella comunicazione in Aula al Senato: Il Governo intende emanare un nuovo decreto che proroga fino al 31 luglio le misure”, in scadenza, per il contenimento di Covid-19.

Le principali misure prorogate al 31 luglio, sono obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro; divieto di assembramenti; sanzioni penali per chi viola l’obbligo di quarantena; divieto di ingresso o quarantena per chi arriva da Paesi extra Eu e controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine.

Questa ultima misura che ho adottato con mia ordinanza – prosegue il ministro – è direttamente correlata alla grave situazione di contagio in un numero crescente di aree nel mondo. La scelta è chiara. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi ed è per questo che abbiamo scelto, ancora una volta, la linea della massima prudenza“…

La prima valutazione che dunque offro all’aula è un preciso richiamo a non sottovalutare prima di tutto una situazione internazionale molto preoccupante — perché la circolazione del virus nel mondo accelera e non perde potenza.

La ricerca della massima convergenza nella gestione di questa difficile emergenza sanitaria non è una ‘concessione’ che il governo regala alle opposizioni né uno ‘sconto’ che le minoranze fanno alla attuale maggioranza parlamentare”, precisa Speranza sottolineando che questa è “la via maestra per portare il Paese definitivamente fuori dalla tempesta. E’ la via della responsabilità. L’unica, a mio avviso, seriamente percorribile nell’interesse prioritario e prevalente del nostro Paese”.

Particolare attenzione è rivolta, in queste ore, agli sbarchi sulle nostre coste con rigorosi controlli sanitari ed obbligo di quarantena per tutti coloro che arrivano. Nessuna sottovalutazione può essere ammessa“..

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Calandra & Calandra: la storia del duo alcamese pop folk, , approda sulla tv nazionale grazie ad una serenata

Martedì 14 luglio alle 20.20 a La Dedica, nuovo programma di Rai Tre dedicato ai cantanti di musica popolare  di tutt’Italia

Si intitola La Dedica il nuovo programma di Rai 3, in onda in prima serata che martedì 14 luglio, alle 20.20, porterà sulla tv nazionale la storia dei Calandra & Calandra, il duo pop folk alcamese campione di visualizzazioni su Youtube. Ideato e condotto da Pino Rinaldi, con la regia di Fabrizio Berruti e la collaborazione di Raffaele Festa CampanileLa Dedica è la trasposizione televisiva delle serenate di un tempo e delle dediche radiofoniche, il tutto rivisitato in chiave moderna.

 

 

A far guadagnare spazio nel nuovo format al duo composto dai fratelli di Alcamo, in provincia di Trapani, Giuseppe e Maurizio Calandra è stata la serenata “Nun Viu l’ura”, scelta anche come colonna sonora. L’obiettivo de La Dedica è, infatti, quello di realizzare un viaggio musicale in 15 puntate, dal Veneto alla Sicilia, raccontando le storie di  artisti noti e amati nel proprio territorio e con un grande seguito sui social. A fare da filo conduttore la canzone popolare contemporanea, insieme alle storie di artisti locali e vita quotidiana.

 


Calandra & Calandra  sono stati selezionati, tramite il web,  grazie anche ai tanti video, a volte veri e propri cortometraggi, realizzati e postati su YouTube  e che  ha permesso loro  di  farsi apprezzare  dal grande  pubblico. E così, la troupe de La Dedica è approdata ad Alcamo e Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, dove sono nati i Calandra e dove ha avuto origine la loro carriera.

La serenata “Nun viu l’ura” scelta da La Dedica

“Nun viu l’ura” è una serenata che racconta una storia d’amore tutta alcamese, un valzer lento accompagnato da un video romantico e passionale girato nella storica tenuta Villa Immacolatella di Paceco nel trapanese. Prodotto da Ottica Focus e Fortunato Fred Nicotra, per la regia di Baldo Messina. Vede protagonisti due noti attori siciliani Lollo Franco e Rori Quattrocchi e la loro versione giovane, Alfredo Gilè e la modella Giusy Marasà.

 

La storia dei Calandra & Calandra

Giuseppe e Maurizio Calandra, in arte I Calandra & Calandra, impegnati attualmente nell’Nzemmula Tour 2020, hanno alle spalle dieci anni di attività e produzione musicale di brani appartenenti alla tradizione e inediti, arrangiati in chiave moderna. Tra questi Lu Matrimoniu il cui video ha raggiunto 7 milioni  di visualizzazioni, Sicilianu Tipu Stranu con cui hanno raggiunto la finale nazionale del contest radiofonico Capitalent. Questi alcuni dei numeri che riassumono la loro storia: più di 300 spettacoli, tra esibizioni e concerti, 8.700.000 click su Youtube, 2 cd Sicilia Incantata e Nzemmula, 35 brani incisi di cui 5 inediti in attesa dell’uscita del prossimo cd, 13 videoclip prodotti, una tournée in  Guatemala, tre a New York, una in Svizzera, in Belgio, in Canada e 16 premi vinti in campo nazionale.

Le Soprintendenze siciliane? Fabbriche di dirigenti ambiziosi,alla ricerca di svariati interessi, ma non più invisibili , e senza più i poteri del passato

Sedi dell'ARS | ARS

 

di  Raffaele  Lanza

 

Le organizzazioni dei Beni culturali. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: “In nome dell’autonomia speciale,si  sa, hanno richiesto a . Sammartino (nella foto sopra) un confronto approfondito con i sindacati”.    Oggi Luca Sammartino ha comunicato di aver riordinato la complessa materia ed accolto vari spunti sui beni culturali  Vediamo un pò..

Sappiamo che i  sindacati  hanno già risposto alla V Commissione Ars che ha chiesto loro un parere sulla legge in discussione, “Disposizioni in materia di beni culturali e di tutela del paesaggio”.

Intanto-osserviamo noi – dovrebbe intervenire l’Aran perchè si è realizzata l’omissione di interpellare anche  i sindacati autonomi rappresentativi ..salvo che questi non intendono esprimere alcuna opinione nella consapevolezza che la questione è squisitamente politica

Ci chiediamo perché – affermano pubblicamente i segretari generali delle federazioni Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – pur a fronte della competenza esclusiva sulla materia, unica tra le Regioni a Statuto speciale, sia necessario scostarsi a tutti i costi dal modello messo in campo dal Ministero dei Beni Culturali, svuotando le Soprintendenze dei loro poteri”.

Occorre discutere attentamente di questa norma, sotto ogni aspetto, valutando anche la consistenza delle numerose critiche che sono giunte da esperti e rappresentanti della categoria. Ci interessano, ovviamente, gli aspetti legati alle ricadute della norma sui lavoratori del settore, ma siamo preoccupati anche per la tenuta di un intero settore, quello della cura e dalla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale”.

Non hanno perduto l’occasione di esporsi le figure -ombre dei dirigenti delle unità operative delle soprintendenze.Sono archeologi, storici dell’arte, chimici, paleografi, fisici, etnolinguisti, naturalisti e geologi  diversi dei quali – hanno vinto nel 2000 il concorso per dirigente tecnico bandito dal Dipartimento dei beni culturali e che, ancora oggi, pur assumendo il livello D fino a D6 sono stati in realtà declassati -per la presenza nell’organico di funzionari direttivi plurilaureati – a qualifiche non dirigenziali, del comparto.   Alcuni hanno fatto singoli ricorsi nelle varie province e hanno ottenuto le qualifiche ma la distorsione,nata male già all’assessorato ai beni culturali con la stesura e il bando di concorso, era diventata evidente.

Pioggia di critiche sul dirigente autore del testo di concorso dirigenziale, Angileri.  Successivamente questo dirigente -siamo nel periodo di fuoco delle Soprintendenze perchè Direttore generale era stato collocato Gesualdo Campo  dall’ex governatore Raffaele Lombardo -si occuperà di servizio personale beni culturali navigando -e naufragando pure- tra vibrate denunce sindacali contro il Campo e l’Angileri- di agguerriti sindacalisti autonomi di Catania dell’epoca.

Secondo il personale che reclama la qualifica originaria, ” il testo sui beni culturali , – è il loro lamento – pur avendo l’obiettivo dichiarato di adeguare il sistema regionale agli standard nazionali, non affronterebbe quelle che sono le cause reali dell’inefficienza amministrativa della gestione dei beni culturali e, in particolare, la questione del personale che, invece, non è affrontato. “Si perde così l’occasione di mettere ordine e di ripristinare un principio di equità giuridica ed economica che vede i funzionari regionali, vincitori di un concorso 20 anni fa, penalizzati  al confronto  con il personale  dell’amministrazione statale” .

Le loro aspirazioni si sarebbero interrotte con l’istituzione del “ruolo unico della dirigenza” con la legge regionale 10/2000, e della conseguente soppressione di fatto del “ruolo tecnico dei beni culturali” istituito dalla legge regionale 116/1980    Ma finoggi cosa hanno fatto ,  – sono le obiezioni spontanee- perchè nessuna voce sindacale li ha rappresentati, perchè sono sempre alla ricerca dei dirigenti coordinatori per avere posizioni migliori degli altri ?    Perchè essi -le contraddizioni della Regione siciliana- sono i più iscritti nei sindacati regionali ma non hanno avuto il coraggio di contestare nel loro interno la legge 10 del 2000 sul riordino del personale?  

Da qui la richiesta: “il ripristino del“Ruolo tecnico del personale dell’amministrazione regionale dei beni culturali” e, con ciò, l’assetto pluridisciplinare degli organi tecnico scientifici dell’assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana, previsti dalle leggi regionali ma disapplicate da vent’anni, a seguito del “caos organizzativo” determinato dall’emanazione della legge regionale 10/2000. “ anche perché renderà possibile l’indizione di nuovi bandi di concorso per i “professionisti dei beni culturali” previsti dall’articolo 9 bis del Codice dei beni culturali e del paesaggio, per cui si rileva un vuoto di organico nell’attuale assetto dell’amministrazione regionale dei beni culturali”.

Osserviamo che i contratti  di lavoro dei dipendenti prevedono già  le figure specialistiche nella Regione siciliana, giovani che si sono formati e laureati nel tempo acquisendo una formazione specialistica.  Un serbatoio non trascurabile.

Altri spunti   Apprendiamo che le associazioni  contestano il nuovo schema dei beni culturali perchè«punta allo svilimento delle Soprintendenze, cioè di organismi deputati esclusivamente alla tutela e salvaguardia del territorio e dei beni culturali, storici, artistici. Tentativo peraltro perpetrato da anni da parte di forze politiche che mirano soprattutto, dietro il paravento dello snellimento della burocrazia, a privilegiare la via degli incarichi di natura di derivazione fiduciaria, piuttosto che potenziare l’organico qualificato». Un modo, insomma, perché «il committente politico possa più facilmente condizionare le scelte delle istituzioni pubbliche». La nuova legge affiderebbe ai Comuni l’esercizio di funzioni quali autorizzazioni, valutazioni di compatibilità paesaggistica delle opere edilizie, azioni di vigilanza, adozioni di provvedimenti sanzionatori, che in atto sono competenza delle soprintendenze. Insomma, secondo le associazioni firmatarie del documento «consegnerebbe il territorio e le risorse di questo nelle mani di chi fosse incline a compromessi e a far prevalere interessi localistici, che potrebbero non coincidere con quelli più generali della comunità nazionale». In due parole: totale mancanza di fiducia nella politica locale e nei suoi legami di interessi con il territorio.

Il testo,in nostro possesso, è firmato tra gli altri da Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni; Legambiente Sicilia; Zero Waste Sicilia; WWF Sicilia; Italia Nostra Sicilia; Comitato Rodotà Beni Pubblici e Comuni Sicilia; Centro Consumatori Italia.

Singolare la posizione di  Claudio Fava “..L’unico merito è probabilmente quello di avere stimolato, nella fase istruttoria, decine e decine di segnalazioni ed osservazioni da parte delle realtà istituzionali e associative, impegnate nel lavoro di valorizzazione e tutela dei beni culturali in Sicilia. Si parta proprio da questi contributi e da queste esperienze per riscrivere, stavolta in modo partecipato e condiviso, un testo di riordino del settore che affronti i limiti attuali delle Sovrintendenze senza però compromettere la loro azione di tutela e di vigilanza.”

LA TRISTEZZA DELLA FUGA NEGLI OCCHI DEI MIGRANTI DI ROCCELLA JONICA

 

 

Riflettori puntati sui migranti di Reggio Calabria. Dei 70 migranti, tutti maschi e di nazionalità pakistana, sbarcati ieri a Roccella Jonica in provincia di Reggio Calabria, 28 sono risultati positivi al tampone per il coronavirus. I migranti erano stati avvistati venerdì sera a bordo di un’imbarcazione a largo di Caulonia e sono stati trasportati fino al porto con una motovedetta.

 

Sbarco di migranti a Roccella, 28 Covid-positivi su 68 - Il Fatto ...

 

Roccella ospita 20 migranti, minori non accompagnati, sbarcati la scorsa notte. Lo fa perché è un suo preciso dovere dettato dalla legge. Ma lo fa anche perché crede che quando si è chiamati a svolgere il proprio dovere lo si deve fare fino in fondo. E se è tuo dovere organizzare l’accoglienza dei minori non accompagnati – ragazzini di 13, 14 o 15 anni che hanno negli occhi la tristezza della fuga dalla propria casa, il dolore per quello che hanno visto e la paura per il futuro – lo fai al meglio e basta”. Così in un post sul massimo social  il sindaco di Roccella Jonica Vittorio Zito.

Poi, quando ti dicono che tra di loro ci sono 5 casi di positività al Covid-19, ti metti subito al lavoro per gestire in piena sicurezza questa situazione, al fine di non generare alcun pericolo per i cittadini e i turisti. Ma facendo attenzione a non abbandonare nemmeno per un istante la preoccupazione di garantire il pieno rispetto della dignità di questi esseri così fragili. Sai che è possibile farlo. Perché puoi contare sulla straordinaria professionalità e disponibilità delle forze dell’ordine, sulla competenza dei medici dell’USCA e della task force regionale, sul supporto istituzionale della Prefettura, sul lavoro di magnifici volontari, sull’aiuto di una splendida squadra di amministratori e dipendenti comunali. E sai di poter contare sulla serietà dei tuoi concittadini. Sappiamo che dobbiamo farlo, perché è nostro dovere di uomini farlo”.

”Abbiamo deciso di informarvi quotidianamente sull’andamento di questa vicenda, per evitare il diffondersi di false notizie, delle quali non abbiamo assolutamente alcun bisogno. Chiediamo agli organi di informazione di far riferimento a questi comunicati e a tutti voi di fidarvi del lavoro che stiamo facendo. E siamo certi che tutti insieme supereremo anche questa prova”.

 – Proteste ad Amantea, centro turistico in provincia di Cosenza, per l’arrivo di 12 migranti provenienti dal Bangladesh e positivi al Covid 19 trasferiti ieri sera da Roccella Jonica in una struttura Cas della località del Tirreno cosentino.     Si apprende che  alcuni cittadini si sono sdraiati a terra chiedendo sicurezza e il trasferimento immediato dei migranti in un centro più idoneo.

La governatrice Jole Santelli invoca l’intervento immediato del governo e si rivolge  a Conte: “L’unica soluzione in grado di

evitare pericoli per la salute della popolazione calabrese non può che essere quella di procedere alla requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste della regione italiane maggiormente interessate dagli sbarchi, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari sugli immigrati e potrà essere assicurata, in caso di positività, l’effettuazione del periodo di quarantena obbligatoria.  Più in là Santelli aggiunge: “Mi aspetto una risposta rapidissima da parte del governo ….

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