Papa Francesco ai giovani : non siate mai silenziosi ed invisibili ma gridate di fronte alle ingiustizie ed ai corrotti

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“Non fatevi mai manipolare, non state zitti, ma fate domande e gridate….”

Papa Francesco si rivolge ai giovani per avere una migliore qualità di vita: lottate contro la corruzione,non fatevi manipolare, non rimanete zitti. Il monito alle giovani generazioni arriva nel corso della celebrazione della messa in piazza San Pietro in occasione della Domenica della Palme. Alla celebrazione prendono parte giovani di Roma e di altre diocesi in occasione della ricorrenza diocesana della XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù.

Cari giovani, la gioia che Gesù suscita in voi è per alcuni motivo di fastidio e anche di irritazione, perché un giovane gioioso è difficile da manipolare – afferma  Bergoglio -. Ma esiste in questo giorno la possibilità di un terzo grido: ‘Alcuni farisei tra la folla gli dissero: ‘Maestro, rimprovera i tuoi discepoli’; ed Egli rispose: ‘Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre'”.

 

“Far tacere i giovani – avverte il Papa – è una tentazione che è sempre esistita. Gli stessi farisei se la prendono con Gesù e gli chiedono di calmarli e farli stare zitti. Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili. Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano ‘rumore’, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perché non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi”.

Cari giovani, – la sferzata del Pontefice ai giovani – sta a voi la decisione di gridare, sta a voi decidervi per l’Osanna della domenica così da non cadere nel “crocifiggilo!” del venerdì… E sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete? Per favore, decidetevi prima che gridino le pietre”.

“ARMAO HA SOLLECITATO UN FINANZIAMENTO ILLECITO (4 MILIONI DI EURO): PER IL M5 STELLE ARMAO DEVE DIMETTERSI SUBITO!

 

“FUSIONE TRA IRCAC, CRIAS , IRFIS ” NELLA LEGGE FINANZIARIA

Il deputato del M5S all’Ars, Giancarlo Cancelleri rivela che l’assessore Armao non è pulito e non merita il ruolo assegnato dal Presidente della Regione in base agli accordi politici.. Il ruolo del vice presidente della regione e assessore all’economia Gaetano Armao nello scandalo dei beni della Regione svenduti va chiarito con urgenza. L’assessore, finito nella carte della procura di Agrigento – secondo quanto riporta da articoli di stampa – venga a riferire in aula prima della Finanziaria. Di certo non può gestire, da assessore all’Economia, la fusione di Crias, Ircac e Irfis, presente nel documento di stabilità, visto che si sarebbe interessato – sempre secondo notizie di stampa– per sbloccare un finanziamento di 4 milioni della Crias a favore di una persona finita agli arresti. Per questo chiediamo fin d’ora lo stralcio del cosiddetto Super-Irfis dalla Finanziaria”.

 Nella foto il deputato del M5 S   Giancarlo Cancelleri che ha lanciato l’attacco ad Armao

Gaetano Armao compare nelle carte dell’inchiesta su Vincenzo Sinatra, imprenditore arrestato nelle scorse settimane. “ Armao avrebbe caldeggiato il rilascio di un finanziamento Crias da 4 milioni di euro per la ristrutturazione di un albergo. E i magistrati ritengono che  Armao  sia “’ un soggetto che comparirà spesso nel novero delle persone che si mettono a disposizione di Sinatra”.

           UNA SPORCA POLITICA REGIONALE: IL DIRIGENTE GENERALE FERRARA

                 “CONDIZIONA” IL DIPENDENTE G.GUIDA  A “NON GUARDARE LE CARTE....”

Nella foto sopra l’assessore all’Economia e vicepresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao

Un funzionario regionale, Gianluca Guida riscontra irregolarità nella richiesta di un finanziamento sollecitato dall’assessore all’economia. Armao si rivolgerebbe al dirigente generale Alessandro Ferrara che, nella sua posizione dominante – come avviene sempre negli Uffici della Regione interverrebbe su Guida “a non guardare troppo le carte ed esprimersi per un parere favorevole e lo scoraggia pure dall’assumere iniziative….”

 

 

Stando a quanto si legge – afferma la capogruppo 5 stelle Valentina Zafarana che ha chiesto una commissione di indagine sui finanziamenti pubblici– Armao, di cui ci sarebbero pure intercettazioni, viene definito dai magistrati ‘un tutor di Sinatra’, cioè di una persona finita agli arresti e a cui la Regione ha venduto una porzione del Parco dei Templi. Non mi sembra proprio robetta. Se fosse vero sarebbe gravissimo e si dovrebbe dimettere subito”.

 

 

SICILIA IN CONDIZIONE DI GRAVE DEPRIVAZIONE E RISCHIO POVERTA’- ALLARMANTE SITUAZIONE PURE IN CAMPANIA E CALABRIA

LA POLITICA HA DIMENTICATO   IL SUD

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Le persone in difficoltà e deprivazione sono passate da 15 a 18,1 milioni. Lo rivela un’analisi realizzata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

Il livello medio europeo è invece salito solo di un punto, attestandosi al 23,1 per cento: 6,9 punti in meno rispetto alla nostra media. In Francia e in Germania, invece, in questi 10 anni il rischio povertà è addirittura diminuito e attualmente presenta un livello di oltre 10 punti in meno al dato medio Italia.

 A livello regionale la situazione al Sud è pesantissima. Gli ultimi dati disponibili riferiti al 2016 segnalano che il rischio povertà o di esclusione sociale sul totale della popolazione ha raggiunto il 55,6% in Sicilia, il 49,9% in Campania e il 46,7% in Calabria.

In Italia la pressione tributaria (vale a dire il peso solo di imposte, tasse e tributi sul Pil) si attesta al 29,6% (anno 2016). Tra i nostri principali paesi competitori presenti in Ue nessun altro ha registrato una quota così elevata. La Francia, ad esempio, ha un carico del 29,1%, l’Austria del 27,4%, il Regno Unito del 27,2%, i Paesi Bassi del 23,6%, la Germania del 23,4% e la Spagna del 22,1%.

Al netto della spesa pensionistica, il costo della spesa sociale sul Pil (disoccupazione, invalidità, casa, maternità, sanità, assistenza, etc.) si è attestata all’11,9%. Tra i principali paesi Ue presi in esame in questa analisi, solo la Spagna ha registrato una quota inferiore alla nostra (11,3% del Pil), anche se la pressione tributaria nel paese iberico è 7,5 punti inferiore alla nostra.

Tutti gli altri, invece, presentano una spesa nettamente superiore alla nostra. Siamo i più tartassati d’Europa e con un welfare “striminzito” il disagio sociale e le difficoltà economiche sono aumentate a dismisura.  Le famiglie siciliane non riescono più a pagare le bollette di luce ed acqua ed il disagio aumenta sempre più  con il triste ricordo di un governante che ha protetto a dismisura le banche italiane

“Da un punto di vista sociale –  il risultato ottenuto è stato drammatico: in Italia, ad esempio, la disoccupazione continua a rimanere sopra l’11 per cento, mentre prima delle crisi era al 6 per cento. Gli investimenti, inoltre, sono scesi di oltre 20 punti percentuali e il rischio povertà ed esclusione sociale ha toccato livelli allarmanti. In Sicilia, Campania e Calabria praticamente un cittadino su 2 si trova in una condizione di grave deprivazione. E nonostante i sacrifici richiesti alle famiglie e alle imprese, il nostro rapporto debito/Pil è aumentato di oltre 30 punti, attestandosi l’anno scorso al 131,6 per cento”.

In questi ultimi anni la crisi ha colpito indistintamente tutti i ceti sociali, anche se le famiglie del cosiddetto popolo delle partite Iva ha registrato, statisticamente, i risultati più preoccupanti. Il ceto medio produttivo, insomma, ha pagato più degli altri gli effetti negativi della crisi e ancora oggi fatica ad agganciare la ripresa. I pensionati vanno all’estero , in Paesi dove non si pagano le tasse e giovani laureati decidono coraggiosamente di partire  per l’Europa alla ricerca della prima occupazione. La politica locale, regionale  e quella nazionale si è dimenticata da tempo delle categorie più deboli.

 

Finalmente si son messi tutti d’accordo! Ma alla vecchia maniera , regola del dare-avere

 

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La rottura nel centrodestra è rientrata, l’ostilità dichiarata da Berlusconi alla Lega è adesso un ricordo.  Son di nuovo tutti d’accordo.  E’ la regola (triste) della politica del dare -avere . Elisabetta Casellati ha ottenuto 240 voti ed è stata proclamata presidente del Senato.   Roberto Fico, che ha incassato 422 voti, è il nuovo presidente della Camera.

Casellati è la prima donna presidente che si siede sul più alto scranno del Senato, la 2 carica più elevata dello Stato. “Mi perdonerete l’emozione – ha detto nel suo breve  discorso di insediamento -, ma la scelta che avete compiuto, eleggendo per la prima volta una donna alla presidenza di questa Assemblea, rappresenta per me una responsabilità che non posso celare dietro nessun preambolo di circostanza”.

 “Servono – ha sottolineato – unità di intenti, pur nella diversità di opinioni e indirizzi, consapevolezza delle difficoltà non disgiunta da ragionevole ottimismo, rispetto reciproco delle forze politiche nel solco delle regole comuni”. La neo presidente del Senato ha poi convocato la conferenza dei capigruppo per mercoledì 28 alle 11.

Nel suo intervento  Fico ha assicurato: “Onorerò il mio impegno con la massima imparzialità e il massimo rigore. Desidero rivolgere il mio saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha aggiunto – garante dei valori della Costituzione”.

Poi, parlando dell’incarico assunto, ha sottolineato: “Le decisioni finali devono maturare solo e soltanto nelle commissioni e nell’Aula, non consentirò né scorciatoie né forzature nel dibattito parlamentare”. “Questo – ha osservato – è il luogo dove il futuro può prendere forma e intendiamo costruirlo insieme, a partire da oggi, con l’unico interesse del bene collettivo, perché abbiamo il compito di servire un’intera nazione”.

Turbolenza nella coalizione Centro destra: primo atto di ostilità di Salvini a Berlusconi che pensa ad un governo con Di Maio

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Silvio Berlusconi dopo il dietrofront a sorpresa di Salvini, convoca a palazzo Grazioli una sorta ‘consiglio di guerra’ e controbatte con una nota di fuoco del partito, che non esclude la rottura dell’alleanza: “I voti alla Bernini, strumentalmente utilizzata, sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e dall’altro smaschera il progetto per un governo Lega/M5s’‘.

Il Cavaliere, raccontano, in queste ultime ore è tra due fuochi: in casa azzurra c’è chi lo tira da una parte e gli consiglia di forzare la mano e arrivare alla quarta votazione in Senato sempre con Romani  coinvolto- si sa- in una vicenda giudiziaria (convinto che “tirare in ballo il nome della Bernini significa bruciarlo” e che alla fine il soccorso del Pd “spianerà la strada a Fi”) e chi, invece, gli suggerisce di fare un passo indietro e cambiare subito candidato senza aspettare il segreto dell’urna, domani. Il botta e risposta Salvini-Berlusconi fa presagire una resa dei conti interni, ma i pontieri si sono già messi al lavoro per scongiurare il peggio. ”La coalizione, dicono, deve restare unita se vuole battere il Movimento 5 Stelle”.

Vedremo come andrà a finire. Certamente Berlusconi non è uomo che si potrà mettere da parte vista l’ambizione perenne di primeggiare ad ogni costo.

Manifestazioni all’Istituto Incremento Ippico, mostre inedite all’Archivio di Stato e……assente la Soprintendenza di Catania nella promozione del territorio

 

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Sabato 24 e domenica 25 marzo, tour tra i beni storici e culturali del capoluogo etneo, tra cui l’istituto Incremento ippico

 

LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA PER SCOPRIRE I TESORI NASCOSTI DI CATANIA

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni ed eventi per celebrare arte e bellezza

 

CATANIA – I segreti e la magia dei conventi e dei palazzi della città etnea saranno protagonisti delle passeggiate culturali organizzate in occasione delle“Giornate Fai di Primavera”, che si svolgeranno sabato 24 e domenica 25 marzo, grazie all’iniziativa nazionale del Fondo Ambiente ItalianoDalle ore 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.30) si potranno visitare, a fronte di un contributo minimo libero, i chiostri di San Placido (Palazzo della Cultura), Santa Caterina da Siena al Rosario (Archivio di Stato) e Palazzo dei Minoriti (Prefettura e Avvocatura della Città Metropolitana di Catania).

 

Il programma, che è stato presentato oggi (giovedì 22 marzo) presso l’Aula consiliare di Palazzo Minoriti a Catania dalla prof.ssa Antonella Mandalàcapo della Delegazione catanese Faiprosegue con le visite guidate di Porta GaribaldiConvitto Nazionale Mario Cutelli – dove sarà possibile ammirare il portone posteriore e il gruppo marmoreo con il busto del Conte Mario Cutelli, restaurati dalla delegazione Fai di Catania grazie al progetto “Puntiamo i riflettori” – cinema Odeon (sabato e domenica dalle 9 alle 14, ultimo ingresso ore 13.30), gioiello dell’Art déco, e infine nelle chiese di San Michele Arcangeloe di San Benedetto (visite sospese durante le funzioni religiose).

«Invitiamo tutti a sostenere attivamente il Fai e a promuovere insieme a noi la bellezza del nostro territorio, spesso dimenticata – ha affermato Mandalà – è grazie al contributo attivo e concreto dei volontari che abbiamo potuto infatti restituire alla città beni nascosti, arricchendo l’evento di quest’anno con numerosi appuntamenti di richiamo».

Oltre alle visite guidate, sono state riservate ai soci Fai e a quanti s’iscriveranno, diverse iniziative che si svolgeranno presso la Casa degli Esercizi Spirituali della Compagnia di Gesù, oggi Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, come la manifestazione equestre del cavaliere Maurilio Vaccaro della Squadra Paraolimpica Nazionale (sabato ore 12) e la mostra Artisti per Morgantina, omaggio alla statua della Dea recentemente rientrata in Sicilia dal Getty Museum di Malibù (inaugurazione sabato ore 11.30). Ricorderemo che l’Istituto Incremento ippico vive la più eclatante disparità di trattamento del personale rispetto alla popolazione regionale.  Sono in corso indagini alla Procura di Catania che su denuncia del Siad Catania nella persona dell’ex segretario regionale etneo Raffaele Lanza e il rappresentante interno Salvo Soldano,  sta verificando sulle motivazioni che hanno indotto i vertici dell’Istituto ippico alla declassificazione giuridica ed economica del personale.

 

 

Si consenta pure una vibrata critica al dipartimento ai beni culturali della Regione siciliana per la grave assenza della Soprintendenza di Catania in manifestazioni del genere di promozione del territorio – contrariamente alle passate gestioni (arch. Fulvia Caffo)  – dove l’attuale reggente Maria Grazia Patanè ,(prossima ,per fortuna della Sicilia, alla scadenza dell’incarico e al  pensionamento) ,si distingue ancora una volta per la sua incompetenza ed omessa comunicazione con la popolazione e connessione con il Fai.

Da non perdere le due mostre inedite allestite nei locali dell’Archivio di Stato (ex Convento di Santa Caterina da Siena al Rosario): “Catania com’era, dalle “Antichità” alle “Difese” della città. Documenti e immagini” e “I monasteri di clausura e gli edifici conventuali a Catania tra Settecento e Ottocento. Documenti e immagini”. L’inaugurazione si terrà sabato alle ore 10.00 (in via Vittorio Emanuele 156), alla presenza del sindaco di Catania Enzo Bianco e dell’assessore all’Urbanistica e al Decoro Urbano Salvatore Di Salvo. «Ringrazio la professoressa Mandalà e il Fai per l’importante lavoro di connessione fra tutti i diversi soggetti coinvolti nella creazione di questo progetto culturale a sostegno della bellezza – ha sottolineato Di Salvo in conferenza stampa – che per Catania rappresenta un motore importante di rilancio e di ripresa economica».

Oltre ai soci della delegazione catanese del Fai, alla conferenza hanno partecipato: Annamaria Iozzìa (direttore Archivio di Stato di Catania), Alfredo Alessandra (direttore Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia), Fabrizio Serrano (proprietario del cinema Odeon) e Patrizia Miuccio (rappresentante dell’Associazione Guide Turistiche di Catania). Presente anche il rappresentante dell’associazione nazionale Carabinieri Tino Morabito, che insieme con la Protezione Civile, ha reso possibile e sicura la fruizione dei luoghi protagonisti delle Giornate Fai di Primavera. Durante l’incontro è intervenuta ancheLoredana Grasso, a capo del gruppo Fai di Acireale, che ha illustrato le iniziative nella città acese: saranno aperti al pubblico, venerdì 23 e sabato 24, laChiesa del SS Salvatore e il Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticultura e Agrumicoltura.

 

Le visite guidate sono rese possibili grazie al contributo volontario di venti istituzioni scolastiche e degliApprendisti Ciceroni che illustreranno ai visitatori gli aspetti storico-artistici dei monumenti, coordinati dalla delegata Fai alla ScuolaSilvana Manzoni: «Durante le Giornate Fai i ragazzi si sentono protagonisti della propria città – ha affermato la preside – solo così possono davvero conoscere e apprezzare il luogo dove vivono e il suo patrimonio, non soltanto paesaggistico, ma anche artistico. Così facendo possono amarlo e imparare a salvarlo».

Troppa nebbia sulla Regione siciliana: la nave sta per affondare

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Valentina Zafarana, capogruppo del Movimento 5 Stelle comunica l’attuale situazione politica della Regione siciliana: “E’ sotto gli occhi di tutti che il governo regionale non ha più una maggioranza. Musumeci venga all’Assemblea Regionale Siciliana per spiegare come intende uscire da questa paralisi istituzionale. Ci dica in sostanza con quali numeri vuol portare avanti le cose che aveva annunciato in campagna elettorale. Venga all’Ars prima della seduta d’aula di lunedì”.

La maggioranza non c’è più. Probabilmente non c’è mai stata anche se i numeri rivelavano che una risicata presenza di deputati di maggioranza (36 su 70) potesse alleviare il disagio del governo Musumeci.

Oggi si contano 7 deputati formalmente di maggioranza che ad ogni occasione  mettono in crisi – al fine di porre i dovuti correttivi -gli atti del governo.  Musumeci dal canto suo vuol vedere in faccia chi lo tradirà e chiede di abolire il voto segreto dell’Ars. Staremo a vedere.

 

Bufera su Mons. Viganò: “taglia” parte di una lettera di Papa Ratzinger- Dimissioni dall’incarico del Vaticano

 

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Può un prete, esperto in Comunicazione, tagliare parte di una lettera del Papa?    Lo ha fatto  mons. Dario Edoardo Viganò, nella foto sopra, prefetto della Segreteria per la Comunicazione e la circostanza gli è costata cara. Lo fa sapere una nota del Vaticano, spiegando che fino alla nomina del nuovo Prefetto, la Segreteria per le Comunicazioni sarà guidata dal segretario del medesimo dicastero, mons. Lucio Adrian Ruiz.

Viganò avrebbe dovuto diffondere la versione  integrale dello scritto del Papa emerito Joseph Ratzinger “Solo successivamente si è provveduto alla pubblicazione integrale della lettera “per dissipare ogni dubbio”, come spiegava la Segreteria per la Comunicazione del Vaticano.

Viganò,  comunica adesso con nota scritta a Papa Francesco  la sua decisione di dimettersi. “In questi ultimi giorni – si legge nel testo – si sono sollevate molte polemiche circa il mio operato che, al di là delle intenzioni, destabilizza il complesso e grande lavoro di riforma che Lei mi ha affidato nel giugno del 2015 e che vede ora, grazie al contributo di moltissime persone a partire dal personale, compiere il tratto finale”.

“La ringrazio – continua – per l’accompagnamento paterno e saldo che mi ha offerto con generosità in questo tempo e per la rinnovata stima che ha voluto manifestarmi anche nel nostro ultimo incontro. Nel rispetto delle persone, però, che con me hanno lavorato in questi anni e per evitare che la mia persona possa in qualche modo ritardare, danneggiare o addirittura bloccare quanto già stabilito dal Motu Proprio del 27 giugno 2015, e soprattutto, per l’amore alla Chiesa e a Lei Santo Padre, Le chiedo di accogliere il mio desiderio di farmi in disparte rendendomi, se Lei lo desidera, disponibile a collaborare in altre modalità“.

” Dio”Credo – scrive Viganò nella missiva al Papa – che il ‘farmi in disparte’ sia per me occasione feconda di rinnovamento o, ricordando l’incontro di Gesù con Nicodemo, il tempo nel quale imparare a ‘rinascere dall’alto’. Del resto non è la Chiesa dei ruoli che Lei ci ha insegnato ad amare e a vivere, ma quella del servizio, stile che da sempre ho cercato di vivere. Padre Santo, La ringrazio se vorrà accogliere questo mio ‘farmi in disparte’ perché la Chiesa e il suo cammino possa riprendere con decisione guidata allo Spirito di Dio.

Della lettera, riservata – scriveva Viganò  – è stato letto quanto ritenuto opportuno e relativo alla sola iniziativa, e in particolare quanto il papa emerito afferma circa la formazione filosofica e teologica dell’attuale Pontefice e l’interiore unione tra i due pontificati, tralasciando alcune annotazioni relative a contributori della collana. La scelta è stata motivata dalla riservatezza e non da alcun intento di censura“.

Accettando le dimissioni del prefetto della Segreteria per la Comunicazione, il Papa ha chiesto a Viganò in una lettera di rimanere in forze al dicastero delle comunicazioni come “assessore“. “A seguito dei nostri ultimi incontri e – si legge nel testo – dopo aver a lungo riflettuto e attentamente ponderate le motivazioni della sua richiesta a compiere ‘un passo indietro’ nella responsabilità diretta del dicastero per le comunicazioni, rispetto la sua decisione e accolgo, non senza qualche fatica, le dimissioni da prefetto”.

La mamma di Laura, uccisa a coltellate: “non descrivetemi con cattiveria…”

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 “Dovete sapere la verità e la voglio gridare al mondo: io non ho abbandonato mia figlia. Mi è stata strappata 18 anni fa quando era piccola e adesso una seconda volta per mano di un assassino” ha detto pubblicamente  la mamma Angela Conti  

La donna racconta: “Io e mia figlia ci vedevamo, ci siamo frequentate in tutti questi anni. All’insaputa del padre. Sono stata presente, anche se per poco”. Laura Petrolito è cresciuta con il padre, Andrea, che si dispera per la morte della ragazza.

Non giudicatemi, non potete sapere il dolore immenso che stiamo provando io e le mie figlie – dice ancora Angela Conti – Stiamo soffrendo, non vedremo Laura mai più sorridere. Adesso è una meravigliosa stella. Non descrivetemi con cattiveria”.

 

Boato a Catania: fuga di gas, tre morti tra cui due vigili del fuoco che hanno aperto il catenaccio con la motosega

Un’esplosione è avvenuta in un vecchio edificio di Catania nella centrale via Garibaldi.  Bilancio triste:  3 morti, tra cui il proprietario dell’edificio da dove si è sprigionata la fuga di gas e 2 vigili del fuoco. Si apprende anche che altri due vigili del fuoco sono gravemente feriti. ricoverati con prognosi riservata all’ospedale Garibaldi.  Il più grave dei due ha riportato un trauma polmonare, l’altro un trauma cranico..   Il corpo carbonizzato è della  persona che viveva nella casa dove sono state rinvenute bombole di gas   Non si conoscono bene le cause che hanno provocato l’esplosione come lo scoppio di una bomba. Si pensa che il proprietario abbia avvertito i pompieri e che poi sia svenuto dopo la telefonata.      

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta. Non ci sono avvisi di garanzia in atto nè iscrizioni nel Registro degli indagati.    . Secondo una prima ricostruzione una squadra di Vigili del fuoco, dopo la segnalazione dei vicini per una fuga di gas, è intervenuta in via Garibaldi. L’uso di un attrezzo , una motosega per tagliare il catenaccio, avrebbe causato l’esplosione che ha investito in pieno i vigili del fuoco. .Una cosa inaspettata ed improvvisa, una grande tragedia.

 

 

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