IL DIRETTORE POSTALE CHE CAMBIA LIBRETTO DI RISPARMIO DI PENSIONATO E SI “IMPOSSESSA” DI 71.000 EURO

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese
Nella foto d’archivio -SUD LIBERTA’- la Procura della Repubblica di Termini Imerese

 

Termini Imerese,

La Procura di Termini Imerese contesta gravi reati -Sostituzione di persona, peculato e tentata estorsione al direttore dell’ufficio postale di un piccolo comune del palermitano, arrestato dai carabinieri.       A Gaetano Cascio, 40 anni di Burgio (Agrigento),  i militari dell’Arma di Lercara Friddi hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip

Secondo l’accusa, il quarantenne dipendente , alla direzione dell’ufficio postale da circa cinque anni, avvalendosi della propria funzione, avrebbe aperto a nome della vittima, ignara di tutto, un nuovo libretto postale, sostituendosi all’80enne ed inducendo in errore gli operatori del servizio centrale di Poste italiane Spa.

Con la serenità del potere di direzione ufficio avrebbe trasferito circa 130.000 euro, dal libretto legittimamente intestato al pensionato a quello da creato da lui e dal quale, avendone la totale disponibilità, avrebbe sottratto la somma di circa 71.000 euro, versandola su un conto corrente bancario a lui riconducibile.

Appresa la notizia che il pensionato, accortosi dell’ammanco, aveva presentato denuncia contro ignoti ai carabinieri, il direttore realizza altro reato, di minaccia cioè  della  figlia dell’anziano cliente per costringerlo a ritirare la querela. Il Gip ha emesso, nei confronti dell’indagato, anche un provvedimento di sequestro preventivo e della somma indebitamente sottratta alla vittima e i carabinieri hanno sequestrato al direttore dell’ufficio postale due abitazioni. 

La difesa legale del direttore«Il mio assistito ha risposto alle domande del giudice nel corso dell’interrogatorio. Il direttore dell’ufficio postale di Palazzo Adriano ha ammesso di avere prelevato la somma dal conto corrente che sarà restituita questa settimana stessa». Così l’avvocato Federica La Russa o. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Termini Imerese Lorenza Tornaturi. 

 

Siracusa, un arresto per stalking

Meccanico del Cosentino accusato di stalking si avvicina all'ex moglie,  arrestato - Il Quotidiano del Sud

Siracusa,

I Carabinieri della Stazione di Siracusa Principale, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare ai domiciliari, hanno arrestato un 60enne siracusano, ausiliario del traffico, responsabile di atti persecutori nei confronti della ex fidanzata.
La vittima, dall’interruzione della relazione amorosa, è stata oggetto di attenzioni indesiderate 
L’uomo, vistosi respinto,- informano i militari,  ha iniziato a recapitare alla donna bigliettini minatori e a telefonarle pressoché quotidianamente. In un’ora è arrivato a fare 53 chiamate, quindi quasi una al minuto.
Il culmine degli episodi è stato il danneggiamento dell’autovettura della vittima. L’uomo ha pedinato la ex fidanzata fino ad un centro commerciale del capoluogo, ha atteso che lasciasse il veicolo incustodito e ha più volte tamponato l’autovettura della donna.
Già in quella circostanza i Carabinieri, su segnalazione di un passante al 112, hanno fermato l’uomo durante la fuga denunciandolo per l’accaduto.
Successivamente la donna, che sino ad allora aveva avuto remore a denunciare gli eventi, si è convinta della gravità della situazione anche grazie all’assistenza di un centro antiviolenza del Capoluogo. 
Così il personale specializzato nella tutela delle fasce deboli del Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, attraverso gli strumenti tecnici e di supporto psicologico presenti nella c.d. “stanza tutta per se” ha raccolto la denuncia della vittima e attraverso la visione delle telecamere, l’analisi dei tabulati e le testimonianze dirette di chi ha assistito, ha in tempi brevissimi richiesto e ottenuto dall’Autorità Giudiziaria aretusea, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo.  

Da lunedì 28 a Messina (Palazzo Zanca) la mostra “No more…13 artisti per la pace”

 

Messina,

“13 artisti della pace…No more”, è il titolo della mostra “silenziosa” visitabile da lunedì 28 a Palazzo Zanca, finalizzata a dare voce alla pace nel mondo e alla fratellanza di tutti i popoli. Con questo obiettivo gli artisti, Giovanni Allio, Antonello Arena, Alessandra Lanese, Re, A. Bonanno Conti, Pippo Galipò, Alessandro Follo, Aurora Previti, Sabrina di Felice, Gimaka, Sadif, Svitlana Grebeniuk, Ma Lin e Roberta Dallara, attraverso le loro opere intendono manifestare contro la guerra in Ucraina illustrando la bellezza e quanto di positivo si riscontra nell’attuale mondo contrapponendoli ad ogni forma di violenza.

Pertanto, ogni artista con il proprio linguaggio e la propria tecnica dirà no alla guerra e a ogni forma di violenza e SI ALLA PACE anche con l’esposizione di dipinti che riguardano l’amore e soprattutto la famiglia.

I tredici “Pittori della Pace” intendono sottolineare poi la resilienza di quei popoli che pur essendo esiliati, violentati, torturati e uccisi durante i conflitti hanno continuato in qualche modo a rappresentare una speranza per l’intera società, combattendo fino alla fine.

L’evento, ideato e promosso da Alex Caminiti feat GAS collettivo d’arte indipendente e curatela dell’Associazione

                                                                                                                  Impronte di Marisa Arena,                                                                                     sarà visitabile sino al prossimo 21 giugno.

Messina

Ucraina, resistenza eroica contro Putin “criminale di guerra” intento a bloccare i rifornimenti a militari e civili

 

Afferma il comandante delle  operazioni dello stato maggiore russo, il generale Sergei Rudskoy, “Abbiamo scelto di lanciare azioni sull’intero territorio solo per bloccare rifornimenti a Luhansk e Donetsk. La liberazione di Mariupol procede”

Gli obiettivi principali della prima fase dell’operazione sono, in generale, stati raggiunti“.  dopo un mese di combattimenti nella guerra tra Russia e Ucraina.
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Foto teatro bombardato a Mariupol.

Il potenziale di combattimento delle forze armate ucraine è stato considerevolmente ridotto. Questo rende possibile concentrarsi sugli sforzi cruciali per raggiungere l’obiettivo principale, vale a dire la liberazione del Donbass“…

“Unità delle milizie della Repubblica popolare di Luhansk hanno liberato il 93 per cento del territorio della regione. Ora si combatte nelle vicinanze di Severodonetsk e Lysychansk. Le milizie della Repubblica popolare di Donetsk hanno il controllo del 54 per cento del territorio. La liberazione della città di Mariupol prosegue”, ha aggiunto il generale sottolineando che “unità delle forze armate della Federazione russa, insieme alle milizie delle Repubbliche, stanno portando avanti una offensiva per liberare le zone abitate a ovest di Donetsk”.

Il generale, che per la prima volta ha citato l’obiettivo delle forze russe in Ucraina, ha voluto precisare che “non è escluso”  l’attacco delle città ucraine assediate dai russi, anche se “le nostre forze e i nostri equipaggiamenti si concentreranno sull’elemento importante, la completa liberazione del Donbass, a tempo debito, in seguito al raggiungimento di una serie di obiettivi da parte di unità specifiche”.

In un briefing, Rudskoy ha assicurato che “inizialmente non intendevamo attaccare le città, per evitare distruzione e minimizzare le perdite fra militari e civili”. Confermando invece di fatto il cambiamento degli obiettivi di Mosca dopo che le perdite hanno superato una certa soglia. (a versione ufficiale che ha reso noto oggi parla di 1.351 militari uccisi e 3.825 feriti).

Avevamo due opzioni. La prima era quella di limitare le azioni solo al territorio delle Repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk, entro i confini amministrativi delle regioni. In questo caso però, gli ucraini avrebbero potuto continuamente rifornire le loro forze. Quindi, è stata scelta la seconda opzione, che contempla azioni sull’intero territorio dell’Ucraina, con interventi per la sua demilitarizzazione e denazificazione”.

Istituzione Parco nazionale Egadi.  Legambiente: “Occorre puntare su cose possibili e realizzabili non su cose stupide”

    “Occorre un  parco che metta insieme le isole Egadi ed il territorio prospicente alle isole stesse, dallo Stagnone di Marsala alle saline di Trapani e Paceco

Ci sembra ancora paradossale per non dire stupido, inseguire qualcosa che non esiste e cioè il “grande parco” che si dovrebbe estendere, su più della metà del territorio della provincia di Trapani.

Più di un anno fa, 14 sindaci avevano scritto una lettera all’ex ministro Costa proprio per parlare di quel progetto, non ottenendo nessun avvio di procedura. Continuare a proporre quella soluzione crea soltanto confusione.

Serve, invece, puntare, così come hanno proposto i presidenti nazionali di Legambiente, WWF, Lipu e Federparchi al ministro Cingolani, alle cose possibili e realizzabili come un parco che metta insieme le isole Egadi ed il territorio prospicente alle isole stesse, dallo Stagnone di Marsala alle saline di Trapani e Paceco”.

Catania,: rinvenuto un vero arsenale da guerra a disposizione di gruppi e Clan mafiosi

 

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Foto Fucile d’alta precisione- Archivi Sud Libertà
Catania,
Nell’ultimo bimestre, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale etneo hanno intensificato le attività finalizzate a contrastare le organizzazioni malavitose nel territorio urbano con mirati servizi di controllo e perquisizioni, tesi soprattutto alla ricerca di armi e droga nel quartiere di San Cristoforo.
L’efficace attività info investigativa ha consentito il rinvenimento di esplosivi e di numerose armi da fuoco, comuni e da guerra.
Nella zona più isolata di un’area adibita a parcheggio di un centro commerciale, i militari hanno notato la presenza di alcuni sacchi contenenti rifiuti non organici che erano stati in tal modo sovrapposti per occultare un beauty case al cui interno hanno rinvenuto una pistola Benelli Army cal. 9 sprovvista di matricola, nonché circa 300 cartucce di vario calibro.
All’interno di un’abitazione di via Bianchi, apparentemente in stato d’abbandono, i militari, dopo aver raggiunto attraverso scale strette il piano superiore, hanno riscontrato la presenza di due borsoni contenenti una pistola Benelli Army cal. 9 sprovvista di matricola, 2 fucili mitragliatori (specificamente un AK 47 Kalasnikov cal. 7,62 ed un “MP brasilien” cal. 9 munito di silenziatore), 1 fucile lanciagranate con 6 proietti e 757 cartucce di vario calibro, oltre ad un passamontagna con un giubbotto antiproiettile e 9 ordigni esplosivi che, per la loro estrema pericolosità, hanno richiesto l’intervento specializzato della Squadra Artificieri del Comando Provinciale.
Nel prosieguo dell’attività, alcuni giorni dopo, nelle adiacenze di un edificio scolastico ubicato nel medesimo quartiere è stato rinvenuto un altro borsone anche questo contenente un ulteriore mitra AK 47 Kalashnikov, un fucile a pompa, una pistola a tamburo cal. 38 con matricola abrasa, 68 cartucce di vario calibro ed un puntatore laser e, anche in questo caso, 3 ordigni esplosivi di tipo artigianale.
Nel contesto del medesimo servizio coordinato sono stati altresì arrestati un catanese 43enne ritenuto gravemente indiziato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio perché, bloccato nei pressi della propria abitazione di via Campisano, è stato trovato in possesso di quasi 400 grammi di cocaina in pietra e di 2800 euro e, inoltre, un 36enne di Catania perché destinatario di un ordine di espiazione di pena detentiva emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello etnea.
Quest’ultimo in particolare, ritenuto essere un affiliato di spicco del gruppo mafioso dei “Nizza” e già precedentemente sottrattosi all’esecuzione del provvedimento, per il quale doveva scontare la pena di 11 mesi e 4 giorni di reclusione, è stato localizzato e bloccato all’interno di un’abitazione allo stesso in uso in via Cave di Villarà, dove aveva trovato rifugio. La perquisizione dell’uomo ha consentito di rinvenire e sequestrare una pistola Beretta cal. 7,65 con matricola abrasa avente 12 cartucce nel serbatoio, circa 230 grammi di marijuana e la somma di circa 11.000 euro.
Gli arrestati sono stati successivamente tradotti nelle carceri catanesi di Piazza Lanza e di Bicocca. Nell’ultimo bimestre, in sintesi, l’efficace azione di contrasto dei Carabinieri del Reparto Operativo di Catania ha consentito di sottrare alla criminalità organizzata le sottonotate armi, ordigni artigianali e munizionamento vario, riconducibili al gruppo mafioso “Nizza” della famiglia di Cosa Nostra etnea “Santapaola Ercolano:  – n. 9, tra pistole, fucili mitragliatori e un fucile lanciagranate, efficienti e in ottimo stato di conservazione; – n. 12 ordigni artigianali improvvisati (tra flash bang e cd. “pipe bomb”), contenenti esplosivo/bulloni e atti ad offendere; – n. 837 tra proiettili e cartucce vari calibri e marchi.
Le armi sono state versate al R.I.S. di Messina per lo svolgimento degli accertamenti tecnici tesi a verificarne l’eventuale utilizzo in episodi delittuosi.

 

 

Recupero del patrimonio edilizio: studio a Catania del centro storico

 

municipio

 Catania,

Il Consiglio comunale torna a riunirsi domani, mercoledì 23 marzo, alle ore 19. Il presidente Giuseppe Castiglione ha convocato l’Assemblea cittadina nell’aula consiliare  e in videoconferenza per trattare la delibera sullo studio di dettaglio del centro storico.
Il documento, vagliato dalla giunta comunale con presa d’atto del febbraio 2021 – su proposta dell’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino, risponde alle norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici previste dalla legge regionale 13 del 2015. In particolare, riguarda la definizione dei tipi edilizi dei centri storici, l’appartenenza delle singole unità edilizie allo studio tipologico di riferimento sulla base di dettagliata analisi, corredata di relazione e planimetria, con procedura di approvazione attivata sia con la soprintendenza dei Beni culturali che con il Genio civile.

Ucraina: devastazione completa, un mondo senza pace

 

 

“Immaginate Genova come Mariupol”. Discorso di Volodymyr Zelensky, oggi, al Parlamento italiano a quasi un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, invasa dalla Russia il 24 febbraio scorso. A introdurre il presidente ucraino, collegato in video con l’Aula, il presidente della Camera Roberto Fico – “Ci uniamo in una ideale catena di solidarietà con gli altri Parlamenti nei quali lei è già intervenuto”, ha detto – e la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati che ha parlato di “sentimenti di partecipazione profonda” verso il popolo ucraino. “Siamo al vostro fianco”, ha aggiunto. In Aula anche il premier Mario Draghi, intervenuto nel corso della seduta –

“L’Italia ammira il vostro coraggio, la vostra resistenza di fronte alla ferocia di Putin è eroica”, ha detto. L’aula della Camera, che ha tributato un lungo applauso alle parole di Zelensky, è quasi ‘sold out’. Restano vuoti solo alcuni scranni in alto, anche per via dei deputati che avevano dichiarato la loro assenza. Sono invece quasi vuote le tribune, aperte per consentire la seduta comune del Parlamento.

ZELENSKY:  A MARIUPOL C’ERANO MEZZO MILIONE DI PERSONE COME A GENOVA”

Oggi ho parlato con Papa Francesco, lui ha detto parole molto importanti. Capisco che voi desideriate la pace, capisco che dobbiate difendervi. Ognuno difende la propria patria. Ho risposto ‘il nostro popolo è diventato esercito quando ha visto quanto male, quanta devastazione porta il nemico’”, così il presidente Zelensky all’Aula italiana.

“Una settimana fa – ha aggiunto – sono intervenuto in una manifestazione di Firenze, ho chiesto a tutti gli italiani di ricordare il numero 79: erano i bambini uccisi in Ucraina. Ora sono 117, altri 39 sono stati uccisi. Ci sono decine di migliaia di famiglie distrutte, tutto questo è iniziato da una persona. Nelle città seppelliscono i morti nelle fosse comuni, succede questo nel 2022. I bambini morti sono 117 ma non sarà il numero finale, i missili russi non smettono di uccidere”.

“Alcune città ucraine – ha detto ancora – sono distrutte, come Mariupol sul Mar d’Azov: c’erano mezzo milione di persone, come a Genova, dove sono stato. A Mariupol non c’è più niente, immaginate Genova completamente bruciata dopo 3 settimane di assedio, con tutte le persone che scappano. Kiev è importante come lo è Roma per tutto il mondo, noi siamo al limite della sopravvivenza. Kiev ha vissuto guerre feroci nella sua storia, ha bisogno di vivere nella pace stabile come ha bisogno Roma e ogni altra città. Qui ogni giorno cadono bombe e missili, qui intorno ci sono soldati russi che uccidono, distruggono, torturano e portano via i nostri beni. Lo avevano fatto i nazisti l’ultima volta in Europa. Popolo italiano, bisogna fare il possibile per garantire la pace” e porre fine alla “guerra voluta da una sola persona. Il loro obiettivo è l’Europa, influenzare le vostre vite, controllare la vostra politica, distruggere i vostri valori. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, che vuole entrare in Europa: la barbarie non deve passare”

 

 

Punto di rottura tra Biden e “il criminale” Putin- Oggi videocollegamento di Zelenski per parlare al Parlamento italiano

 

Volodymyr Zelensky: uno, nessuno e centomila | Rolling Stone Italia

E’ passato quasi un mese dall’inizio della guerra in Ucraina con l’invasione della Russia e non c’è ancora un accordo sul cessate il fuoco secondo le news che arrivano in tempo reale da Kiev e Mosca. Alla condizione fissata dalla Russia per far uscire le forze combattenti da Mariupol. il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha replicato che “l’Ucraina non potrà mai accettare un ultimatum.lLa resa non è un’opzione Dovremo essere tutti morti, solo così potremo rispettare l’ultimatum per Kharkiv, Mariupol o Kiev”.

Russia Ucraina diretta Mariupol bombardata moschea con 80 civili

Zelensky ha poi affermato che servirà un referendum in Ucraina sui temi di un possibile accordo con la Russia, in particolare sulle garanzie di sicurezza, sullo status delle repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk e quello della Crimea. Queste questioni di sicurezza riguarderanno cambiamenti nella Costituzione e le leggi ucraine, ha proseguito il presidente, riferendosi al fatto che l’aspirazione a entrare nella Nato è sancita dalla Costituzione del suo Paese. “L’ho spiegato ai gruppi di negoziatori: quando si parla di questi emendamenti, che possono essere storici, dovremo indire un referendum. La gente dovrà dire la sua su certi formati di compromesso. E questo sarà, ed è, parte della conversazione e le intese con la Russia”.

Zelensky insiste nel dire che solo “un incontro ” tra lui e Vladimir Putin potrà “fermare la guerra”. “Io credo che senza questo incontro sia impossibile comprendere pienamente se i russi sono pronti a fermare la guerra”, ha detto il presidente ucraino.

Ogni decisione su un accordo di pace potrà essere fatta solo dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello russo Vladimir Putin, ha detto alla Bbc il negoziatore ucraino Mykhaylo Podolyak, notando intanto che vi sono cambiamenti nei negoziati. La resilienza dell’Ucraina, ha sottolineato, ha costretto la Russia “a valutare la realtà in maniera più adeguata” e questo incoraggia “qualche forma di dialogo”. Podolyak non ha voluto fornire dettagli sui negoziati, ma ha sottolineato che Kiev non farà alcun compromesso sulla propria sovranità e integrità territoriale. E ancora una volta ha ribadito la frustrazione di Kiev per il rifiuto della Nato di imporre una no fly one sull’Ucraina.

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha accettato l’invito di Zelensky a recarsi a Kievma vi andrà solo se l’Ucraina avrà fatto sostanziali progressi sul cessate il fuoco nei colloqui con la Russia. Bennett è uno dei leader internazionali più impegnati nel tentativo di ottenere un accordo di pace con Ucraina e Russia. Ha incontrato Putin a Mosca e parlato più volte al telefono sia con lui che con Zelensky.

 

Guerra in Ucraina, i negoziati riprendono questa sera | LA NOTIZIA

– Intanto la Russia ha convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca John Sullivan. I commenti “offensivi” -Putin assassino criminale-del presidente degli Stati Uniti Joe Biden su Vladimir Putin stanno spingendo le relazioni russo-americane sul punto “di rottura” ha affermato il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti, riferendo che è stata consegnata una nota di protesta all’ambasciatore Sullivan. “Tali dichiarazioni del presidente americano, indegne di uno statista di così alto rango, hanno messo le relazioni russo-americane sull’orlo della rottura”…..

Sul capitolo delle armi il Parlamento italiano nel videocollegamento con Zelenski si presenterà diviso: un “No” è previsto dal gruppo “Alternativa” che comprende fuoriusciti dal gruppo pentastellato e leghisti. Alla guerra -afferma Alternativa- non si può rispondere con altra guerra.   Per gli altri gruppi è previsto un Si a Zelenski per la fornitura di missili perchò non può lasciare impunita l’azione ingiustificata di Putin

 

 

Catania, Mafia imprenditrice- Confiscate due società

 

Mafia imprenditrice - Confiscate due società

 

Catania,

Nell’ambito di attività di indagine coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza (SCICO), hanno eseguito un provvedimento di confisca in materia antimafia, emesso dal locale Tribunale, relativo al patrimonio di un soggetto, originario di Catania, ritenuto responsabile operativo del clan mafioso SANTAPAOLA/ERCOLANO, attualmente detenuto al regime di cui all’articolo 41-bis o.p..

Le indagini, eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, hanno riguardato tanto il profilo soggettivo quanto le disponibilità economico-finanziarie riconducibili al proposto.

In particolare, le investigazioni hanno consentito di accertare:

  • da un lato, la pericolosità sociale qualificata del citato.

Al riguardo, il Tribunale di Catania, nella sentenza con cui è stata disposta la misura di prevenzione personale e la confisca del patrimonio, ha richiamato le pregresse pronunce che hanno interessato il proposto, in cui sono stati ricostruiti i suoi precedenti penali. In particolare, il soggetto è stato riconosciuto, con sentenza passata in giudicato, appartenente al clan SANTAPAOLA per il periodo 2002-2004. Inoltre, lo stesso è risultato gravato da molteplici procedimenti penali, per gravissimi reati tra i quali associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione aggravata da metodo mafioso, per cui è stato anche destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere;

  • dall’altro, la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare del citato e il complesso societario a lui riconducibile.

Al riguardo, le indagini, svolte dalle unità specializzate del GICO del Nucleo PEF di Catania, hanno consentito di appurare che al proposto, pur a fronte di un esiguo profilo reddituale, siano di fatto riconducibili due società e, in particolare:

  • una prima società, con sede a Misterbianco, esercente l’attività di fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l’edilizia.

In particolare, con riferimento a questa società, le risultanze investigative hanno consentito di porre in luce la “mafiosità” dell’impresa, sotto un duplice profilo: geneticamente, in quanto frutto dell’attività illecita del citato e occasione di reimpiego dei proventi delle attività delittuose;

  • da un punto di vista gestionale, poiché la società si è imposta sul mercato per le forniture di calcestruzzo a discapito di imprese concorrenti proprio in ragione del ruolo apicale nel contesto criminale catanese del suo “socio occulto”;
  • una seconda società, con sede a Catania, nelle immediate vicinanze della centralissima “Villa Bellini”, esercente l’attività di autorimesse e garage.

Per quanto sopra, all’esito delle investigazioni, il Tribunale di Catania, accogliendo, sul punto, la prospettazione della Procura Distrettuale della Repubblica e del Nucleo PEF di Catania, ha disposto la confisca delle quote societarie e il compendio dei beni aziendali per il valore stimato, al momento, di 5 milioni di euro.