Scoperta centrale di riciclaggio internazionale a Portici ed Ercolano Napoli –

L’associazione offriva alla clientela un ampio “pacchetto” di servizi finalizzato a delocalizzare ed investire all’estero

 

Napoli,

Per delega del Procuratore della Repubblica si comunica che, in data odierna, nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune coordinata da Eurojust, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Procura della Repubblica, Sezione III – Criminalità Economica e Sezione XI – Sicurezza dei Sistemi Informatici, nei confronti di otto persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, ricettazione, intestazione fittizia di beni, bancarotta per distrazione, omessa dichiarazione dei redditi, nonché detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature e altri mezzi atti a intercettare o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche.

L’attività di indagine avrebbe consentito di appurare l’esistenza e la piena operatività, a Portici ed Ercolano, di una centrale di riciclaggio internazionale che, dietro il paravento di servizi di consulenza e promozione finanziaria, offriva alla clientela un ampio “pacchetto” di servizi finalizzato a delocalizzare ed investire all’estero proventi illeciti derivanti, tra l’altro, da frodi fiscali, truffe sui bonus edilizi e bancarotte fraudolente, con modalità idonee ad ostacolare l’identificazione dei beneficiari effettivi dei fondi riciclati.

A tal fine, i promotori del sodalizio avrebbero diretto e gestito un’articolata struttura organizzativa con ramificazioni anche in Paesi off-shore, che svolgeva in Italia una vera e propria attività bancaria occulta attraverso un Istituto di Moneta Elettronica lituano e una società lettone ad esso collegata, assicurando alla clientela società fittizie intestate a soggetti “prestanome”, conti correnti gestibili interamente online attraverso un’applicazione scaricabile dai principali app store, carte di pagamento anonime nonché servizi di raccolta, custodia e trasporto di denaro contante.

Grazie ad una notevole capacità affaristica e al supporto di esperti informatici, gli indagati avrebbero movimentato, tra il 2018 e il 2023, oltre 2,6 miliardi di euro, denotando una inedita abilità nel far conoscere il proprio “prodotto” a oltre 6 mila clienti (per lo più italiani, principalmente localizzati in Campania, Lombardia e Lazio) che necessitavano di un meccanismo capace di “nascondere” agli occhi del fisco italiano e dell’autorità giudiziaria ingenti capitali di illecita provenienza.

A tal fine, avvalendosi di 15 dipendenti, il sodalizio avrebbe offerto assistenza ai clienti sia mediante un centralino telefonico, sia attraverso una chat online, pubblicizzando i servizi offerti su numerosi siti web e su un ebook.

Secondo l’ipotesi investigativa, allo stato condivisa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, alla base del sistema di riciclaggio scoperto vi era una struttura organizzativa imponente, costituita da sedi occulte in Portici ed Ercolano, da forza lavoro specializzata e fidelizzata e da un caveau per la custodia del contante, individuato nel corso delle perquisizioni eseguite in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche.

Gli indagati si sarebbero avvalsi anche di strumentazioni informatiche e telematiche atte ad impedire e interrompere le comunicazioni relative a sistemi telefonici e telematici allo scopo di evitare qualsiasi tipologia di sorveglianza, captazione e intercettazione da parte delle forze di polizia.

Eseguita in collaborazione con le Autorità Giudiziarie della Lettonia e della Lituania, con la Procura della Repubblica di Lecce e con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria a quella sede, che ha eseguito una misura cautelare personale e reale nell’ambito di un parallelo filone investigativo, l’indagine avrebbe permesso di accertare, altresì, un’evasione fiscale attribuibile ai principali promotori del sodalizio per un imponibile netto di quasi 80 milioni di euro.

Contestualmente alle misure cautelari personali è stato eseguito il sequestro delle disponibilità finanziarie e del patrimonio degli indagati per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro.

Tra i beni sequestrati vi sono quindici immobili a Vilnius (di cui due appartamenti di lusso siti nel centro storico, due alberghi e un bar-ristorante), quattro immobili a Riga (di cui due appartamenti di lusso), una villa ad Ercolano con piscina e campo di calcio, un immobile a Portici, un immobile a Como e uno yacht.

In precedenza, nel corso delle indagini, erano già stati sequestrati oltre 700 mila euro in contanti, criptovaluta detenuta in nove portafogli digitali per 1,3 milioni di euro e beni di lusso (orologi e gioielli) per 330 mila euro.

Il provvedimento eseguito in data odierna è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

 

Operazione “Ultimo brindisi” della Guardia di Finanza di Catania, arrestate 10 persone per evasione dell’Iva Operazioni inesistenti..”

 

 

Le immagini dell'operazione della Guardia di Finanza

Archivi -Sud Libertà
 
Catania,
Operazione ULTIMO BRINDISI  . Dieci persone arrestate, 17 divieti di esercitare l’attività d’impresa e il sequestro di 30 milioni di beni nei confronti di 17 società e di 25 indagati.   Una operazionei’ della Guardia di finanza di Catania, coordinata dalla Procura europea di Palermo, nei confronti di un’organizzazione che avrebbe illecitamente commercializzato bevande in Italia evadendo l’Iva. L’ordinanza è stata eseguita da Finanzieri nelle province di Venezia, Vicenza, Messina, Siracusa, Salerno, Roma, Padova, Rieti, L’Aquila e Milano. Tra gli indagati anche il figlio incensurato di un boss del clan Santapaola di Catania. 

Gli inquirenti hanno colpito un “articolato gruppo criminale – spiegano – che avrebbe illecitamente commercializzato bevande nel territorio nazionale in evasione dell’Iva”. Il gruppo avrebbe realizzato un volume d’affari di 100 milioni di euro, frodando il fisco per oltre 30 milioni di euro, grazie a ‘teste di legno’ e imprese cartiere. Le società “servivano a utilizzare e ad emettere fatture per operazioni inesistenti nella commercializzazione di bevande che, grazie all’evasione d’imposta, potevano essere vendute a prezzi altamente concorrenziali”.

Sud Italia: eseguite 137 misure cautelari per reati mafiosi e sequestrate 30 armi da fuoco

 

Bari: eseguite 137 misure cautelari per reati mafiosi

 

Oltre mille i poliziotti  impegnati ieri -informa un comunicato stampa– nel Sud Italia, a Bari    che hanno eseguito 137 misure cautelari nei confronti di persone appartenenti o collegate all’organizzazione mafiosa Parisi – Palermiti, ritenuti i responsabili di estorsioni, porto e detenzione di armi, spaccio di droga, turbata libertà degli incanti, estorsioni collegate a manifestazioni sportive e ingerenza elettorale, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

Nel corso dell’operazione, condotta dagli investigatori della Squadra mobile di Bari e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, sono state condotte in carcere 110 persone, 25 sono state sottoposte agli arresti domiciliari mentre, nei confronti di altri 2 indagati sono state applicate delle misure alternative alla detenzione.

Durante le indagini, durate oltre 8 anni, sono state documentate le attività dell’organizzazione mafiosa, come ad esempio le cerimonie di affiliazione, mutuate da quelle di stampo ‘ndranghetistico, le estorsioni consumate, le ingenti disponibilità di armi e le ingerenze dei criminali in diversi settori della vita sociale ed amministrativa del territorio, che hanno portato a pesanti interferenze nei confronti di alcune società sportive, tanto da alterare gli esiti di due incontri di calcio dei campionati di promozione e eccellenza.

In particolare, durante le elezioni del sindaco di Bari del 2019, grazie ai voti indirizzati dall’organizzazione criminale era stato eletto un consigliere comunale a loro fedele.

Le infiltrazioni dell’associazione nei settori della vita amministrativa e politica della zona arrivavano fino ad avere rappresentanti in una società partecipata comunale, in una nota società automotive e, soprattutto. Il clan poteva inoltre fare affidamento su un ex consigliere regionale e sua moglie, attualmente consigliere comunale di Bari, entrambi arrestati durante l’operazione.

Nelle perquisizioni effettuate dagli investigatori nel corso delle indagini sono state sequestrate 30 armi da fuoco, tra pistole e mitragliatrici, 3 silenziatori e oltre 700 cartucce, stupefacenti, somme di denaro con arresti in flagranza e, grazie alle attività di intercettazione e osservazione, è stato possibile sventare un progetto di omicidio.

Contestualmente ai provvedimenti cautelari personali sono stati eseguiti sequestri patrimoniali nei confronti di 16 persone indagate, per un valore di circa 20 milioni di euro, tra capitali, immobili, autovetture e beni di lusso.

 

 

 

Alessandra Todde,deputata del M5S, vince le elezioni in Sardegna (con il sostegno del Pd)

 

Silvio Berlusconi accompagnato dalla compagna Marta Fascina vota al seggio elettorale di via Fratelli Ruffini per le elezioni regionali in Lombardia, Milano, 12 Febbraio 2023. ANSA/MATTEO CORNER

 

” Il leader del M5s Giuseppe Conte  esprime la sua soddisfazione per la vittoria di un presidente grillino.

“Sono  date storiche. Prima donna presidente della Regione Sardegna e anche, devo dire con orgoglio, la prima volta che il M5s esprime un presidente di Regione. E’ stato fatto un gran lavoro dalle forze politiche e da quelle civiche, che hanno lavorato qui territorialmente per elaborare un progetto serio e credibile per i cittadini sardi”

 

  • Classe 1969, nuorese, Todde è laureata in Scienze dell’informazione e poi in Informatica. È ingegnere e ha vissuto e lavorato per anni all’estero dove si è occupata di energia ed evoluzione digitale. Fra il luglio 2018 e l’aprile 2019 ha ricoperto l’incarico di amministratrice delegata di Olidata, società del settore informatico, incarico che ha lasciato per candidarsi alle elezioni europee col Movimento 5 Stelle, senza poi essere eletta

Elly Schlein”Sono molto emozionata perché come dice Alessandra questa è una vittoria dei sardi, di questa straordinaria candidata che ha fatto una campagna splendida e che ridà speranza a questa terra. E’ la vittoria di una coalizione e di un progetto convincente e credibile. Siamo molto felici di questo”,

“Aspettiamo gli ultimi dati, aggiunge ancora -ma c’era chi non scommetteva che saremmo arrivati fino a qui. Questo risultato conferma la scelta che è nata sul territorio, ci credevo da subito e il rapporto di stima con Alessandra nasceva da prima di questa candidatura”.

 

Catania, aggredito con violenza un pensionato di 82 anni per rapina ma il criminale straniero viene individuato ed arrestato

 

 

Tentata rapina con ferocia a Catania. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Piazza Dante di Catania hanno arrestato un pregiudicato straniero di 39 anni senza fissa dimora, per tentata rapina aggravata ai danni di un pensionato di 82 anni.

L’aggressione all’anziano è avvenuta verso le ore 5.30 del mattino, mentre lo stesso stava percorrendo via Don Luigi Sturzo, a Catania, per rincasare, dopo avere accompagnato alla vicina fermata dell’autobus la moglie, che doveva andare in aeroporto. In quel momento    la persona  anziana è stato improvvisamente raggiunto alle spalle dal trentanovenne, che con  una pietra di grosse dimensioni, con decisione e viltà lo ha colpito alla nuca, facendolo cadere al suolo.

Una volta a terra, il criminale  lo  ha colpito o con calci e pugni al volto, per poi rovistare nelle tasche dei pantaloni e del giubbotto, fermandosi solamente quando ha capito che  non aveva denaro al seguito.   Le telecamere della zona hanno ripreso la scena del crimine e il malvivente è stato individuato e  arrestato dai militari dell’Arma in meno di 24 ore    Adesso per lui si aprono le porte del carcere e poi,inevitabilmente, l’espulsione dall’Italia.

Stamane parte lo spoglio delle schede per le elezioni regionali in Sardegna, nelle 1884 sezioni elettorali

illustrazioni stock, clip art, cartoni animati e icone di tendenza di siluetta di una mano che mette un voto nella casella di voto su sfondo giallo pallido - elezioni

 

Oggi lunedì 26 febbraio 2024,parte  lo spoglio delle schede nelle 1.884 sezioni distribuite nei 377 Comuni della Sardegna per le elezioni regionali.        Le operazioni dovranno partire dalla conta dei voti per i candidati presidente.       I candidati che si contendono la guida dell’isola per i prossimi cinque anni sono Paolo Truzzu (centrodestra), Alessandra Todde (Campo largo), Renato Soru (Coalizione sarda) e Lucia Chessa (Sardigna R-esiste).

Sono 758.252 i votanti (affluenza del 52,4%) che ieri si sono presentati ai seggi tra le 6.30 e le 22. Dopo la conta dei voti ricevuti dai quattro candidati a prendere il posto di Christian Solinas si passerà al conteggio dei voti di lista e infine le preferenze ricevute dai consiglieri.        Una particolarità della  legge elettorale in vigore in Sardegna:   si potrà esprimere la doppia preferenza di genere (due candidati di sesso diverso, ma della stessa lista) e c’è anche la possibilità del voto disgiunto (indicando un candidato consigliere di una lista e il presidente sostenuto da un’altra coalizione).

Affluenza

L’affluenza alle Regionali 2024 della Sardegna si è attestata dunque al 52,4%. Su 1.447.753 aventi diritto sono stati 758.252 i cittadini che si sono recati alle urne. Cinque anni fa il dato fu del 53,74%.

Nuoro registra invece l’affluenza maggiore tra le principali città sarde: il 60%. Nel capoluogo barbaricino, città della candidata del Campo largo Alessandra Todde, alle Regionali del 2019 aveva votato il 57,20%. Il dato cittadino traina quello dell’intera circoscrizione: nel Nuorese ha votato il 56,4% degli elettori, cinque anni il dato si fa era fermato al 53,18.

A Cagliari città hanno votato 79mila elettori, che rappresentano il 55,32% degli aventi diritto. Nel capoluogo sardo di cui è sindaco Paolo Truzzu, candidato del centrodestra alla guida della Regione, nella tornata elettorale del 2019 aveva votato il 58,97%.

Ma anche se una manifestazione di giovani in piazza che intendono esprimere la libertà di un pensiero non sia autorizzata, la Polizia di Stato può usare i manganelli?

GLI    ” ERRORI”    DEL  QUESTORE DI PISA CHE, FORSE, NON HA POTUTO INTERPRETARE CORRETTAMENTE LE INTENZIONI DEL CORTEO 

 

Dopo il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  sull’uso dei manganelli ai ragazzi manifestanti, liberi di manifestare, la Procura di Pisa, retta dal procuratore facente funzioni Giovanni Porpora, ha aperto un fascicolo sugli incidenti accaduti venerdì scorso durante il corteo degli studenti pro Palestina.

Il quesito adesso si pone: anche se le manifestazioni Pro Palestina non siano autorizzate sulla piazza ,può la Polizia far indietreggiare la popolazione giovanile a colpi di manganello?

Il Ministro dell’interno Piantedosi ha assicurato una verifica ufficiale “Se vi sono stati degli eccessi valuteremo”.Al momento il procedimento sarebbe contro ignoti e per ora senza ipotesi di reato. L’indagine sulle cariche della polizia è stata affidata ai carabinieri, partendo dall’esame dei video circolati sui social che mostrano agenti che colpiscono ragazzi con i manganelli.

Polizia (Fotogramma)
Nel fascicolo sarebbero state già acquisite le riprese video realizzate dalla Digos, che avrebbe consegnato anche una prima informativa sull’accaduto. Oltre ad avere indicato i nomi del funzionario che coordinava il servizio, del personale della questura impiegato e di ogni agente del reparto mobile presente in piazza, la Questura avrebbe fornito anche un elenco di nomi di manifestanti, identificati nel corso della manifestazione  oltre ad una informativa che le manifestazioni 2Pro Palestina” non erano state autorizzate

Catania: sequestro di stalle abusive e cavalli in pessime condizioni igieniche nel quartiere San Cristoforo

 

Catania,

Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari.

Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea.

Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp.

Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati, dagli artificieri della questura, 29 manufatti esplosivi illegali, di fattura artigianale, comunemente denominati bombe carta. A seguito del rinvenimento è stato arrestato un 42enne con precedenti di polizia anche per maltrattamenti di animali, poiché colto nella flagranza del reato di detenzione illegale di materiale esplosivo.

Gli agenti hanno anche accertato che alcune vie adiacenti alle stalle erano state chiuse con cumuli di immondizia, messi con lo scopo di inibire l’accesso ad altre persone e limitare eventuali controlli.

Con l’ausilio di tecnici di e-Distribuzione sono stati individuati tre allacci abusivi alla rete elettrica da parte degli utilizzatori di due stalle oggetto del controllo, nonché, del proprietario di un’abitazione adiacente le stesse. Gli autori sono stati denunciati per furto aggravato di energia elettrica.  

Inoltre, durante il controllo, è stato scoperto e sequestrato un laboratorio abusivo adibito alla preparazione di prodotti alimentari destinati alla vendita ambulante, anch’esso in pessime condizioni igieniche e senza alcuna autorizzazione.

L’operazione ha consentito ai poliziotti di acquisire importanti elementi di indagine volti all’individuazione dei responsabili della corsa clandestina oggetto di un video che è stato diffuso nei giorni scorsi sui social e dagli organi di stampa.

L’attività si inquadra in un più ampio e costante monitoraggio del fenomeno che ha consentito, nello scorso anno, il sequestro di 12 cavalli e, nel mese di gennaio, il sequestro di altri quattro equini.

 

 

 

Gaetano Riina, fratello di Totò, il “Capo dei capi”, è deceduto e seppellito nel cimitero di Mazara del Vallo. Stop ai funerali

 

 

È morto a 90 anni Gaetano Riina, fratello di Toto’ Capo dei capi.     Si apprende che il decesso è avvenuto giovedì e ieri è stato seppellito nel cimitero di Mazara del Vallo.

Il questore di Trapani dr.  Salvatore La Rosa ha emesso un divieto di funerali pubblici.          Si è studiato    pure  il percorso che l’auto funebre ha dovuto seguire per raggiungere il camposanto dove si è svolta una veloce tumulazione alle 20.   Presenti solo i parenti più stretti.

G7, Giorgia Meloni assume la presidenza e con Zelenski firma un accordo comune ai Paesi occidentali per un piano militare ed umanitario dell’Ucraina

Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky (Fotogramma/Ipa)

 

Si firma n accordo sulla sicurezza decennale, dell’Ucraina  dal piano militare a quello umanitario, In questi eleganti fogli firmati dai due leader si parla pure- si apprende -dalla cooperazione nell’industria della difesa al sostegno al bilancio. La premier Giorgia Meloni  a Kiev assume la presidenza del G7 e in occasione del secondo “doloroso” anniversario dell’invasione russa dona un pò di speranza agli ucraini che oppongono una massiccia resistenza ai sovietici.   

  Arrivata in treno dalla Polonia (ancora l’unica via per raggiungere dall’estero l’Ucraina a causa della chiusura dello spazio aereo), accompagnata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dal leader canadese Trudeau e da quello belga De Croo,Giorgia Meloni  ha portato un messaggio chiaro al presidente Volodymyr Zelensky: l’Italia e gli altri Paesi del G7 non lasceranno sola l’Ucraina e le rimarranno al fianco per tutto il tempo necessario.      Zelenski in questo momento più che mai ha necessità di aerei di caccia per contrapporsi nei cieli agli aerei russi che bombardano a ritmi sempre più incessanti l’Ucraina

Insomma  Kiev potrà contare sulle  cancellerie occidentali.   La premier Meloni :  “L’Ucraina può avvalersi delle capacità e mezzi di  tutte le nazioni del G7 e sull’Unione Europea. Non ci siamo mai tirati indietro e non intendiamo farlo adesso, nonostante quello che dice certa propaganda”