Incendi, la Regione Sicilia consegna a Palermo 70 pick-up ai volontari – formati 750 nuovi operatori -della Protezione civile

 

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Palermo,

Settanta pick-up pronti per il contrasto degli incendi boschivi sono stati consegnati questa mattina dalla Protezione civile regionale ad altrettante organizzazioni di volontariato nelle nove province siciliane. La cerimonia si è svolta al Foro Italico di Palermo alla presenza del presidente della Regione, che ha consegnato simbolicamente le chiavi di un mezzo, del dirigente generale del dipartimento di Protezione civile siciliana e di alcuni sindaci dei Comuni interessati.

I pick-up saranno un importante supporto allo spegnimento degli incendi soprattutto nelle aree più remote e montuose dell’Isola, dove gli interventi sono più difficili, ma saranno utilizzati anche nel pattugliamento e quindi per la prevenzione, specialmente nei giorni di allerta rossa quando è maggiore il rischio di roghi.

Le associazioni beneficiarie dei nuovi automezzi sono state selezionate secondo criteri oggettivi che ne hanno misurato l’operatività, numero di volontari formati e pronti all’azione, idonei spazi di ricovero dei mezzi, partecipazione a esercitazioni di protezione civile e ai percorsi di formazione, rischio incendi nel raggio di 10 chilometri dalla sede.

Le organizzazioni opereranno, come sempre, a supporto  dei vigili del fuoco e del Corpo forestale regionale. Grazie alla nuova dotazione di automezzi, alle 236 squadre già operative nel 2023 se ne aggiungeranno altre 70 con 750 nuovi volontari che nel frattempo sono stati formati dalla Protezione civile regionale.

Fra l’altro, la campagna antincendio quest’anno è stata anticipata dalla Regione al 15 maggio, estendendo a cinque mesi e mezzo il periodo in cui è operativa la macchina di contrasto ai roghi boschivi.

Palermo, al congresso dell’Anm diversità di opinioni sulla Giustizia “che deve essere umana” e sull’ abuso d’ufficio che riduce, se tolto, l’azione del magistrato. Applausi per Mattarella

 

 

 

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia, Gaetano Galvagno, Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana e Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo, in occasione  del 36° Congresso Naziobale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia, Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo, in occasione del 36° Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati dal titolo “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Giuseppe Santalucia, Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, in occasione  del 36° Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto da Giuseppe Santalucia, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, in occasione del 36° Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati dal titolo “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Ignazio La Russa, Presidente del Senato, Giorgio Mulè, Vice Presidente della Camera, Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia e Fabio Pinelli, Vice Presidente del CSM,  in occasione  del 36° Congresso Nazionbale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Ignazio La Russa, Presidente del Senato, Giorgio Mulè, Vice Presidente della Camera, Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia e Fabio Pinelli, Vice Presidente del CSM, in occasione del 36° Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati dal titolo “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al 36° Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al 36° Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al 36° Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del 36° Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine del 36° Congresso Nazionale dell'Associazione Nazionale Magistrati dal titolo "Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione"

 

Il tema del dibattito è «Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione».

Palermo,

Ha preso il via, al Teatro Massimo di Palermo, dopo l’arrivo del Capo dello Stato Sergio Mattarella, il 36esimo congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati dal titolo «Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione».

Il Capo dello Stato è stato salutato con un lungo applauso da tutti i presenti che si sono alzati in piedi. Una standing ovation e un applauso duranto diversi minuti. Dopo l’ingresso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il teatro Massimo di Palermo ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di Casteldaccia.

 

Schifani: l’imparzialità è un valore etico

Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, nel suo intervento : «L’imparzialità del magistrato, e quindi non solo quella del giudice, non è soltanto un principio, che diviene dovere puntuale inerente la singola posizione istituzionale, ma è soprattutto un imprescindibile valore etico. Valore immanente per la figura del magistrato nell’esercizio della giurisdizione che si estende alla proiezione esterna, all’immagine di imparzialità, la cosiddetta neutralità dell’apparenza, che è garanzia di imparzialità per chi è giudicato e che si intreccia con l’esercizio di diritti e libertà fondamentali»

«Questo – ha aggiunto – richiede ad ogni magistrato di impegnarsi a superare i pregiudizi culturali che lo possono condizionare e ad assicurare e garantire la sua immagine di imparzialità. L’essere imparziale va così declinato in relazione al concreto processo, mentre l’apparire imparziale costituisce, piuttosto, un valore immanente alla posizione istituzionale del magistrato, indispensabile per legittimare, presso la pubblica opinione, l’esercizio della giurisdizione come funzione sovrana: l’essere magistrato implica, sotto tale profilo ed in termini sostanziali, una immagine pubblica di imparzialità».

 

No all’abolizione dell’abuso d’ufficio perchè si vuole ridurre l’incidenza dell’azione giudiziaria

«il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia nel suo intervento. ” Si coglie in più occasioni una spinta alla ridefinizione in senso restrittivo dei confini entro cui la giurisdizione può esprimersi e può far uso degli strumenti propri del suo agire. L’idea sottesa a più critiche è che progressivamente essa abbia accresciuto il proprio ruolo, finendo con l’essere, invece che fattore di stabilizzazione e di ordinata risoluzione dei conflitti, causa o concausa di quella instabilità e precarietà di necessari equilibri che segnano la società nel tempo presente»

«Si denuncia – ha proseguito Santalucia – l’espansione del potere giudiziario collegandolo più o meno dichiaratamente ad una pretesa egemonica della magistratura, che sperimenterebbe da tempo una libertà di azione conquistata a scapito della legge. Si trascura però di considerare che l’enfatizzazione del giudiziario potrebbe essere in buona misura figlia della incapacità della politica latamente intesa, che è propria del nostro tempo, di coinvolgere e di includere ampi strati della società nella definizione di progetti collettivi per la realizzazione di fini comuni e condivisi.

Spiega Santalucia:    “L’eliminazione del reato di abuso d’ufficio è un tentativo di ridurre l’incidenza del’azione giudiziaria. La paura della firma di amministratori e funzionari pubblici, invece che indurre ad una migliore tipizzazione delle fattispecie di responsabilità, sta portando alla eliminazione di una ipotesi criminosa – l’abuso di ufficio – secondo una direttrice che si stenta a ricondurre nell’alveo di una concezione liberale, che vorrebbe una rafforzata tutela delle libertà individuali di fronte alle angherie dei detentori dei pubblici poteri»

«Lo stesso può dirsi in riguardo alla spinta, che non si arresta, al mantenimento di moduli emergenziali, escogitati per affrontare la pandemia da Covid-19 e incentrati sull’allentamento dell’area del controllo e quindi sull’abbassamento dei livelli di responsabilità, ancora una volta dei detentori di pubblici poteri», prosegue. Stesso scopo avrebbe, secondo il magistrato, lo «scudo erariale, ossia la limitazione della responsabilità di amministratori pubblici ai casi di dolo e condotte omissive gravemente colpose, introdotto nel 2020 in piena emergenza pandemica, e ulteriormente prorogato sino al 31 dicembre 2024″ Un progetto che se «si combina – conclude – all’idea che un pieno esplicarsi della funzione giudiziaria può esser d’impiccio al recupero di efficienza della macchina amministrativa e mediatamente ad una maggiore vitalità dell’economia, allora prende corpo una concezione del giudiziario come potere scomodo».

 

La separazione delle carriere un errore

«Si mette mano alla Costituzione mostrando di non aver compreso il senso di massima garanzia per i diritti dei cittadini dell’attuale impianto, di un pubblico ministero appartenente al medesimo ordine del giudice e accomunato al giudice per formazione e per cultura della funzione» ha anche detto Giuseppe Santalucia. «Il messaggio costituzionale, che ora si vorrebbe cestinare, – prosegue – è che nella nostra Repubblica anche la magistratura inquirente non è e non può essere una magistratura di scopo; che essa condivide con la magistratura giudicante lo stesso disinteresse per il risultato dell’azione e del processo, indispensabile premessa per non restare indifferenti rispetto ai diritti e alle garanzie delle persone».

«Auspico che una riflessione ampia, che involge anzitutto il rapporto con gli altri poteri dello Stato, non attiri sul congresso l’usurata critica della politicizzazione, che si rinnova con puntualità quando la voce e l’azione dell’Associazione nazionale magistrati hanno la pretesa di uscir fuori dall’ambito, pur nobile, della difesa degli interessi di tipo impiegatizio». Così ha concluso il suo intervento al 36esimo congresso dell’Anm in corso a Palermo Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm.

Non appena l’orizzonte si amplia, nel tentativo di prendere parola su temi che interessano il mondo della giustizia anche più di qualche aspetto della carriera intesa in senso burocratico, – ha spiegato – viene revocata in dubbio la legittimazione ad intervenire, gettando l’ombra pesante della faziosità». “Va sgombrato il campo da questa ipoteca, liberandoci dal sospetto, maliziosamente coltivato, che i magistrati che intervengono nel pubblico dibattito su temi che ineriscono alla giustizia siano politicizzati e quindi inaffidabili.- ha aggiunto – Il termine politica, con i suoi derivati, non può divenire un dispositivo di espulsione dalla sfera pubblica, perché una democrazia partecipativa non può che arricchirsi del contributo di una categoria che di giustizia e di giurisdizione può dire a ragion veduta».

 

Il viceministro Sisto cita Calamandrei  .   LA GIUSTIZIA DEVE ESSERE UMANA

Non solo autonomia e indipendenza. Il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, cita più volte Piero Calamandrei per affermare che «la giustizia deve essere umana». E per questo non può essere neppure «terreno di scontro». L’imparzialità è, nel suo Dna, ha aggiunto Sisto intervenuto al congresso dell’Anm che si svolge a Palermo, con l’indipendenza che qualifica la sua terzietà rispetto alle parti. Questo è ciò che, secondo il vice ministro, si aspetta il cittadino che deve potere «percepire il giudice come arbitro». Altro criterio essenziale di governo delle dinamiche tra magistratura e Parlamento è, secondo Sisto, quello del dialogo non la sopraffazione dello spirito critico, fermo restando il fatto che spetta al magistrato interpretare la legge. L’umanità evocata da Calamandrei, ha detto ancora il vice ministro, rafforza la credibilità della magistratura e la sua indipendenza. Il governo, ha assicurato Sisto, non intende nel ddl sull’intelligenza artificiale comprimere il ruolo del magistrato di interprete della norma.

i l presidente dell’Anm Palermo Giuseppe Tango.: «I problemi della giustizia esistono e sono sotto gli occhi di tutti, in particolare modo degli operatori del settore. Ma mi permetto di dire sommessamente, ma senza alcun timore di essere smentito, che le soluzioni a tali problemi, se aspirano ad essere davvero valide, non potranno mai e sottolineo mai derivare da riforme che mirano direttamente o indirettamente, per non dire subdolamente, a scardinare quei principi costituzionali di indipendenza e di autonomia, che i nostri padri costituenti hanno fortemente voluto. Proprio loro che avevano vissuto sulla loro pelle ciò che significasse una magistratura non autonoma e non indipendente. E ogni volta che vi sarà li rischio che ciò accada, state sicuri che ci troverete sempre li, uniti, saldi e compatti in difesa di quei valori, che in definitiva non significa altro che in difesa dei diritti e delle libertà dei cittadini, che quelle prerogative mirano a tutelare» ..

Israele “sta causando una situazione catastrofica con l’operazione Rafah” La Francia deplora l’attacco israeliano

 

 

La Francia ha chiesto a Israele di porre fine all’operazione Rafah, di aprire il confine e di tornare ai colloqui per il cessate il fuoco. Il ministero degli Esteri francese ha affermato di deplorare l’attacco israeliano nella città meridionale della Striscia lanciato martedì e ha descritto l’operazione militare come una minaccia di “causare una situazione catastrofica per la popolazione civile di Gaza”.

Un'immagine di Rafah dopo i bombardamenti della notte
I civili a Gaza non hanno “nessuna zona sicura” e Israele non vuol a fermare l’offensiva militare contro Rafah e a tornare ai negoziati, “l’unica via possibile per portare al rilascio immediato degli ostaggi e ottenere un cessate il fuoco duraturo”.

La Francia ha anche invitato Israele a riaprire i valichi di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto, in modo che gli aiuti umanitari possano entrare nel territorio palestinese, e ha denunciato gli attacchi dei coloni israeliani alle spedizioni di aiuti destinati a Gaza, aggiungendo che le autorità israeliane dovrebbero porre fine alla “violenza dei coloni”.

Si apprende che  l’Idf ha lanciato un’ondata di attacchi tra ieri sera e stamattina presto in tutta la Striscia di Gaza. Gli attacchi sono stati effettuati con particolare attenzione alla città di Gaza, alla regione centrale della Striscia e a Rafah.

“Sinwar  si nasconde in luogo segreto”

Se uno degli obiettivi dell’attacco su Rafah era il leader di Hamas Yahya Sinwar, fonti anonime a conoscenza della questione, riferiscono al Times of Israel che Sinwar non si nasconde a Rafah. Le fonti del quotidiano israeliano non hanno detto dove si trovi attualmente Sinwar, ma hanno citato recenti valutazioni dell’intelligence che collocano il leader di Hamas in tunnel sotterranei nell’area di Khan Younis, circa cinque miglia a nord di Rafah. Una terza fonte ha affermato che Sinwar è a Gaza.

Israele ha fatto dell’eliminazione di Sinwar un elemento chiave del suo obiettivo di distruggere Hamas. A febbraio, l’Idf ha diffuso un filmato che presumibilmente ritraeva Sinwar mentre camminava in un tunnel, in quelle che sono considerate le sue prime immagini dall’attacco del 7 ottobre, di cui il leader di Hamas è accusato di aver organizzato e che ha innescato la guerra in corso a Gaza.

Isw e Ctp: “Israele non distruggerà Hamas a Rafah”

Ma secondo l’analisi dell’Institute for the Study of War (Isw) e del Critical Threats Project (Ctp), due think tank con sede negli Stati Uniti, Israele non riuscirà a distruggere Hamas. Ieri le forze israeliane sono state attaccate almeno 17 volte da gruppi armati palestinesi nel quartiere Zeitoun di Gaza City, suggerendo che “Hamas è stato in grado di preservare o ricostituire le capacità militari” nonostante le continue operazioni israeliane nell’area..,

“La resilienza di Hamas e di altri gruppi di milizie palestinesi” indica fortemente che l’operazione militare israeliana “a Rafah non distruggerà Hamas, gruppo che è sopravvissuto come entità militare nel resto della Striscia, compreso tutto il nord”.

Caporalato, nuova edizione di Su.Pr.Eme: la Regione Sicilia attiva programma di interventi

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Un piano quinquennale straordinario e integrato di interventi per il contrasto delle forme di caporalato e di grave sfruttamento lavorativo ai danni dei lavoratori stranieri nelle cinque regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania). È il caposaldo del Programma Su.Pr.Eme.2, presentato questa mattina, a Palazzo dei Normanni, dall’assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è frutto di un progetto dell’assessorato e sarà finanziata a valere sull’Obiettivo strategico Migrazione legale/integrazione, misura di attuazione del Programma nazionale del Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami) 2021-2027.

Tra le iniziative in partenza, in continuità con quanto già realizzato: il supporto alle azioni ispettive in complementarità con altri interventi territoriali, l’attivazione di misure per aiutare i lavoratori immigrati a trovare un’abitazione, lo svolgimento di tirocini formativi, nonché l’implementazione dei poli sociali integrati per la presa in carico dei cittadini migranti. In programma anche l’entrata in funzione dell’help desk interistituzionale anti-caporalato, ovvero un servizio multicanale e multilingue che promuove l’emersione e facilita l’accesso alle informazioni e ai servizi, e l’istituzione del budget di integrazione, che attribuisce al singolo destinatario un plafond di risorse per sostenerlo nella costruzione di un progetto individualizzato di autonomia socio-lavorativa.

Sanità, accordo fra Regione Sicilia e privati convenzionati: 8 milioni in più per ridurre le liste d’attesa

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Definito l’accordo tra Regione Siciliana e privati convenzionati per distribuire le risorse, a valere sul 2024, e contribuire a potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali per ridurre le liste d’attesa. L’intesa è stata sottoscritta nel corso di un incontro presieduto dal dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica con i dirigenti dell’assessorato della Salute e le organizzazioni sindacali rappresentative del settore.
L’accordo prevede una somma complessiva di 310 milioni di euro, da distribuire alle varie branche (dai laboratori di analisi alla fisiokinesiterapia, dalla cardiologia alla radiodiagnostica ed alle altre branche) e per provincia, con un aumento di ben 12 milioni di euro rispetto allo scorso anno. In aggiunta sono stati definiti i fabbisogni specifici di radioterapia (35 milioni) e nefrologia (102 milioni).
Alle singole strutture è destinato un budget per il 2024 pari al 90 per cento della produzione media 2022/2023; il 10 per cento residuo sarà assegnato dalle Asp in misura proporzionale al fabbisogno provinciale, sulla base di criteri che verranno definiti dall’assessorato regionale della Salute. In particolare, la Regione Sicilia ha individuato, dopo un dialogo costruttivo con i sindacati, nella misura di 8 milioni le risorse finalizzate alla riduzione delle liste d’attesa, garantendo un equilibrato soddisfacimento della domanda di salute del cittadino in base ai differenti settori. Durante l’incontro è stato anche stabilito un rigoroso cronoprogramma per la distribuzione delle risorse. Il decreto di ripartizione alla specialistica convenzionata ambulatoriale verrà adottato dall’assessorato entro il prossimo 20 maggio; mentre le contrattualizzazioni delle Asp con i singoli operatori economici dovranno avvenire entro il 19 giugno.

Presentato a Roma il report “Criminalità minorile e gang giovanili”

 

È stato presentato questa mattina a Roma, presso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, il report “  criminalità minorile e gang giovanili“, realizzato dal Servizio analisi criminale della stessa Direzione centrale.

A presentare l’elaborato è stato il vicecapo della Polizia Raffaele Grassi, in qualità di direttore centrale della Polizia criminale. Presenti all’evento anche i rappresentanti della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, del Comando generale dell’Arma dei carabinieri, del Comando generale della Guardia di finanza e del Corpo della Polizia penitenziaria.

Il report analizza, con riferimento al periodo 2010-2023, le segnalazioni di minori, nella fascia di età compresa tra 14 e 17 anni, denunciati e/o arrestati in Italia, estrapolate dalla Banca dati delle Forze di polizia.

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Nel corso della presentazione il prefetto Grassi ha evidenziato come, nonostante i dati statistici relativi alla criminalità minorile e il monitoraggio sulle gang giovanili nell’ultimo biennio non segnalino un incremento, sia necessaria una costante opera di sensibilizzazione da parte di tutte le Forze di polizia e della società civile per tenere alta l’attenzione su un tema tanto sensibile.

Dai dati presenti nell’elaborato si evince che nel 2023, rispetto all’anno precedente, le segnalazioni totali fanno registrare un decremento del 4,15 per cento.

A fronte di un aumento delle segnalazioni per rapina del 7,69 per cento, si riscontra un decremento dell’11,73 per cento per i furti e del 6,11 per cento per le estorsioni.

A fronte di un lieve incremento dell’1,96 per cento delle segnalazioni per lesioni personali, quelle per minaccia, rissa e percosse sono diminuite, rispettivamente, del 10,89, 16,41 e 16,52 per cento.

Le segnalazioni per violenza sessuale registrano un incremento dell’8,25 per cento rispetto al 2022.

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Il report riporta anche la mappatura delle gang giovanili nel nostro Paese, realizzata grazie ai contributi forniti dalle questure e dai reparti territoriali dell’Arma dei carabinieri.

Le loro caratteristiche confermano le analisi condotte in precedenza: numero inferiore alle 10 unità, prevalenza del genere maschile, fascia d’età 15-24 anni, consumazione di atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica.

Il documento richiama anche la necessità di educare i ragazzi alla legalità attraverso un approccio mirato da parte delle Forze di polizia e delle Istituzioni e il necessario coinvolgimento di tutti gli attori, in primis famiglia e scuola.

TRAPANI,PROVA A VENDERE 19 TARTARUGHE DI SPECIE PROTETTA-SENZA DOCUMENTAZIONE- SUL WEB. DENUNCIATO DAI CARABINIERI

 

Gravidanza tartaruga di terra: periodo, tempi, uova e cosa ...

Archivi -Sud Libertà

 Trapani – Valderice (TP),
I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo, nell’ambito di specifici servizi volti al contrasto alla vendita illegale di esemplari di specie protetta, hanno denunciato un 37enne ericino per detenzione per vendita di specie animali senza la prescritta documentazione. Da una analisi dei siti di vendita on line, i Carabinieri hanno attenzionato l’uomo che avrebbe messo in vendita 19 esemplari di Testudo Hermanni (testuggine di terra), privi di documentazione giustificativa e di sistemi di marcaggio.
Considerata l’appartenenza degli esemplari alle specie protette dalla convenzione di Washington (e pertanto non prelevabili in natura e per i quali vige il divieto di detenzione e vendita senza la prevista documentazione), i militari hanno proceduto alla denuncia del venditore e al sequestro degli animali con successivo affidamento presso il centro di recupero della fauna selvatica di Ficuzza (PA).

ll Presidente Mattarella esprime solidarietà al Ministro Roccella

 

Il Presidente Mattarella con la Ministra Roccella

 

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato alla Ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, per esprimerle solidarietà per quanto accaduto stamattina agli Stati Generali della natalità, sottolineando che: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.

 

Contestata Eugenia Roccella, urlando -Vergogna,vergogna ministro – ma nessuno degli studenti la fa parlare. Ferita alla democrazia

La contestazione a Roccella agli Stati Generali della Natalità oggi a Roma

 

 

Contestazione agli Stati generali della Natalità in corso a Roma all’indirizzo del ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella. “Vergogna, vergogna!”, hanno urlato alcuni giovani dalla platea appena la ministra ha preso la parola, esponendo alcuni cartelli. Una di loro è poi stata invitata a salire sul palco: “Sui nostri corpi, decidiamo noi”, ha detto leggendo un comunicato

Il  ministro Roccella. “Ragazzi, ma noi siamo d’accordo: nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno. È per questo che siamo qui, perché oggi le donne non decidono sul proprio corpo, non decidono fino in fondo liberamente se vogliono avere figli

La titolare del dicastero ha poi lasciato gli Stati Generali. Anche dopo l’intervento della giovane dal palco sono infatti proseguiti i fischi e gli slogan: la ministra ha quindi rinunciato a intervenire, “sperando anche che questo faccia calmare gli animi”, ha detto il presidente della Fondazione per la Natalità, Gigi De Palo. “Ci organizzeremo in un altro momento”, ha aggiunto.

La contestazione ha proseguito anche nel corso dell’intervento di una futura mamma precaria e di Adriano Bordignon, presidente nazionale del Forum delle Famiglia.Dibattiti politici si sono susseguiti immediatamente dopo l’episodio   La contestazione degli studenti – è il coro unanime- ha nel caso specifico- il sapore di una “censura” nei confronti della ministra Roccella      Sarebbe stato più opportuno da parte degli studenti contestare il ministro rivolgendole specifiche domande  Non far parlare gli altri, soprattutto un’elevata carica istituzionale, è una ferita alla democrazia italiana.

Forfait     i ministri  Giorgetti e Valditara

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha comunicato la disdetta della sua partecipazione agli Stati generali della natalità. Anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha chiesto di non trasmettere il videocontributo preparato per l’evento.

 

Domani , venerdì 10, parte la campagna di comunicazione del Piano Comunale di Emergenza del Comune di Messina

Al via domani la campagna di comunicazione del Piano Comunale di Emergenza del Comune di Messina

Messina-             Comunicato stampa

Prende il via domani, venerdì 10 maggio, la campagna di divulgazione del Piano Comunale di Emergenza del Comune di Messina”. Lo comunica il sindaco di Messina, Federico Basile, di concerto con l’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli.

L’avvio della campagna informativa del Piano comunale di protezione civile, approvato di recente dal Consiglio comunale, vedrà impegnato il servizio protezione civile con il supporto degli esperti comunali alle attività rispettivamente, di pianificazione territoriale di protezione civile l’ingegnere Antonio Rizzo; di difesa del suolo il geologo Sebastiano Monaco; e di valutazione dei rischi associati a fenomeni atmosferici il metereologo Daniele Ingemi, e il coinvolgimento delle sei Municipalità cittadine. Il programma prevede lo svolgimento di assemblee territoriali e momenti di confronto con le Associazioni e le Parrocchie presenti sul territorio urbano. L’attività di informazione del Piano di Emergenza cittadino prevede anche un calendario di incontri con gli istituti scolastici della Città, già coinvolti attraverso i programmi di formazione ed informazione nell’ambito della Campagna “Io non rischio” del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.

L’appuntamento inaugurale di domani, venerdì 10, è fissato alle ore 18, presso la Parrocchia S. Maria Assunta di Faro Superiore, retta da Padre Orazio Anastasi. “Si invita la comunità a partecipare a questa importante attività di formazione in quanto rappresenta un valido aiuto per il regime di autoprotezione, previsto anche dal Codice di Protezione Civile introdotto dalla Legge n°1/2018”, raccomanda l’assessore Minutoli.