BIGA DI MORGANTINA: TRAFUGATA NEL 2017 MA L’EX SOPRINTENDENTE AVEVA IL DOVERE DELLA VIGILANZA.ECCO PERCHE’

                  OMISSIONE DI VIGILANZA ED ISPEZIONE DELL’EX SOPRINTENDENTE PATANE’ AL CIMITERO ETNEO IN VIOLAZIONE DELL’ART19 DEL CODICE DEI BENI CULTURALI E PAESAGGIO?

Video sulla Vicenda della Biga di Morgantina -Y.T. (Tv.2000)

di Raffaele Lanza

Sul ritrovamento della celebre -oggi ancor di più-  biga di Morgantina, reperto archeologico trafugato nel 2017 e la cui inchiesta dei Carabinieri  ha «consentito- comè noto – di sgominare un gruppo criminale a elevata pericolosità sociale, dedito alla commissione di reati contro il patrimonio nelle province di Catania, Enna e Siracusa sia concesso spendere due parole.

Anzitutto il recupero – abbiamo appreso dai Carabinieri- è avvenuto prima che potesse essere venduta al mercato nero delle opere d’arte

Secondo quanto si è appreso, sarebbero stati gli indagati, intercettati, a ricostruire la dinamica dell’operazione illegale, realizzata con un complice interno al cimitero.

Il gruppo criminale dalla vendita dell’opera bronzea sperava di potere realizzare due milioni di euro.Abbiamo saputo tutti che una volta imbragata la biga , essa è stata sollevata con elicottero – proprio come se si girasse la scena di un film -e poi poggiata su un camion. Successivamente è stata divisa: la carrozza è stata nascosta in un garage nel Catanese, i due cavalli appunto occultati in una stanza «segreta» realizzata in una villetta privata dell’Ennese.  Fin qui la cronaca.

L’appendice riguarda l’epoca del bene  che pare   non proviene dall’area archeologica situata nel territorio di Aidone (Enna). Secondo l’archeologa Rosalba Panvini, soprintendente-protempore ai Beni culturali di Catania, il manufatto individuato dai militari non risalirebbe infatti al 450 a.C, bensì a poco più di un secolo fa. “È un’opera di fine Ottocento o dei primi del Novecento. Una riproduzione ben fatta, ma non risale certo all’età classica”,

La “Biga di Morgantina”, in bronzo e del peso di una tonnellata, era stata posizionata nel cimitero di Catania sul tetto di una cappella monumentale dalla famiglia Sollima 

 

Risultato immagini per foto di monumenti antichi cimiteriali di catania

Apprendiamo che i Carabinieri hanno programmato la consegna alla Soprintendenza ai Beni culturali e all’Identità siciliana di Catania.  Ed è qui il punto. O meglio l’appunto.    Anche qui viene da sorridere: la comicità prosegue proprio come in un film a puntate. La  scoperta del furto della biga è avvenuta con oltre un anno di ritardo, i Carabinieri la ritrovano e la consegnano alla Soprintendente.. Ma viene trascurata finora la responsabilità (indiretta) pure della Soprintendenza di Catania nell’arco di tempo 2017-2018. La riportiamo perchè la Magistratura etnea abbia  elementi ulteriori idonei per individuare tutte le responsabilità ipotizzate sulla clamorosa vicenda

Si trascura infatti che la Soprintendenza  sia incorsa – l’esperienza ai Beni culturali insegna –  nella fattispecie in una chiara violazione del Codice ai Beni culturali e del Paesaggio in vigenza  dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, per aver omesso o trascurato la vigilanza del bene bronzeo del Cinquecento e/o fine Ottocento (sarà accertato successivamente) nel periodo di tempo di oltre un anno dalla scoperta del furto e dalla denuncia   Sissignore: la vigilanza. Come si applica?

 1). La vigilanza sui beni culturali sulle cose di cui all’articolo 12, comma 1, nonché sulle aree interessate da prescrizioni di tutela indiretta, ai sensi dell’articolo 45 compete al Ministero (e alle Soprintendenze n.d.r.). 2. Sulle cose di cui all’articolo 12, comma 1, che appartengano alle Regioni e agli altri enti pubblici territoriali il Ministero provvede alla vigilanza anche mediante forme di intesa e di coordinamento con le Regioni medesime.
Ma riveste pure interesse la lettura dell’ Articolo 19 che prevede l”Ispezione”
E cioè: spieghiamo papale papale:
1. I soprintendenti possono procedere in ogni tempo, con preavviso non inferiore a cinque giorni, fatti salvi i casi di estrema urgenza, ad ispezioni volte ad accertare l’esistenza e lo stato di conservazione o di custodia dei beni culturali.
2.” Con le modalità di cui al comma 1 i soprintendenti possono altresì accertare l’ottemperanza alle prescrizioni di tutela indiretta date ai sensi dell’articolo 45 “..

Non trascuriamo neppure che sulle tombe monumentali del Cimitero di Catania la Soprintendenza di Catania ha realizzato una specifica pubblicazione scientifica (una sorta di censimento)  Era a conoscenza dunque l’Ente regionale dell’esistenza del bene bronzeo.   E non dimentichiamo che per esercitare vigilanza ed ispezioni i Soprintendenti possono –  ricordiamo che la penultima Soprintendente  era, prima della messa in pensione,_la   dirigente M.Grazia Patanè-  anzi hanno il dovere di esercitare un controllo periodico sui monumenti del Cimitero etneo.    Non sembra affatto che ciò sia stato fatto. Comprendiamo la complessità dei loro compiti  dirigenziali,ma in caso positivo la Soprintendente , anche se la Biga di Morgantina non risalga all’epoca classica-non sappiamo- e, quindi priva di elevata preziosità, avrebbe certamente presentato una denuncia -in primis- al Dipartimento ai beni culturali-Sezione del direttore generale- dal quale essa dipende -di Palermo.

Le indagini dei Carabinieri, durate dal 2018 al 2019 e coordinate dalla Procura di Catania, hanno preso spunto da un assalto, il 16 aprile 2018,degli autori del furto  a un centro scommesse di San Giovanni la Punta, che fruttò oltre 17.000 euro. Quindi la scoperta del “mediatore tedesco” 

 E’ passato oltre un anno- secondo i Carabinieri- la scoperta del furto(nel 2018) in virtù delle particolari indagini ed intercettazioni..

Come non sembra pure che sia stato utilizzato il personale Catalogatore degli Uffici di Via Luigi Sturzo a Catania addetto proprio per legge al censimento delle opere d’arte. E la scomparsa della Biga di Morgantina non riguarda un oggetto artistico o piccolo bene ma addirittura- come nelle foto sopra-un bene visibilissimo, importante e prezioso nonostante tutto anche per tipo di materiale impiegato  -per gli addetti ai lavori- collocato sopra una tomba monumentale con tanto di foto pubblicata all’epoca dalla Soprintendenza.     Non esiste la responsabilità della Soprintendenza? O la Vigilanza sui monumenti è uscita dalla magia di un prestigiatore anzichè del Codice ai Beni culturali che espressamente lo prevede ed è rimasto nell’occasione inapplicato?

Congresso, il Giudice Micali: “L’Udienza preliminare è completamente inutile” – Il Cancro della “giustizia”

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Cinque giorni di astensione dalle udienze per esprimere la vibrata protesta contro  imminente entrata in vigore della riforma che blocca la prescrizione subito dopo la sentenza di primo grado. Sia di condanna che di assoluzione.   Un congresso straordinario che si è tenuto per tre giorni a Taormina (Messina) che ha visto un pubblico interessato e la presenza di tante toghe

Gian Domenico Caiazza,  Presidente dell’Unione camere penali, legale di Marco Pannella ma anche del noto conduttore televisivo vittima di un eclatante errore giudiziario da parte della Procura di Napoli, Enzo Tortora , afferma. “E’ una giungla che ci soffoca – dice nel suo intervento conclusivo al Palazzo dei congressi applaudito dagli oltre 800 delegati al congresso provenienti da tutta Italia – Sappiamo capire quando chi ci è avverso sostiene temi seri ma non possiamo tollerare che si affrontino questi temi senza sapere ci ciò che si parla”. “I rapporti di forza sono impari ma noi abbiamo idee forti e camminiamo sulle nostre idee che sono forti“,

Pensiamo che centinaia di avvocati si debbano succedere su un palco acceso tutto il giorno, e perché no anche la notte – dice – sarebbe impossibile non chiedersi di cosa stiamo parlando. A noi basterà fare conoscere quei numeri. Dire che in questo paese c’è la priorità che si fermi la prescrizione in primo grado, quando si cono reati che si prescrivono in 40 anni, è assurdo. Il minimo che ci possiamo chiedere è di cosa stanno parlando, dopo possiamo misurarci a sui contenuti“.

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L’avv. GianDomenico Caiazza, Presidente dell’Unione Camere Penali (legale del compianto Enzo Tortora)
: “Un bilancio straordinario, – afferma in conclusione l’organizzatore-  di partecipazione formidabile, attenzione, voglia di farsi capire, forza delle idee. Meglio di così…”.  “Non dimentichiamo mai in che situazione ci troviamo, è come se fossimo in una giungla ma dobbiamo riuscire ad attraversarla. Siamo a mani nude, sotto una pioggia battente, di comunicazione falsa di populismo incontenibile. Dobbiamo riuscire a fare scattare una scintilla, perché si accenda un fuoco che ci riscaldi e ci permetta di arrivare a uscire d quella giungla”. Da domani e per una settimana, gli avvocati penalisti si asterranno dalle udienze in segno di protesta contro la riforma sulla prescrizione. “Noi dobbiamo capire, dobbiamo lavorare pancia a terra – dice Caiazza -Bisogna attraversare la giunga buttandoci anche nel fango, cercando di ripararci sotto delle foglie, devi anche ingoiare acqua putrida se necessario”.
Da domani astensione penalisti, Caiazza propone maratona oratoria

“La settimana di astensione ha senso se questa settimana la riempiamo di iniziative politiche soprattutto territoriali –  sono confortato dalle iniziative che ci saranno in tutta Italia. Perché questo non potrà che dare frutti, abbiamo dalla nostra parte la verità dei dati”. “Dobbiamo fare scattare la scintilla – parole ancora  di Caiazza- se scatta questa scintilla possiamo arrivare fuori dalla giungla e superarla, anche per il primo gennaio. Se non ci saremo riusciti, l’unica cosa che non ci dobbiamo rimproverare è avere provato a fare tutto quello che potevamo”.  “I sostenitori sono indifferenti al pensiero univoco della dottrina giuridica di questo paese”.

Il giudice Massimiliano Micali, Presidente della Terza sezione penale del Tribunale di Messina, intervenendo al congresso straordinario ha espresso il suo dissenso “Io non sono per nulla d’accordo sulla interruzione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. La ritengo una ipotesi pericolosa perché c’è il rischio che si rimanga appesi per lungo tempo a un processo”. E avverte: “Però cerchiamo di impegnarci per far sì che il dibattimento sia veramente reale”. “Perché nella mia esperienza il 50/60 per cento dei dibattimenti è stato inutile – aggiunge – E leggere qui che l’abbreviato perde peso specifico e ancora più il patteggiamento mi fa pensare. Il dibattimento a volte è stata una esperienza mortificante, altre volte esaltante. Lo stesso vale per l’escussione dei testi. Si potrebbe fare molto sulle liste testimoniali”. “Nella mia esperienza di giudice tutte queste prescrizioni che sono maturate durante la fase delle indagini non le ho viste – – il problema è soprattutto nella fase dell’appello, ma non perché i colleghi siano meno produttivi”. “Noi – spiega – arriviamo a pronunciare sentenza quando già gran parte del termine prescrizionale è stato consumato, e diamo al giudice di appello un processo che è già morto”.

Ma di più il magistrato aggiunge .”L’udienza preliminare per come è costruita oggi è totalmente inutile. E’ una fase che ha perso ogni significato. E’ solo un fardello inutile”. “Se l’udienza preliminare è un fardello inutile, poniamoci il problema di eliminarla, la mia è una provocazione – aggiunge ancora il giudice Micali – Ma è solo una perdita di tempo che incide sulla prescrizione”. E spiega: “L’imputato che riceve un decreto di citazione a giudizio, valuta le carte e se ritiene che siano insufficienti può sempre fare l’abbreviato, ma daremmo nuova linfa al processo. La fase dell’udienza preliminare, così come è costruita, è semplicemente una perdita di tempo”.

Altro sangue sulle strade siciliane: a Belmonte perdono la vita in un incidente due ragazzi…

 

 

Belmonte Mezzagno come Belpasso una settimana fa: morti due ragazzi

BELMONTE MEZZAGNO (Palermo).

La storia si ripete. E’ di ieri la notizia della tragedia di Belpasso. Ora a Palermo altro dramma: due morti e tre feriti gravissimi   L’incidente è avvenuto all’ingresso del paese Belmonte Mezzagno, sulla strada provinciale 38.
I cinque giovani tra i 16 e e i 18 anni viaggiavano a bordo di una auto potente Bmw  uscita fuori strada, probabilmente per l’elevata velocità.

Le vittime sono Giorgio Casella di 17 anni e Kevin Vincenzo La Ciura, di 16. Per estrarre i loro corpi dalle lamiere dell’auto sono intervenuti i vigili del fuoco. Uno è rimasto intrappolato nell’abitacolo dell’auto che si è incendiata, l’altro è deceduto durante il trasporto in ospedale. I tre feriti che viaggiavano nella Bmw sono ricoverati negli ospedali Civico, Policlinico e Buccheri la Ferla.

I vicini della zona  sono scesi in strada per liberare i giovani nell’auto in fiamme e hanno chiamato i soccorsi.

Gli investigatori intanto hanno accertato alcuni illeciti.Il guidatore, che ha circa 20 anni , neopatentato, non avrebbe potuto guidare un’auto di quella cilindrata. Sarà sottoposto anche agli esami tossicologici e all’alcool test per accertare se avesse bevuto o assunto droghe, rischia di essere indagato per omicidio stradale.

La parte finale della tragedia: il dolore e lo strazio senza fine dei genitori dei ragazzi morti. Un copione triste che si ripete giorno dopo giorno

Angelus: Missionari nel mondo per vincere l’ostilità

 

In questa speciale giornata, Papa Francesco ricorda  la Lettera apostolica Maximum illud del 1919 di Papa Benedetto XV, promulgata “per dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di tutta la Chiesa ”.

Nel mutato contesto odierno, osserva il Santo Padre, il messaggio di Benedetto XV “è ancora attuale e stimola a superare la tentazione di ogni chiusura autoreferenziale e ogni forma di pessimismo pastorale, per aprirci alla novità gioiosa del Vangelo”:

In questo nostro tempo, segnato da una globalizzazione che dovrebbe essere solidale e rispettosa della particolarità dei popoli, e invece soffre ancora della omologazione e dei vecchi conflitti di potere che alimentano guerre e rovinano il pianeta, i credenti sono chiamati a portare ovunque, con nuovo slancio, la buona notizia che in Gesù la misericordia vince il peccato, la speranza vince la paura, la fraternità vince l’ostilità. Cristo è la nostra pace e in Lui ogni divisione è superata, in Lui solo c’è la salvezza di ogni uomo e di ogni popolo.

Per vivere in pienezza la missione, sottolinea Francesco, c’è una condizione indispensabile: “la preghiera, una preghiera fervorosa e incessante, secondo l’insegnamento di Gesù”. “La preghiera è il primo sostegno del popolo di Dio per i missionari, ricca di affetto e di gratitudine per il loro difficile compito di annunciare e donare la luce e la grazia del Vangelo a coloro che ancora non l’hanno ricevuta”. Papa Francesco esorta infine a porsi una domanda: “Prego per coloro che vanno lontano per portare la Parola di Dio con la testimonianza?”

Il ricordo del Beato Alfredo Cremonesi

Dopo l’Angelus Francesco ha ricordato che ieri, a Crema, è stato proclamato Beato il martire don Alfredo Cremonesi, sacerdote missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere. Ucciso nel 1953, “fu infaticabile apostolo di pace e zelante testimone del Vangelo, sino all’effusione del sangue. Il suo esempio ci spinga ad essere operatori di fraternità e missionari coraggiosi in ogni ambiente; la sua intercessione sostenga quanti faticano oggi per seminare il Vangelo nel mondo”.

Disordini in Spagna,il popolo reclama l’indipendenza della Catalogna-

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Video Disordini in Spagna per l’indipendenza della Catalogna- You T-R  -Sud Libertà Archivio

Disordini anche oggi  in Catalogna per la protesta contro i provvedimenti governativi spagnoli  dei leader secessionisti.

Negozi chiusi, incendi dei cassonetti ,vetrine e arredi urbani,lanci di oggetti e pietre,  un inferno a Barcellona. E’ salito a 62,il numero delle persone ferite,e un agente della polizia è in condizioni gravi e 17 arresti. Secondo la stima dei servizi di emergenza media, 34 solo in Barcellona dove le violenze e gli scontri sono ancora in corso   .

Secondo il governo sarebbero sono circa  500 i dimostranti estremamente violenti e organizzati,  – che continuano a lanciare bottiglie incendiarie contro gli agenti che rispondono con fumogeni e lacrimogeni.  Il governo spagnolo intanto comunica di “non trattare con i  manifestanti che usano violenza. Questo tipo di linguaggio non è accettabile”

 

                       VIOLENZA ANCHE IN CILE: AUMENTO BIGLIETTI TRASPORTI

Ma se in Spagna non si dimentica chi ha lottato in prima linea per l’indipendenza della Catalogna , l’emergenza sicurezza esplode in altre parti del pianeta In Cile ad es..Un coprifuoco tra le 22 e le 7 è stato disposto per la città di  Santiago e  aree periferiche.

La violenza scaturisce dall’aumento dei prezzi dei biglietti della rete dei trasporti. La popolazione vive una crisi economica molto stretta , adesso è esplosa

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La protesta in Cile- Foto Archivio Sud Libertà

Secondo informazioni locali , l’esercito dovrebbe aiutare la polizia a pattugliare le strade durante lo stato di emergenza dichiarato per 15 giorni nei quali le autorità potranno limitare la libertà di movimento delle persone e il loro diritto di riunione.

Si apprende pure che  almeno tre persone sono morte in un incendio scoppiato all’interno di un supermercato saccheggiato nel comune di San Bernardo. . I vigili del fuoco hanno trovato 2 corpi carbonizzati sul posto, mentre un terzo gravemente ferito è stato trasferito in ospedale, dove è deceduto poco dopo. La situazione è ora sotto controllo dei militari.

Nasce un nuovo modello di impresa che cambia lo scenario nel comparto edile

 

A Catania il convegno nazionale sul tema, tra i più attuali nel settore Costruzioni

CONSORZI STABILI NEGLI APPALTI PUBBLICI, “IMPRESE AGGREGATE” IN CRESCITA COME STRUMENTO DI REAZIONE ALLA CRISI EDILIZIA

In Sicilia attive 22 strutture su 47, ma includono la maggioranza delle aziende

Foto Press

CATANIA

La fotografia dell’attività dei Consorzi Stabili in Italia restituisce l’immagine di un fenomeno sempre più significativo nel settore delle costruzioni. Sebbene i dati statistici del 2018 rilevino operative soltanto 261 aggregazioni su 635 esistenti, questo 41% ha registrato un fatturato di oltre 5milioni e 200mila euro, un milione in più rispetto all’anno precedente. Inoltre, i consorzi attivi includono in media il doppio delle imprese rispetto a quelli inattivi. La Sicilia segue alla lettera questa tendenza: su 47 consorzi stabili presenti nell’Isola ne sono attivi 22 ma rappresentano 294 aziende, mentre ai 25 inattivi ne appartengono 119.

In altre parole, laddove l’unione è maggiore cresce la forza competitiva delle strutture consortili. Non a caso, “Unione” si chiama l’organo istituzionale di rappresentanza  (UCSI – Unione Consorzi Stabili Italiani) e “Uniti si cresce” s’intitola il convegno nazionale che si è svolto a Catania ieri pomeriggio (18 ottobre).

Ma il tema è molto dibattuto tra gli addetti ai lavori perché se da un lato c’è chi crede fermamente nell’opportunità di consorziare le piccole e medie imprese per competere negli appalti pubblici, dall’altro lato c’è chi ne evidenzia l’aspetto concorrenziale nei confronti delle singole imprese.

«Siamo di fronte a un nuovo modello d’impresa che ha cambiato lo scenario del comparto edile – ha affermato Giuseppe Costantino, organizzatore del convegno e CEO del Consorzio Stabile Agoraa – L’offerta produttiva del mercato dei Lavori Pubblici, a fronte di una domanda che negli ultimi dieci anni si è ridotta a causa del 50 per cento in meno degli investimenti in opere pubbliche, ha trovato nella struttura consortile un modo di reagire alla crisi. Consideriamo inoltre che le imprese ancora presenti sul mercato costituiscono realtà ancora più piccole rispetto al passato».

Il presidente dell’Ance di Catania Giuseppe Piana esprime in merito una posizione di mediazione: «Il Consorzio Stabile è senza dubbio un’opportunità importante, ma è chiaro che le imprese che si affidano devono possedere requisiti che diano serietà all’aggregazione. La stabilità del Consorzio deve innanzitutto essere frutto delle responsabilità di ciascuna impresa. La dicotomia con le grandi aziende è sentita, ma in realtà si tratta di due approcci differenti al mercato, ciascuno con le proprie peculiarità. Sono convinto che l’equilibrio è alla base di qualsiasi progetto economico».

In rappresentanza della Regione Siciliana sono intervenuti il capo di gabinetto dell’assessorato alle Infrastrutture Ettore Foti, che si è soffermato sul procedimento delle gare d’appalto e su alcuni criticità da correggere per accelerare i tempi, come gli interventi sul sistema d’apertura delle buste; e Maurizio Croce (soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico in Sicilia) il quale ha soprattutto sottolineato la difficoltà del governo regionale a spendere i fondi per la carenza di progettazione.

Dopo l’introduzione del presidente dell’Ucsi Franco Vorro sono seguite le relazioni di: Gaetano Vecchio (presidente “Gruppo PMI Internazionale” Ance nazionale) che ha illustrato la presenza delle imprese italiane all’estero e le potenzialità e il ruolo che possono svolgere i consorzi stabili; Eleonora Iannace (componente Consiglio direttivo Ucsi), la quale ha esposto i dati statistici; Mariano Maggi (founding partner MMZ studio legale) che ha affrontato gli aspetti relativi alla contabilizzazione dei lavori e dei ritardi delle amministrazioni, ma anche agli strumenti a tutela delle imprese; e Luigi Corea (responsabile area controlli tecnici e formazione specialistica Dirextra), cha ha chiuso gli interventi trattando il tema delle riserve dell’appaltatore. Numerosi gli interventi da parte dei partecipanti in platea per approfondire aspetti specifici dei singoli interventi.

INCENDI E SICUREZZA: LO STATO DI SALUTE DELLE SCUOLE SICILIANE

 

Nuovo Codice prevenzione incendi: lo stato di sicurezza delle scuole in Sicilia

«SU 749 ISTITUTI IN PROVINCIA DI CATANIA SOLO IL 18% È IN REGOLA»

Il Comandante dei Vigili del Fuoco (nella foto sotto): «Spesso si tratta di tecnicismi o criticità di piccola entità: l’invito a regolarizzare la posizione anche alla luce del nuovo Codice in vigore da domani»

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Foto Press

CATANIA

Secondo i dati 2018 presenti nell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica del Miur, circa il 58% delle scuole non rispetta le norme antincendio. In Sicilia, su 3.669 scuole, solo 470 possiedono il Certificato di prevenzione incendi (CPI); e la situazione nella provincia di Catania non è migliore: su 749 istituti, circa l’80% ha presentato progetto di adeguamento con la vecchia normativa, ma solo 130 istituti hanno ottenuto il certificato antincendio.

È quanto emerso durante il seminario che si è svolto ieri pomeriggio al President Park Hotel, per focalizzare l’attenzione sul nuovo Codice di prevenzione incendi, in vigore da domani (domenica 20 ottobre). «Un tema di grande rilevanza – ha sottolineato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Giuseppe Platania – perché interessa la più grande azienda pubblica e la più numerosa comunità del nostro Paese, luogo di formazione di cittadinanza attiva e di crescita dei giovani. Purtroppo le nostre scuole non sono sicure: ai dati della sicurezza antincendio, inoltre, il potenziale rischio diventa elevatissimo se sommiamo quello legato alla vulnerabilità sismica e alla carenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria».

Per questo ingegneri, architettigeometri e periti industriali hanno promosso un evento formativo alla presenza del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Cataniadel Comune e delle istituzioni scolastiche  presente anche il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Emilio Grasso – per consentire ai professionisti etnei di essere aggiornati sull’evoluzione normativa e ai “portatori d’interesse” di lavorare in sinergia per mitigare i rischi, percorrendo la strada della prevenzione.

«Dobbiamo farci trovare pronti per cogliere i cambiamenti – ha commentato il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce – e questo lo si può solo fare solo seguendo percorsi formativi di qualità: la fondazione proseguirà in questa direzione, abbiamo già in programma un secondo seminario che si occuperà delle strutture alberghiere e di vendita. Questo nuovo modo di progettare non più prescrittivo (legato meramente alle norme) ma prestazionale e ingegneristico, consentirà di certo un risparmio di risorse pubbliche e private: i progetti e le scelte potranno infatti essere ottimizzati e contemporaneamente i professionisti potranno pretendere compensi adeguati alle prestazioni, con criteri meritocratici e legati alle competenze. Un processo che certamente avvantaggerà coloro che sono maggiormente reattivi, i giovani in primis, che finalmente avranno nuove opportunità lavorative».

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Un’occasione, quella di ieri, «che non ha solo garantito aggiornamento professionale – ha aggiunto Maurizio Mannanici, al tavolo dei relatori insieme a Sabrina Tosto per rappresentare l’Ordine e la Fondazione degli Architetti –  ma che ha offerto spunti di dibattito con tutti gli attori della filiera per affrontare non solo gli aspetti normativi, ma anche quelli legati alle strategie di prevenzione che garantiscono gli obiettivi di sicurezza, mediante diverse soluzioni progettuali che consentono l’adeguamento agli standard internazionali. La presenza dei dirigenti scolastici da un lato, e dei vigili del fuoco dall’altro, ha permesso poi di avere un quadro allargato che contempla le esigenze di chi vive i luoghi e di chi monitora la situazione favorendo la cultura dell’applicazione delle regole. Un ringraziamento va al consigliere Giovanni Lucifora per l’impegno e lo sforzo organizzativo».

A moderare l’incontro, infatti, proprio il comandante provinciale dei VVF, Giuseppe Verme: «Le strutture scolastiche negli ultimi tempi hanno migliorato le condizioni di sicurezza – ha sottolineato – spesso non sono a norma per tecnicismi, problemi burocratici o criticità marginali che possono essere risolti in breve tempo e con interventi di modesta entità: per questo invitiamo tutte le scuole a rivisitare tutte le soluzioni messe in campo, anche alla luce della nuova normativa, per innalzare il livello di sicurezza e di qualità delle strutture che accolgono i nostri giovani».

Sono intervenuti tra gli altri: il direttore centrale dei vigili del fuoco per la prevenzione e sicurezza tecnica Gabriele Cavriani, il presidente del Collegio Geometri Agatino Spoto, il presidente dell’Ordine Periti Nicolò Vitale, Gabriella Cristaudo (Comando Vigili del Fuoco Catania), il responsabile manutenzioni del Comune di Catania Fabio FinocchiaroFilippo Di Mauro (esperto antincendio), Giuseppe Amaro, esperto   sulle tecniche antincendio negli edifici e la sicurezza antincendio.

 

Rinvio della Brexit, ma ” il Regno Unito uscirà dall’UE il 31 Ottobre”

Ulteriore ritardo sulla Brexit. Con 322 voti favorevoli e 306 contrari, la Camera dei Comuni ha approvato l’emendamento Letwin L’emendamento, presentato stamattina, rinvia l’approvazione dell’accordo sulla Brexit negoziato dal premier Boris Johnson, fino a quando non sarà approvata tutta la relativa legislazione per l’uscita dalla Ue.

Insieme con il  Benn Act (la legge anti no deal approvata nelle scorse settimane), costringe il premier Johnson a chiedere un rinvio della Brexit oltre il 31 ottobre.

Il premier,  ha ancora una volta ribadito che  il Regno Unito uscirà  dall’Unione europea il 31 ottobre: “Non negozierò un rinvio con la Ue”.

Per il primo ministro “la cosa migliore per il Regno Unito e la Ue” è l’uscita in base ai termini dell’accordo negoziato tra Londra e Bruxelles. “La prossima settimana”, ha annunciato Johnson, il governo presenterà ai Comuni la legislazione per l’uscita dalla Ue il 31 ottobre.

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Secondo il leader laburista Jeremy Corbyn, Johnson “deve ora adeguarsi alla legge” e a chiedere un rinvio della Brexit.  Richiesto anche un referendum sulla brexit per sapere cosa ne pensano i cittadini ..  Vedremo.

 

CORRUZIONE ANAS: “BUCHE D’ORO”,IMPRENDITORI DAVANO MAZZETTE,TECNICI INTASCAVANO

 

Versamento di TANGENTI ai tecnici dell’Anas da parte degli imprenditori

Ecco le tangenti sugli appalti pubblici dell'Anas di Catania: così funzionari e imprenditori facevano la “cresta” sulle strade

CATANIA –

Sicilia al primo posto per corruzione e atti illeciti. Lo affermava ieri Raffaele Cantone, oggi un caso eclatante  di corruzione e tangenti     a Catania ne dà piena conferma la  Procura della Repubblica etnea, che tramite il Comando Provinciale della Guardia di Finanza  ha disposto l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania per otto  8 persone (1 in carcere e 7 agli arresti domiciliari) indagate, in concorso, per corruzione perpetrata nell’esecuzione di lavori di rifacimento delle strade affidati all’Anas Spa (Area Compartimentale di Catania). Sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per un anno per un dirigente Anas.

L’operazione, denominata “Buche d’Oro”- affermano le Fiamme gialle-  ha provato la corruzione degli Uffici  dell’Anas di Catania per i reati commessi da  dirigenti e funzionari infedeli responsabili della manutenzione programmata di strade e raccordi della Sicilia Orientale e imprenditori corruttori compiacenti.

Il provvedimento odierno del Gip etneo segue quello della  misura cautelare emessa il 20 settembre di convalida degli arresti, sempre per per corruzione, di tre dipendenti dell’Anas con la quale venne disposta la custodia in carcere per i geometri Riccardo Carmelo Contino, 51 anni, e Giuseppe Panzica, 48 anni, oltre che dell’ingegnere Giuseppe Romano, 49 anni che finì ai domiciliari.

Le tangenti erano versate da imprenditori che , in accordo con capi centro Anas, capi nucleo e R.U.P. dell’Area Tecnica Compartimentale di Catania scovavano, tra le pieghe dei capitolati tecnici dei lavori loro affidati, ampi margini di “manovra” individuando le lavorazioni da non effettuare o da realizzare solo in parte; i pubblici ufficiali coinvolti così piegavano i loro poteri discrezionali di vigilanza e controllo orientandoli alle finalità illecite degli imprenditori

Il profitto conseguito  era pari a circa il 20% dei lavori appaltati e veniva assegnato per un terzo ai funzionari Anas corrotti e, per la parte restante, restava nelle casse dei corruttori.

Nei guai giudiziari sono finiti così :il geometra Gaetano Trovato, 54 anni, dipendente Anas, Capo Nucleo B del Centro di manutenzione A dell’Area Tecnica Compartimentale, competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: SS 192 della Valle del Dittaino (EN) e SS 284 Occidentale etnea). Salvatore Truscelli, 56 anni, rappresentante legale della “Truscelli Salvatore Srl”, esercente “altre attività di lavori specializzati di costruzione” con sede a Caltanissetta, con un volume d’affari annuo superiore ai 5 milioni di euro; Pietro Matteo Iacuzzo, 50 anni, rappresentante legale della “Isap Srl”, esercente l’attività di “strade, autostrade e piste aeroportuali” con sede a Termini Imerese (Palermo), con un volume d’affari nel 2018 superiore a 17 milioni di euro; Roberto Priolo, 48 anni, rappresentante legale della “Priolo Srl” esercente l’attività di “lavori edili e restauri” con sede a Ciminna (Palermo), con un volume d’affari annuo di circa 1 milione di euro; Calogero Pullara, 40 anni, titolare dell’omonima ditta individuale, esercente l’attività di “lavori edili e stradali, lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato di tipo corrente, demolizione e sterri, opere speciali in cemento armato, lavori di tinteggiatura e verniciatura, costruzione”, con sede a Favara (Agrigento), con un volume d’affari annuo di circa 1 milioni di euro.

Destinatario della misura dell’interdizione dall’esercizio di pubblico ufficio per la durata di un anno è l’ingegnere Antonino Urso, 40 anni, Capo Centro Manutenzione “A” dell’Area Compartimentale ANAS di Catania competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: S.S. 121 Catanese, S.S. 575 di Troina, S.S. 192 della Valle del Dittaino, S.S. 284 Occidentale Etnea, S.S. 288 di Aidone (Enna), S.S. 385 di Palagonia (Catania), S.S. 117BIS Centrale Sicula, S.S. 417 di Caltagirone (Catania). L’ing. URrso ha reso un’ampia confessione disvelando la rete corruttiva nella quale erano coinvolti anche altri funzionari dell’Anas e imprenditori corruttori.

Si apprende che la Guardia di Finanza si è avvalsa del potere di intercettazioni,per scoprire accertamenti bancari, disamina della documentazione amministrativa concernente i lavori oggetto di “mazzette” nonché del riscontro degli elementi raccolti durante gli interrogatori. L’inchiesta ha posto in luce  la ricezione di tangenti, in denaro contante, da parte dei 5 funzionari infedeli Anas per centinaia di migliaia di euro nonché di rinvenire presso l’abitazione dei pubblici ufficiali denaro contante relativo alle più recenti mazzette incamerate per decine di migliaia di euro.

 

PROGRAMMA “DIAMOCI UNA SCOSSA”: NELLE PIAZZE PER LA PREVENZIONE SISMICA

 

Domenica 20 ottobre, ore 10-18, nei Comuni di Catania, Acireale, Bronte, Caltagirone, Giarre, Paternò, Riposto

 

TECNICI  NELLE “PIAZZE DELLA PREVENZIONE SISMICA”

«COL SISMABONUS SPESE QUASI ZERO PER LA MESSA IN SICUREZZA»

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Giornata nazionale di sensibilizzazione organizzata dagli Ordini professionali etnei

CATANIA

«La Sicurezza inizia dalla Conoscenza. La Tua». È questo il messaggio di sensibilizzazione della “Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica” in programma domenica 20 ottobre in oltre 500 piazze italiane, dove Architetti e Ingegneri esperti saranno a disposizione di cittadini e amministratori di condominio per fornire tutte le informazioni utili su come migliorare la sicurezza di case ed edifici a spese quasi zero, grazie al contributo messo a disposizione dallo Stato. Una manifestazione dal grande valore sociale che lo scorso anno, al suo esordio, ha coinvolto nella penisola oltre 7mila professionisti, interessando circa 90mila abitazioni per le visite tecniche ma soprattutto informando circa 500mila cittadini.

Gli Ordini catanesi aderiscono con grande partecipazione anche alla seconda edizione: nel territorio etneo saranno infatti ben otto i centri che ospiteranno – dalle 10 alle 18 – lo stand informativo: Piazza Università e Corso Italia (spazio antistante la chiesa Cristo Re) a Catania; Piazza Duomo ad Acireale; Piazza Spedalieri a Bronte; Piazza Umberto I a Caltagirone; Piazza Duomo a Giarre; Largo Assisi a Paternò; e Piazza San Pietro a Riposto.

 

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Foto Press

«Se gli edifici sono i “pazienti”, gli Architetti e gli Ingegneri possono essere considerati i “medici” che li visitano a domicilio per informare il cittadino su quali fattori incidano sullo “stato di salute” della casa, ovvero sul suo grado di sicurezza, e sulle agevolazioni fiscali disponibili per migliorarla a costi contenuti» affermano i  tecnici annunciando l’opportunità per tutti gli utenti di richiedere gratuitamente una visita tecnica informativa per il prossimo mese di novembre nell’ambito del programma di prevenzione attiva “Diamoci una Scossa!”.

I dettagli dell’iniziativa sono stati presentati oggi pomeriggio (giovedì 17 ottobre), in occasione della conferenza stampa, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce, del segretario e del tesoriere dell’Ordine Architetti Maurizio Mannanici e Paolo Licandri, del delegato Inarcassa Ingegneri Marco Muratore, e del presidente dell’associazione Ingegneri Ionico-Etnei Alfio Torrisi.

Vi sono agevolazioni.Il Sisma Bonus permette di avere un contributo statale fino all’85% dei costi sostenuti per interventi di messa in sicurezza della propria casa. Ad esempio, se l’importo necessario per l’adeguamento sismico dell’immobile è di 50mila euro, il cittadino potrà pagare alla ditta che eseguirà i lavori solo il 15% del totale, ovvero 7.500 euro; il resto verrà versato direttamente dallo Stato.