LDPVISION, nuovo brand strategico alla ricerca dell’identità imprenditoriale perduta

Venerdì 27 agosto 2021 resterà un’altra data storica per Long Digital Playing Srls, la società milanese che – nata nel 2018 – ha già fatto parlare molto di sé nel campo discografico. Perchè?

Perché è nata LDPVISION.
Fu lo stesso Luca Bonaffini, amministratore unico e fondatore della Srls, che dichiarò che « non esiste impresa, senza la sua visione ».              Ed è così che, a tre anni e mezzo dalla sua fondazione, la start up visionaria dell’instancabile Luca apre l’orizzonte a nuove idee, progetti e modalità.
Promuovere, divulgare, comunicare. Tre verbi potenti come i suoi tre artefici : Lucilla Corioni (già LC Comunicazione e ufficio stampa di LDP records) ricoprirà l’incarico di direttore commerciale ; Maurizio Ferrandini (musicista e conduttore televisivo) sarà invece il direttore creativo (art director) ; infine, alla guida del progetto, lo stesso Bonaffini che, già in passato, si è occupato di comunicazione per diverse società artistiche e di marketing.
L’obiettivo ?                     Valorizzare le start up e sostenere la mission delle piccole imprese italiane..

Kamikaze, riappare la tecnica dell’antico Giappone, “morire per nulla”

I Kamikaze erano fanatici oppure eroi? - Dailygreen

Aerei kamikaze del Giappone: tecnica inventata da questo Paese

Biden: “Risponderemo con forza e precisione, quando decideremo, in un luogo che individueremo e in una maniera che definiremo”

Biden, discorso da presidente eletto Usa: «È tempo di curare l'America  domani sarà un giorno migliore». Kamala Harris: «Possiamo ricostruire il  futuro»

 

DI  RAFFAELE  LANZA

 

La tecnica talebana ricorda tanto quella dei piloti giapponesi al tempo in cui l’America per “risolvere” il problema Giappone e il suo potentato ricorse addirittura alla bomba nucleare L’Isis con i suoi kamikaze è solo in fase di imitazione. Non sono gruppi ma singoli scellerati c he non danno alcun valore alla vita propria ed altrui.   Chissà cosa riescono ad inculcare nella loro testa questi terroristi. La gravità della situazione l’avvertiamo quando scopriamo che questi folli uomini robotizzati mentalmente e cinturati con tanto esplosivo, distruggono la vita di decine, centinaia di innocenti che nulla a che fare hanno con il credo dell’orrore praticato dal gruppo Isis    Il bilancio dei morti all’aeroporto di kabul sale di ora in ora: prima 40, poi 90, adesso si parla di dati più elevati fino a passare nell’indifferenza internazionale.   Parola d’ordine: uscire da quell’inferno al più presto dove i talebani girano casa per casa per fare esecuzioni sommarie. Ritirare gli ambasciatori che rischiano la vita a contatto con questi “tagliagola”, come ha già fatto ieri il presidente Macron e poi, se la comunità internazionale deciderà coralmente, isolare a regola d’arte questo Paese del terrore.

E’ pressochè impossibile dialogare con uomini che quotidianamente danno esempi di gigantesca viltà ed infamia. Impossibile. Anzi vien la nausea solo a pensarci.  Questi kamikaze devono avere in testa idee confuse sull’accoglienza che Dio, pardon “Allah” farà loro dopo la morte del loro corpo ridotto in brandelli per l’esplosione volontaria e suicida.

La loro anima e quella dei loro “maestri”-addestrano persino bambini come visibile dalle foto- dovrebbe essere presa a “a calci” e scaraventati all’Inferno

 Joe Biden, presidente degli Stati Uniti,  dopo l’attacco all’aeroporto di Kabul, in Afghanistan.E’ stato un attacco dell’Isis. La pagheranno” L’azione rivendicata dall’Isis ha provocato decine di morti, compresi 12 militari americani. “Questi soldati americani che hanno dato la vita, in una missione per salvare vite di altri, sono eroi. Sono la spina dorsale dell’America, sono il meglio che il paese può offrire”.. non perdoneremo, non dimenticheremo. Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare. Difenderò i nostri interessi e la nostra gente con ogni mezzo a mia disposizione”

Non chiamateli kamikaze - Magazine - quotidiano.net

Aereo Kamikaze giapponese- Archivi Sud Libertà

 

“Abbiamo motivo di credere che sappiamo dove si trovino i leader che hanno ordinato” l’attacco, dice riferendosi ai membri dell’Isis-k, lo Stato islamico della provincia di Khorasan.

Si sa anche che Biden ha già ordinato ai vertici militari di “sviluppare piani operativi per colpire obiettivi dell’Isis-K, la leadership e le strutture. Risponderemo con forza e precisione, quando decideremo, in un luogo che individueremo e in una maniera che definiremo”.   Il presidente americano si riferisce probabilmente al Palazzo presidenziale occupato dai talebani e attende il 31 agosto-la conclusione dell’evacuazione- per poter agire.  Non può essere escluso l’uso di bombe nucleari a portata ridotta, comunicano alcune fonti americane anche se vi saranno contrarietà dell’Europa e della Nato

 

I bambini Kamikaze, le nuove armi dell'ISIS - SocialNews

Un bambino kamikaze oggi-

 

La missione per evacuare americani e collaboratori dall’Afghanistan prosegue. “Possiamo e dobbiamo completare questa missione, lo faremo. E’ quello che ho ordinato. Continueremo l’evacuazione, l’America non si farà intimidire dai terroristi”, aggiunge  Biden visibilmente emozionato e commosso, che ricorda anche il figlio Beau – militare in Iraq poi morto a 46 anni per un cancro al cervello – prima di interrompere il suo intervento per un momento di silenzio.

“I terroristi dell’Isis non vinceranno, porteremo in salvo gli americani che sono lì. Porteremo fuori i nostri alleati afghani, la nostra missione andrà avanti”, prosegue il presidente. “Ogni giorno ai nostri comandanti chiedo cosa gli serva per completare l’opera. Oggi ho ripetuto tre volte che devono adottare tutti i passi necessari per proteggere i nostri uomini sul campo”, aggiunge, ribadendo che saranno inviati altri uomini se dovesse essere necessario per portare a termine la missione di evacuazione.

 

L'Afghanistan nelle mani dei talebani, civili in fuga all'aeroporto di Kabul.  Usa: sospesi tut FOTO | Sky TG24

 

“Nessuno si fida” dei talebani, “ma contiamo sul fatto che è nel loro interesse che noi possiamo lasciare il paese” nei termini stabiliti. “Al momento non c’è nessun elemento” che lasci pensare ad una “collusione tra i talebani e l’Isis in relazione a ciò che è accaduto oggi e a ciò che ci si aspetta possa ancora accadere”.

 

Afghanistan: a Roma i primi rimpatriati. Riaperto l'aeroporto di Kabul -  Mondo - ANSABambini "lanciati" oltre il filo spinato dell'aeroporto: il dramma delle  madri di Kabul - Il Faro Online

Nella foto a destra bambini “lanciati” oltre il filo spinato dell’aeroporto

 “Non ho mai ritenuto che avremmo dovuto sacrificare vite americane per provare a creare un governo democratico in Afghanistan, una paese che non è mai stato unito nella sua intera storia. Il nostro interesse mirava ad evitare che al Qaeda riemergesse, puntavamo a Bin Laden e ad eliminare al Qaeda in Afghanistan. Come ho detto 100 volte, il terrorismo si è diffuso come una metastasi nel mondo. Abbiamo minacce più grandi provenienti da altri paesi, molto più vicini agli Stati Uniti”. “Il nostro interesse nell’andare in Afghanistan era prendere Osama bin Laden, spazzare via al-Qaeda e impedire che potesse accadere” un nuovo 11 settembre,

 

Afghanistan, terrore senza fine

Un guerrigliero talebano di guardia davanti alla sede del ministero dell'Interno a Kabul, 17 agosto 2021

 

Anche l’aeroporto di Kabul è stato preso di mira dai talebani estremisti contrariamente “agli accordi”

Un attentatore suicida – – si è fatto esplodere nei pressi del gate ‘Abbey’ dell’aeroporto di Kabul, in Afghanistan. L’accesso all’area, gestito dai militari del contingente Usa, è interdetto e nessun connazionale è rimasto coinvolto. A Kabul sarebbe stato diramato un allarme per lancio di razzi in direzione della struttura aeroportuale, già colpita da due esplosioni.

Usa contro Talebani, cronologia di una guerra lunga quasi vent'anni - la  Repubblica

E’ di almeno 40 morti e 120 feriti, “il 60% dei quali in condizioni gravi”, il bilancio del duplice attacco, secondo altri informatori le due esplosioni hanno causato circa 20 feriti e 12 morti tra la popolazione civile e 15 feriti tra i militari, tutti di nazionalità statunitense. Ci sarebbero stati feriti anche tra le milizie del movimento talebano.

Il personale italiano che si trova a Kabul sarebbe al sicuro, al riparo nei bunker dello scalo afghano. “Nessun italiano è stato coinvolto nell’esplosione presso l’aeroporto di Kabul. La deflagrazione è avvenuta in un’area distante da dove stanno operando i militari italiani per le ultime fasi dell’operazione ‘Aquila’ per l’evacuazione dei cittadini afghani”, conferma il Ministero della Difesa.

L’attacco sarebbe stato sferrato da un kamikaze del sedicente Stato islamico (Isis). E’ “molto probabile” che lo Stato Islamico-Khorasan sia responsabile anche se “ancora non c’è stata la rivendicazione”, ha dichiarato ‘ una fonte della Difesa britannica.

La fonte riferisce che un kamikaze si è fatto esplodere al Baron Hotel, poi vi è stata una seconda esplosione presso l’Abbey gate dell’aeroporto, che secondo le prime indicazioni è dovuta ad un’autobomba.

Fonti britanniche citate dal Guardian hanno confermato che vi sono state due esplosioni, avvenute nell’area dell’Hotel Baron, fuori dall’aeroporto di Kabul. “Non abbiamo informazioni di vittime fra i soldati britannici, ma è presto per essere sicuri”, ha detto  una fonte del ministero della difesa britannico.

Almeno tre soldati statunitensi sono rimasti feriti nell’attacco suicida.  Un funzionario degli Stati Uniti ha indicato che l’attacco ha innescato uno scontro a fuoco nei pressi del gate, dove la scorsa notte c’erano 5mila afghani e potenzialmente alcuni americani che cercavano di accedere all’aeroporto.

All’Abbey Gate dell’aeroporto di Kabul c’è stato “un attentato complesso che ha provocato diverse vittime Usa e civili”, ha scritto il portavoce del Pentagono, John Kirby in un tweet precisando che dopo la prima esplosione ce ne è stata almeno un’altra vicino o al Baron Hotel, a poca distanza dall’Abbey Gate.

L’attentato segue di alcune ore l’allerta diffuso dal Dipartimento di Stato che ha esortato gli americani all’esterno dello scalo di “andarsene immediatamente” a causa della crescente minaccia terroristica.

COCA-COLA, TOUR NELLE SPIAGGE DI MONDELLO PER UNA NUOVA CULTURA LEGATA ALLA GESTIONE DEL RIFIUTO-BOTTIGLIA

In occasione del lancio delle nuove bottiglie in 100% plastica riciclata, da domani (venerdì 27) a domenica 29 agosto, azione di sensibilizzazione sull’importanza dell’economia circolare

 

Luca Busi (Sibeg): «Divulgare una nuova cultura legata alla corretta gestione dei rifiuti differenziati: questo l’obiettivo per un futuro più sostenibile» 

Mondello (Palermo) –

Un’economia sempre più circolare: Coca-Cola, con oltre 100 milioni di euro investiti negli ultimi 10 anni in innovazione con impatto sulla sostenibilità ambientale, continua il suo percorso green, introducendo sul mercato italiano le nuove bottiglie realizzate con il 100% di plastica riciclata (rPET). Per l’occasione, da domani 27 agosto a domenica 29, i suoi animatori concluderanno il tour nazionale lungo le spiagge di Mondello con l’obiettivo di sensibilizzare sempre più consumatori, invitando residenti e turisti a smaltire correttamente le bottiglie in PET – che saranno conferite nei punti di smaltimento per tornare a nuova vita – ricevendo in cambio un buono sconto per l’acquisto di un nuovo prodotto Coca-Cola in bottiglia 100% rPET.

La plastica PET (polietilene tereftalato) è un materiale ripetutamente riciclabile al 100% che non perde le sue proprietà fondamentali durante il processo di recupero. Riciclando correttamente una bottiglia di PET, infatti, questa può ritornare ad essere nuovamente una bottiglia, riducendo la necessità di produrre ulteriore materiale plastico. L’rPet utilizzato nelle nuove bottiglie è dunque PET già riciclato.

«Oggi parlare di sostenibilità vuol dire non soltanto mettere in atto innovazioni e tecnologie al servizio dell’ambiente – sottolinea Luca Busi, amministratore delegato di Sibeg, azienda che produce, imbottiglia e distribuisce i prodotti a marchio Coca-Cola in Sicilia – ma lavorare anche alla creazione di una nuova “cultura” legata alla gestione dei rifiuti. Con queste iniziative vogliamo avviare percorsi “responsabili”, mirati soprattutto al corretto conferimento dei rifiuti differenziati, per sostenere il riciclo e il recupero della plastica, che può davvero trasformarsi da rifiuto in risorsa. Questa è la filosofia che vogliamo spingere e promuovere, contestualmente agli sforzi e agli investimenti effettuati in questa direzione».

Sibeg

Nella foto -Press- il dr.Luca Busi, amministratore delegato della Sibeg

Le nuove bottiglie 100% rPET, come sempre 100% riciclabili, saranno utilizzate non solo per i prodotti Coca-Cola, ma anche per gli altri marchi del portafoglio dell’azienda come Fanta, Sprite e FuzeTea, per un totale di 150 milioni di confezioni nel 2021 realizzate in tutt’Italia completamente in plastica riciclata. Oltre all’utilizzo crescente di plastica riciclata nelle confezioni, infatti, Coca-Cola è da anni impegnata nella riduzione della materia prima negli imballaggi in vetro, alluminio e plastica e con la recente introduzione di KeelClip™ ha concretizzato il suo impegno anche a favore degli imballaggi secondari, quelli non a diretto contatto con il prodotto: l’innovativo sistema in carta 100% riciclabile permette di eliminare completamente l’involucro in plastica dalle confezioni multiple di lattine. Infine, dopo Fanta, anche la bottiglia di Sprite ha rinunciato all’iconico colore verde ed è diventata trasparente per essere più facilmente riciclabile in una nuova bottiglia.

Sono realizzate con il 100% di plastica riciclata tutte le bottiglie di Coca-Cola, Coca-Cola Zero Zuccheri, Coca-Cola Senza Caffeina, Coca-Cola Light Taste, Coca-Cola Gusto Limone Zero Zuccheri da 330 ml, 450 ml, 660 ml, Fanta Original, Fanta Senza Zuccheri Aggiunti e Sprite da 450 ml e 660 ml e FUZETEA da 400 ml e 1,25 L.

 

Evade dai domiciliari. Rintracciato a bordo di un monopattino per le vie del centro cittadino

 

Rimini, in autostrada per 10 chilometri sul monopattino elettrico: "Sono in  ritardo, ho un colloquio a Cesena" - Il Fatto Quotidiano

Archivi- Sud Libertà
Agrigento
Nella serata di ieri, 25 agosto i Carabinieri della Tenenza di Ribera hanno arrestato un 42 enne del posto, celibe, disoccupato che, nonostante fosse sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, presso la propria abitazione di Ribera, è stato rintracciato per le vie del centro a bordo di un monopattino. I militari verso le ore 17.00 dopo aver effettuato il controllo presso l’abitazione dell’uomo hanno accertato che non era presente in casa per cui sono scattate immediatamente le ricerche.
Successivamente l’uomo è stato rintracciato per le vie del centro mentre circolava a bordo di un monopattino. Non avendo fornito alcuna giustificazione valida, per cui si era assentato dalla propria residenza, il soggetto è stato arrestato per il reato di evasione. Su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca è stato ricollocato agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. L’uomo era stato sottoposto alla detenzione domiciliare in esecuzione dell’Ordinanza emessa dal Tribunale di Torino per reati contro il patrimonio commessi nel capoluogo piemontese tra il 2019 ed il 2020.

ALLA RICERCA DELLA VITA NELLO SPAZIO INFINITO

Scoperta di nuovi pianeti ai confini del sistema solare | SiViaggia

.Una ricerca  condotta dai ricercatori dell’ Università di Cambridge  ha messo in luce l’esistenza di nuovi corpi celesti detti  ‘Hycean planets‘,  adatti ad ospitare probabilmente microrganismi che riescono a vivere in condizioni estreme.

Questi  ‘Hycean planets’ «aprono una strada completamente nuova nella ricerca di vita», spiega l’astrofisico Nikku Madhusudhan dell’Istituto di astronomia di Cambridge. Questi nuovi esopianeti possono essere fino a 2,6 volte più grandi della Terra e possono avere temperatura atmosferiche che arrivano quasi a 200 gradi: nonostante ciò, i loro grandi oceani potrebbero supportare forme di vita microbica simili ad alcuni batteri che vivono simili condizioni estreme sul nostro Pianeta.

L’aiuto del James Webb Space Telescope

ricercatori di Cambridge hanno già selezionato un numero consistente di potenziali ‘Hycean planets’ che saranno i primi candidati per le osservazioni con i telescopi di nuova generazione, come il     James Webb Space Telescope che sarà lanciato entro l’anno. Questi pianeti orbitano intorno a nane rosse, particolari stelle piuttosto vicine a noi in termini astronomici, dal momento che si trovano tra i 35 e i 150 anni luce di distanza.

 

 

Dopo “Quota 100 pensioni”, forse il buio e tanta nebbia all’orizzonte- IL “miracolo”dei pensionamenti Regione Sicilia

 

Emergenza Covid: a rischio le pensioni degli italiani? - Vitale Associati

 Scenari difficili a gennaio 2022. Come saranno le pensioni quando “scadrà” quota 100 tra poco più di tre mesi, il 31 dicembre? “La strada da seguire, 

Quota 100, la forma di pensionamento anticipato introdotta nel 2019 sperimentalmente per 3 anni, voluta fortemente dalla Lega, scomparirà dall’orizzonte. Il rischio scalone all’orizzonte non è stato ancora scongiurato e non pare esserci nel governo un’unità d’intenti in grado di sbrogliare la matassa a breve termine. Nessuno vuole tornare alla “vecchia” legge Fornero e servono nuovi meccanismi di flessibilità in uscita.

Al momento la pensione di vecchiaia (la legge Fornero) prevede il ritiro dal lavoro a 67 anni e un’anzianità contributiva minima di anni 20, nonché, della pensione anticipata senza il vincolo dell’età anagrafica ma con solo il requisito contributivo da rispettare che porta a 42 anni e 10 mesi per i lavoratori e poco meno di un anno per le lavoratrici, ossia 41 anni e 10 mesi.

Quota 100, lo ricordiamo, consente di anticipare la pensione a 62 anni di età con 38 di contributi fino al 31 dicembre 2021, dal primo gennaio si tornerebbe alle regole di prima e quindi allo “scalone” di cinque anni di età. Di colpo il pensionamento sarebbe accessibile solo a partire dai 67 anni di età. Si andrebbe verso scenari molto complessi.

Ad esempio: dal 31 dicembre 2021, senza un’eventuale armonizzazione, per gli esclusi ci sarà un aumento secco di cinque o sei anni dei requisiti di pensionamento. Ecco un caso limite: Mario e Giovanni hanno lavorato 38 anni nella stessa azienda solo che il primo è nato nel dicembre del 1959 e il secondo nel gennaio del 1960. Mario andrà in pensione (se lo vorrà) a 62 anni, mentre Giovanni dovrà optare tra un pensionamento anticipato con 42 anni e 10 mesi nel 2026 o il pensionamento di vecchiaia con 67 anni e nove mesi, addirittura nel 2029. Talee scalone andrebbe persino oltre quello della vecchia riforma Maroni (legge 243/2004), quando fu introdotta una differenza di tre anni lavorativi tra chi avrebbe maturato il diritto alla pensione il 31 dicembre del 2007 e chi lo avrebbe fatto il primo gennaio del 2008. In quegli anni per evitare che a circa 130mila lavoratori venisse impedito di andare in pensione subito si fece la riforma Damiano, con un aumento della spesa pensionistica “monstre”, di 65 miliardi, nel decennio che seguì.

La pensione anticipata si ottiene perfezionando un requisito di natura contributiva. Nel dettaglio, a oggi il requisito contributivo è pari a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini, senza differenza fra lavoratori dipendenti privati, pubblici o autonomi. Come previsto dalla riforma Fornero, il requisito contributivo necessario a ottenere la pensiona anticipata avrebbe dovuto essere periodicamente adeguato all’aspettativa di vita. Con l’introduzione di Quota 100 e delle successive disposizioni attuative, gli adeguamenti sono stati sospesi fino al 31 dicembre 2026. Altra possibilità per andare prima in pensione è quella nota come  isopensione. Si tratta di un prepensionamento attivabile dai datori di lavoro con più di 15 lavoratori, con costi unicamente a carico dell’azienda. Permette un anticipo dell’accesso a pensione fino a 7 anni nel caso di esodi collocati entro il 30 novembre 2023.

Scadono a fine 2021 anche Opzione donna con cui le lavoratrici possono uscire dal mondo del lavoro a 35 anni netti di contribuzione e 58 anni di età anagrafica, per le subordinate, 59 anni per le lavoratrici autonome e l’Ape sociale, sussidio erogato in attesa del raggiungimento dell’età pensionabile rivolto ai contribuenti di entrambi i sessi che hanno compiuto 63 anni e con 30-36 anni di contributi versati.

L’Ape sociale è una misura previdenziale sperimentale, introdotta nel 2017 e prorogata sino al 31 dicembre 2021, che consente l’uscita anticipata dal lavore: ha espressamente il fine di accompagnare in anticipo soggetti in possesso di determinati requisiti verso la pensione e si estrinseca in un’indennità che l’Inps, nel rispetto dei limiti di spesa fissati, eroga a coloro che abbiano almeno 63 anni di età, non siano titolari di pensione diretta in Italia o all’estero e si trovino nelle condizioni determinate dalla legge. Spetta solo a determinate categorie di lavoratori, come disoccupati o lavoratori impiegati in mansioni gravose, oppure ancora invalidi e caregivers. L’elenco di mansioni gravose potrebbe essere ampliato di molto nel 2022, è questa la novità delle ultime ore.

Solo una suggestione invece Quota 41 (ovvero pensionamento per chiunque abbia 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica): ma sarebbe difficilmente sostenibile per i conti pubblici: si parte da un costo di oltre 4,3 miliardi il primo anno, a salire. Troppo esosa. Si ragiona sempre sull’introduzione di altra flessibilità in uscita dopo i 62 anni d’età.

Tanto si è parlato della possibile futura divisione della quota pensione in due quote: retributiva e contributiva. L’ipotesi prevede in pratica un “anticipo pensionistico solo per la parte contributiva: 62/63 anni e 20 anni di contributi. Il resto (la quota retributiva) lo si ottiene a 67 anni”.

In atto solo laRegione Sicilia con provvedimento legislativo regionale presidenziale ha inviato a casa migliaia di dipendenti diplomati e laureati  consenzienti inserendoli in appositi contingenti.  Un miracolo autentico che ha visto ad es, un funzionario direttivo D6 (con laurea) avere il medesimo trattamento economico in servizio.

In pratica si potrebbe prevedere 1 anno in meno per ogni figlio per madri lavoratrici, oppure aumento del coefficiente di trasformazione corrispondentemente e 1 anno in meno per ogni 10 anni di lavori usuranti/gravosi, oppure aumento del coefficiente di trasformazione corrispondentemente (semplificando la certificazione). L’anticipo pensionistico per la parte contributiva si potrebbe quindi dare a 62-63 anni mentre il resto (la quota retributiva) la si otterrebbe solo anni dopo, a 67 anni. 

Restano tanti punti di domanda sul futuro delle pensioni: ‘Quota 100’ ha ampiamente dimostrato che, in un sistema misto, non tutti coloro che possono accedere al pensionamento anticipato decidono effettivamente di utilizzare questa possibilità. Infatti  il sistema contributivo molto più incentivante alla permanenza al lavoro.

Chi chiede regole semplici e valide per tutti, giovani e anziani, retributivi, misti e contributivi puri, sa che la sfida è complessa. Se saranno mantenuti identici i requisiti per la pensione di vecchiaia con 67 anni di età adeguata alla aspettativa di vita e almeno 20 di contribuzione, l’ipotesi di Quota 102 per andare in pensione sarebbe fattibile con:

64 anni di età anagrafica (indicizzata alla aspettativa di vita);38 anni di contributi di cui non più di 2 anni figurativi (esclusi dal computo maternità, servizio militare, riscatti volontari).

Sarebbe tutto da stabilire il taglio dell’assegno fino alla naturale scadenza fissata a 67 anni. La pensione anticipata dovrebbe essere resa stabile con 42 anni e 10 mesi per gli uomini (1 anno in meno per le donne), svincolata dalla aspettativa di vita e togliendo qualsiasi divieto di cumulo tra lavoro e pensione e prevedendo altresì agevolazioni per le donne madri (ad esempio 8 mesi ogni figlio fino a massimo 24 mesi), per i caregiver (un anno) e per i lavoratori precoci (maggiorando del 25% gli anni lavorati tra i 17 e i 19 anni di età). Vedremo dal primo gennaio 2022.

Messina, il Sindaco De Luca consegna la targa -premio ad un ragazzo speciale (affetto da spettro autistico ) che ha conseguito il diploma di maturità o

 

Il Sindaco Cateno De Luca ha incontrato ieri pomeriggio a Palazzo Zanca, presente l’assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, un ragazzo speciale affetto da spettro autistico che ha conseguito il diploma di maturità. Francesco, questo il suo nome, è stato accompagnato dalla mamma, dalla vice preside dell’Istituto Modica e da una delegazione di insegnanti e compagni di classe che lo hanno seguito e supportato lungo il suo percorso didattico.

È stato un incontro toccante, e altrettanto emozionante è stato il momento in cui il Sindaco De Luca ha voluto che Francesco leggesse l’incisione sulla targa che gli ha donato ” È stata dura ma ce l’hai fatta a raggiungere il tuo obiettivo, la vita è lunga e ti aspettano tante altre mete da conquistare e tanti altri ostacoli da superare. Procedi sempre a testa alta con forza, coraggio e determinazione come hai fatto finora. Congratulazioni“.

Il Sindaco ha aggiunto poi “tutti noi siamo orgogliosi e ti ringraziamo per la tua straordinaria lezione di vita”.

L’assessore Calafiore nell’esprime compiacimento a Francesco per il traguardo raggiunto ha evidenziato l’importanza del ruolo svolto dagli insegnanti ed in particolare “il prezioso supporto dell’assistente alla comunicazione, servizio fornito dalla Città metropolitana, auspicando l’impegno di proseguire nell’attività finalizzata alla realizzazione di progetti mirati al supporto anche nell’ambito universitario”.

 

Camorra: arrestato un latitante ricercato per reati di stampo mafioso

Guida per la città Barcellona, tutto quello che devi sapere

Nella foto d’Archivio, Barcellona

I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno arrestato un noto latitante, ritenuto elemento di spicco di un clan camorristico. L’uomo, irreperibile dal luglio del 2020 e destinatario di due provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria partenopea, è ritenuto gravemente responsabile del reato di estorsione aggravata dalle finalità mafiose e associazione a delinquere di stampo mafioso.

Questa notte a Barcellona – città dove il latitante si rifugiava – il F. A. S. Team Spagnolo, attivato dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia italiano e su precise indicazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, ha catturato l’uomo che era insieme alla compagna. La donna, partita da Napoli, lo aveva appena raggiunto. La localizzazione da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli, si inquadra nell’ambito di un’articolata indagine partita dal novembre scorso e coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia. Ora è in carcere in attesa del provvedimento di estradizione.

L’AFGHANISTAN CHE CERCA PAESI AMICI E CONTATTI, SEMPRE PIU’ NEL BARATRO

A lezione dall'Albania, subito in soccorso del popolo afghano | L'HuffPost

Gli Usa, ha spiegato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sono “determinati” a ritirare le truppe dall’Afghanistan entro – e possibilmente non oltre – il 31 agosto prossimo. “Prima finiamo, meglio è”, l’indicazione di Biden, che ha sottolineato come “ogni giorno di operazioni comporta rischi per le nostre truppe”. Terminato il G7 con una dichiarazione congiunta, i termini del ritiro restano quindi gli stessi e nonostante la richiesta di Boris Johnson di prorogare il ponte aereo anche oltre la deadline imposta dai talebani.

Intanto, le operazioni britanniche di evacuazione da Kabul termineranno entro “24-36 ore”, hanno rivelato al ‘Guardian’ fonti del ministero della Difesa britannico dopo il G7. Secondo le fonti, l’esercito americano necessita di almeno altri due-tre giorni per chiudere le sue operazioni a Kabul, mentre Londra lascerà fino all’ultimo momento la possibilità di evacuare persone a rischio e vulnerabili.

Afghanistan, il drammatico racconto: 'Donne lanciano i bambini oltre il  filo spinato dell'aeroporto a Kabul' - La Stampa

Coopereremo con i Paesi vicini e gli altri della regione per sostenere i rifugiati afghani” nel quadro di una risposta “regionale coordinata a lungo termine. Chiediamo a tutti i partner dell’Afghanistan di sostenere questo sforzo”, hanno affermato i leader del G7 nella dichiarazione finale diffusa ieri al termine del vertice sull’Afghanistan. “L’Afghanistan non deve diventare mai più un rifugio sicuro per il terrorismo né la fonte di attacchi terroristici contro altri. Lavorando insieme con i partner, in particolare con gli alleati della Nato, continueremo a combattere il terrorismo con determinazione e solidarietà, ovunque“.

Esprimiamo grave preoccupazione per la situazione in Afghanistan e facciamo appello alla calma ed alla moderazione per garantire la sicurezza degli afghani vulnerabili e dei cittadini stranieri e per prevenire una crisi umanitaria”.

“Chiediamo a tutte le parti in Afghanistan di lavorare in buona fede per stabilire un governo inclusivo e rappresentativo, che veda anche la partecipazione significativa di donne e minoranze”.

“Ogni futuro governo afghano dovrà rispettare gli obblighi e gli impregni internazionali contro il terrorismo, per salvaguardare i diritti umani di tutti gli afghani, in particolare delle donne, dei bambini e delle minoranze etniche e religiose, difendere lo stato di diritto, permettere l’accesso umanitario incondizionato e contrastare in modo efficace il traffico di droga e di esseri umani”.

Afghanistan, chi sono gli “studenti di Dio” che hanno sconfitto l'Occidente  - La Stampa

USA

Siamo in linea per concludere” l’evacuazione dall’Afghanistan “per il 31 agosto: prima finiamo, meglio è”. Biden si è espresso così sull’operazione. “Mi sono riunito con i miei colleghi del G7, i vertici dell’Onu, della Nato e dell’Ue. Ho ringraziato per la solidarietà vista, ci siamo impegnati in uno sforzo senza precedenti. Abbiamo evacuato 70.700 persone dal 14 agosto, nelle ultime 12 ore ci sono stati altri 19 voli militari Usa che hanno trasportato 6.400 persone evacuate. Oltre 50 voli e 12.000 persone” nel complesso dai Paesi della coalizione nelle ultime 12 ore. “Continueremo a collaborare per portare fuori le persone nel modo più efficiente e sicuro. Ogni giorno di operazioni comporta rischi per le nostre truppe. La conclusione entro il 31 agosto dipende dalla cooperazione dei talebani, consentendo l’accesso all’aeroporto” delle persone che devono essere evacuate. “Ho chiesto al Pentagono e al Dipartimento di Stato piani per modificare il calendario se dovesse necessario. Sono determinato a garantire la conclusione di questa missione”.

ITALIA

Mario Draghi ha spiegato che l’obiettivo è riuscire a concludere in sicurezza le operazioni di evacuazione a Kabul entro fine agosto. In merito, il premier ha sottolineato la necessità di “mantenere un canale di contatto anche dopo la scadenza del 31 agosto e la possibilità di transitare dall’Afghanistan in modo sicuro”. “

Ad oggi, dall’Afghanistan “abbiamo evacuato tutti gli italiani che ci hanno chiesto di lasciare il Paese, rispondendo alla comunicazione inviata dall’Ambasciata. Abbiamo portato in Italia quasi 2.700 afghani, principalmente collaboratori delle istituzioni italiane, a partire dal nostro contingente militare, e loro familiari”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo ieri sulla crisi afghana e sui suoi sviluppi davanti alle Commissione riunite Affari esteri e Difesa di Camera e Senato. “Un numero destinato a crescere, considerati circa mille afghani già in sicurezza in aeroporto e previsti imbarcarsi sui prossimi voli italiani”, ha aggiunto.

In Afghanistan “ci sono ancora 32 italiani che non vogliono tornare”, ha reso noto il ministro. Secondo Di Maio, qualora alcuni di loro dovessero cambiare idea, l’Italia è pronta a rimpatriarli negli ultimi giorni del processo di evacuazione da Kabul.

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