L’opposizione dell’Ars Sicilia presenta “una mozione di sfiducia al governo Schifani che ha rilanciato come metodo la Dc di Cuffaro”

 

I deputati dell'opposizione a San Martino delle Scale

 

L’opposizione dell’Ars ha deciso la presentazione di una mozione di sfiducia firmata di 23 i deputati dei gruppi di opposizione. I tre gruppi si rivolgono a tutti gli altri parlamentari regionali: «Mandiamo un messaggio chiaro: è il momento di mandare a casa il governo Schifani, che ha riportato in vita il cuffarismo come metodo di governo in tutta la macchina regionale, a partire dalla sanità».

«Siamo a un punto di svolta cruciale: chi sostiene la mozione sceglie di liberare questa terra; chi non la sosterrà, evidentemente, sceglierà di non farlo».

Le opposizioni ribadiscono che la Sicilia ha bisogno di una guida nuova, credibile e libera da ombre che ne rallentano sviluppo e dignità istituzionale. «È il momento della responsabilità — concludono — e della costruzione di un futuro diverso per la nostra regione».

Abbandono di rifiuti in Sicilia anche con la presenza delle telecamere: 47 persone – visibili – fotografate e denunciate ad Agrigento e 2 mezzi sequestrati per ordine della Procura della Repubblica

Abbandono rifiuti: multe e videosorveglianza – Comune di Casoria

Archivi Sud Libertà

 – Agrigento,
I militari del Centro Anticrimine Natura di Agrigento hanno deferito 47 soggetti per abbandono, gestione illecita, traffico, ricettazione e combustione illecita di rifiuti. L’attività ha avuto origine da un mirato controllo del territorio voluto dal Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento sotto la direzione della Procura della Repubblica.
Un primo monitoraggio del territorio è stato eseguito dai militari del Centro Anticrimine Natura di Agrigento con il supporto del 9° Nucleo Aeromobili di Palermo. Attraverso l’ausilio dell’elicottero sono state individuate le aeree di maggiore interesse operativo, un volta georeferenziate e fotografate sono state oggetto di comunicazione all’Autorità Giudiziaria che ha disposto il monitoraggio attraverso l’installazione di telecamere.
Gli episodi di abbandono e smaltimento illecito sono stati innumerevoli con diversi livelli di gravità. Si sono accertati i classici lanci di sacchetti o abbandono di qualche busta ma anche scarichi attraverso mezzi pesanti di materiali di risulta da ristrutturazioni o demolizioni di immobili, che dovevano invece essere conferiti in discarica, circostanza che comporta un ingiusto guadagno per chi pone in essere tale condotta.
Nell’area oggetto di osservazione ad ogni ora del giorno e della notte sono stati abbandonati rifiuti anche speciali e pericolosi come cassoni e onduline in eternit, in maniera consapevole e in violazione delle norme del testo unico ambientale.
I militari per uno degli incendi verificatisi nell’area hanno immortalato le fasi di scarico e accensione dei materiali che subito dopo sono stati in parte prelevati e sequestrati, consistenti in un copioso numero di faldoni d’archivio contenenti documentazione fiscale e sanitaria. Altra tipologia di materiale veniva altresì incendiato per liberare il ferro/rame dalle plastiche ed essere poi rivenduto, con ingenti danni per l’ambiente in relazione ai quantitativi di diossina liberatisi dalla combustione
. Gli autori dei reati ben visibili all’occhio delle telecamere sono stati identificati e deferiti alla Procura della Repubblica di Agrigento.
Il GIP, sempre su richiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, ha disposto il sequestro preventivo di due automezzi eseguito dai militari del Centro Anticrimine Natura Carabinieri di Agrigento. Con il D.L. 116 dell’8 agosto 2025 convertito con legge n. 147 del 3 ottobre 2025, infatti, oltre all’elevazione dei minimi e i massimi edittali è anche previsto il sequestro del mezzo e la sospensione della patente da 1 a 4 mesi. Le attività di monitoraggio ambientale promosse dall’Arma dei Carabinieri per la tutela della salute dei cittadini abbracciano l’intero ambito del Testo unico Ambientale e comprendono il ciclo del cemento, la depurazione delle acque, le immissioni in atmosfera, la tutela del suolo. Si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la posizione degli indagati non è definitivamente accertata e il successivo giudizio di merito servirà a verificare le eventuali loro effettive responsabilità

Comiso, disco verde dell’Ue al potenziamento dell’aeroporto: pioggia di milioni -47 – in arrivo per l’area cargo

 

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Comiso,

La Commissione europea ha dato il via libera al piano di sviluppo dell’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso, ritenendo l’intervento pienamente compatibile con la disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato. L’operazione mobilita 47 milioni di euro di risorse Fsc (Fondo sviluppo e soesione) destinate al potenziamento dello scalo siciliano, con particolare focus sulla realizzazione dell’area cargo, considerata infrastruttura strategica per il sistema logistico territoriale.

«Si compie  – dichiara il presidente Renato Schifani – un passo decisivo per il rilancio dello scalo di Comiso, infrastruttura fondamentale per l’intero sistema regionale. L’approvazione della Commissione europea rappresenta un riconoscimento importante del lavoro svolto e della qualità progettuale dell’intervento. Il piano di sviluppo consentirà di consolidare il ruolo dell’aeroporto come nodo strategico per la logistica, aprendo nuove opportunità per il tessuto economico e produttivo del territorio. L’investimento permetterà inoltre di rafforzare significativamente il sistema di viabilità e servizi, con ricadute positive sull’intero comparto dei trasporti e sulla competitività della Sicilia nel Mediterraneo».

Il semaforo verde di Bruxelles è scattato con la validazione formale sul sistema SANI2 (caso SA.120942), che ha certificato la conformità del progetto all’articolo 56bis del Regolamento UE 651/2024. L’iter istruttorio, condotto congiuntamente dalle strutture tecniche regionali e dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue, ha verificato il rispetto integrale dei parametri previsti dalla normativa europea in materia di aiuti pubblici.

Il piano di rilancio dello scalo in provincia di Ragusa si inserisce nell’ambito dell’Accordo per la coesione sottoscritto il 27 maggio 2024 tra Governo e Regione Siciliana. 

Enti locali in Sicilia, la Regione Sicilia autorizza anticipo 60% sulla quarta rata dei trasferimenti ai Comuni

 

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Palermo,

La Regione Siciliana accelera sui trasferimenti destinati agli enti locali. Il presidente della Regione, Renato Schifani, che attualmente ricopre anche l’incarico di assessore ad interim alle Autonomie locali, ha autorizzato l’anticipo del 60% della quarta trimestralità 2025 a favore dei Comuni che hanno già percepito le prime tre rate dell’anno.

La scelta nasce dall’esigenza di evitare rallentamenti dovuti alla coincidenza tra la finestra di presentazione delle domande e la chiusura dell’esercizio finanziario della Ragioneria centrale, che avrebbe potuto ritardare l’erogazione dell’ultima tranche di contributi.

Con questo provvedimento, gli enti locali potranno contare su risorse immediatamente disponibili per chiudere l’anno in modo più sereno. Il saldo della quota sarà poi liquidato nel 2026, dopo le verifiche sulle eventuali cessazioni di personale.

«Un intervento – dice Schifani – che garantisce continuità amministrativa e permette ai Comuni di proseguire senza incertezze la programmazione delle attività».

Archeologia in Sicilia, nuove scoperte dal relitto di Marina di Ognina

 

 

Marina di Ognina

 

 

Continua a offrire nuove rivelazioni il relitto di epoca tardo antica scoperto nel 2019 sui fondali di Marina di Ognina, nel Siracusano. Con il coordinamento della Soprintendenza del Mare, una missione scientifica di studio denominata “Relitto delle Olle” (dalla tipologia di alcune ceramiche trovate a bordo) ha consentito agli studiosi di individuare l’orientamento dell’imbarcazione e del suo carico ipotizzando, di conseguenza, le sue dimensioni di massima. Attraverso una documentazione tridimensionale della nave e una successiva prima fase di pulizia stratigrafica dei sedimenti, è stato possibile mettere in luce una grande quantità di materiale e di informazioni.

Con ogni probabilità, si tratta di una nave oneraria di medie dimensioni la cui lunghezza doveva aggirarsi tra i 15 e i 18 metri, per una larghezza compresa tra i 5 e i 6. Nel corso delle ultime immersioni, inoltre, sono stati recuperati un secondo vaso monoansato acromo con funzione di bollitore e una olla acroma biansata con coperchio.

«Grazie alle moderne e sofisticate attrezzature, proseguiamo nel solco della ricerca scientifica – ha detto l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – si tratta di operazioni utili a chiarire tipologia e cronologia dell’imbarcazione, nonché a comprendere meglio la natura del carico e le dinamiche dell’affondamento».

«Il “Relitto delle Olle” si presenta come un sito di straordinario potenziale, ancora ricco di informazioni non immediatamente percepibili – ha spiegato il soprintendente del Mare, Ferdinando Maurici –. Il carico, estremamente omogeneo, è fortunatamente giunto fino ai giorni nostri in condizioni ottimali, non avendo subito significative alterazioni, né danni dovuti al passaggio di reti a strascico o interventi clandestini».

I prossimi obiettivi della ricerca saranno indirizzati verso una completa delimitazione del carico, al fine di stimare in maniera più precisa le dimensioni originarie dell’imbarcazione. Le pochissime tracce lignee individuate fino a questo momento lasciano ipotizzare che al di sotto del carico possa essersi conservata parte della struttura dello scafo.

Il coordinamento e la direzione scientifica delle immersioni sono state curate dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana; i subacquei del Capo Murro diving center di Siracusa hanno assicurato l’assistenza e i mezzi nautici con il supporto dei sommozzatori altofondalisti dell’organizzazione Global uderwater explorers (Gue), la documentazione fotogrammetrica è stata realizzata da Luca Palezza e Eduardo Salaj. Linda Pasolli ha assicurato il suo contributo alle osservazioni biologiche, mentre Cristiano Rosa ha realizzato anche la progettazione e realizzazione delle attrezzature operative. Le operazioni subacquee, organizzate e coordinate da Fabio Portella, sono state supervisionate da Ninny Di Grazia.

La storia

Le prime tracce del relitto furono individuate 6 anni fa a circa un miglio dalla costa siracusana, alla profondità di 70 metri, dall’ispettore onorario per il patrimonio culturale sommerso Fabio Portella, insieme a Stefano Gualtieri, nel corso di un’immersione subacquea per la mappatura dei cavi telegrafici della Pirelli posati alla fine dell’800. Nel 2021 fu individuato il vero e proprio nucleo del sito, databile in via preliminare tra il V e il VI secolo d.C., e costituito da una grande quantità di contenitori ceramici, articolati in quattro moduli di differenti grandezze e da coperchi appartenenti a tre varianti morfologiche. Dopo la segnalazione alla Soprintendenza del Mare, fu autorizzato da quest’ultima il recupero di alcuni reperti ritenuti utili per la caratterizzazione dei materiali: due olle, tre coperchi e un bollitore monoansato.

I russi colpiscono la zona di Kiev, anche obiettivi civili e l’Ucraina eroica aspetta ancora aiuti concreti- aerei e missili intercettori- dall’Europa e Stati Uniti

Missili e droni russi su Kiev, danneggiate alcune ambasciate | il manifesto

 

Una notte da incubo   in Ucraina. Colpita principalmente la zona di Kiev, ma i droni e i missili russi hanno interessato anche le regioni di Kiev, Kharkiv e Odessa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reso noto che decine di persone sono rimaste ferite, tra cui bambini e una donna incinta e quattro persone sono morte. Nell’attacco sono stati impiegati circa 430 droni e 18 missili, tra cui missili balistici e aerobalistici.

“L’attacco è stato appositamente calcolato per causare il maggior danno possibile alle persone e alle infrastrutture civili. Solo a Kiev, decine di grattacieli sono stati distrutti. Secondo i dati preliminari, in mattinata i russi hanno utilizzato il missile Zircon nella regione di Sumy. Il ministro dell’Interno Igor Klymenko ha già riferito sui progressi delle operazioni di soccorso a terra. Anche il comandante dell’Aeronautica Militare Anatoly Krivonozhko ha riferito sui risultati del lavoro di difesa aerea. Ringrazio i nostri soldati per il loro lavoro di alta qualità”dice Zelensky.

“L’Ucraina sta rispondendo a questi attacchi con la forza a lungo raggio e il mondo deve fermare questi attacchi contro la vita con sanzioni. La Russia può ancora vendere petrolio e costruire i propri progetti. Tutto questo deve essere fermato. Si sta lavorando molto con i partner per rafforzare la difesa aerea, ma non è sufficiente. È necessario un rafforzamento con sistemi aggiuntivi e missili intercettori. Europa e Stati Uniti possono dare il loro contributo. Contiamo su soluzioni concrete. ….

Papa Leone: “La formazione promuove una cultura dell’alterità e del dialogo.. Dobbiamo uscire dall’autoreferenzialità”

 

 

 

 

 

Papa Leone inaugurando l’anno accademico alla Pontificia Università Lateranense ha affermato:

Oggi abbiamo urgente bisogno di pensare la fede per poterla declinare negli scenari culturali e nelle sfide attuali, ma anche per contrastare il rischio del vuoto culturale che, nella nostra epoca, diventa sempre più pervasivo. In particolare, la Facoltà di Teologia è chiamata a riflettere sul deposito della fede e a farne emergere la bellezza e la credibilità nei differenti contesti contemporanei, perché appaia come una proposta pienamente umana, capace di trasformare la vita dei singoli e della società, di innescare cambiamenti profetici rispetto ai drammi e alle povertà del nostro tempo”.

“Vorrei anche immaginare insieme a voi l’Università Lateranense come uno spazio che ha occhi e cuore puntati verso il futuro, e si lancia nelle sfide contemporanee attraverso alcune dimensioni peculiari che brevemente sottolineo – ha aggiunto -. La prima è questa: al centro della formazione devono esserci la reciprocità e la fraternità. Oggi, purtroppo, si usa spesso la parola ‘persona’ come sinonimo di individuo, e il fascino dell’individualismo come chiave per una vita riuscita ha risvolti inquietanti in ogni ambito: si punta alla promozione di sé stessi, si alimenta il primato dell’io e si fatica a fare cooperazione, crescono pregiudizi e muri nei confronti degli altri e in particolare di chi è diverso, si scambia il servizio di responsabilità con una leadership solitaria e, alla fine, si moltiplicano le incomprensioni e i conflitti. La formazione accademica ci aiuta a uscire dall’autoreferenzialità e promuove una cultura della reciprocità, dell’alterità, del dialogo. Contro quello che l’Enciclica Fratelli tutti definisce “il virus dell’individualismo radicale” (n. 105), vi chiedo di coltivare la reciprocità, attraverso relazioni improntate alla gratuità ed esperienze che aiutino la fraternità e il confronto tra culture diverse. La Pontificia Università Lateranense, ricca dalla presenza di studenti, docenti e personale dei cinque continenti, rappresenta un microcosmo della Chiesa universale: siate perciò segno profetico di comunione e di fraternità”.

“La seconda dimensione che vorrei richiamare è la scientificità, da promuovere, da difendere e da sviluppare – spiega ancora Papa Leone -. Il servizio accademico spesso non gode del dovuto apprezzamento, anche a motivo di radicati pregiudizi che purtroppo aleggiano pure nella comunità ecclesiale. Si riscontra a volte l’idea che la ricerca e lo studio non servano ai fini della vita reale, che ciò che conta nella Chiesa sia la pratica pastorale più che la preparazione teologica, biblica o giuridica. Il rischio è quello di scivolare nella tentazione di semplificare le questioni complesse per evitare la fatica del pensiero, col pericolo che, anche nell’agire pastorale e nei suoi linguaggi, si scada nella banalità, nell’approssimazione o nella rigidità. L’indagine scientifica e la fatica della ricerca sono necessarie. Abbiamo bisogno di laici e preti preparati e competenti. Perciò, vi esorto a non abbassare la guardia sulla scientificità, portando avanti una appassionata ricerca della verità e un serrato confronto con le altre scienze, con la realtà, con i problemi e i travagli della società. Questo esige che l’Università abbia docenti preparati, posti nelle condizioni – pastorali, giuridiche ed economiche – di dedicarsi alla vita accademica e alla ricerca; che gli studenti siano motivati ed entusiasti, disposti allo studio rigoroso. Esige che l’Università dialoghi con altri centri di studio e di insegnamento, perché in questa prospettiva inter- e trans-disciplinare si possano intraprendere percorsi ancora inesplorati”.

“La terza dimensione che sinteticamente richiamo è quella del bene comune – conclude il Pontefice -. Il fine del processo educativo e accademico, infatti, dev’essere formare persone che, nella logica della gratuità e nella passione per la verità e la giustizia, possano essere costruttori di un mondo nuovo, solidale e fraterno. L’Università può e deve diffondere questa cultura, diventando segno ed espressione di questo mondo nuovo e della ricerca del bene comune”.

Appalti truccati in Sicilia, il direttore generale del Consorzio di bonifica occidentale, GiovanniTomasino risponde al GIP sulla presunta mazzetta: «Non conosco l’imprenditore Alessandro Vetro»

 

 

Palermo,

Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di bonifica Sicilia occidentale, indagato nell’inchiesta su presunti appalti e concorsi truccati che vede al centro l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro si è difeso così oggi:”  Non conosco l’imprenditore Vetro e non mi risulta abbia partecipato ad alcuna gara indetta dal Consorzio di Bonifica».

Secondo l’accusa, Tomasino in cambio di denaro, avrebbe favorito nell’aggiudicazione delle gare l’imprenditore Alessandro Vetro, segnalato da Cuffaro. In una intercettazione a casa dell’ex presidente della Regione, Vetro parla di una mazzetta.

Gli inquirenti hanno raccolto elementi per provare che la mazzetta sarebbe stata destinata a Tomasino che avrebbe dovuto riceverla dal deputato regionale Dc Carmelo Pace. «Non mi risulta che Vetro abbia partecipato a un bando del Consorzio», ha detto al Gip.   Per lui e altre 17 persone la Procura della Repubblica ha chiesto gli arresti domiciliari.

Lavoro: controlli e denunce in Sicilia nelle aziende Ragusane Otto lavoratori in nero su un totale di 35

Sanzioni violazione Testo Unico Sicurezza sul Lavoro - Selin

 

Ragusa,
Proseguono i controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Ragusa, in quotidiana sinergia con l’Arma territoriale, nei cantieri edili, aziende agricole, bar e ristoranti della città e di tutta la provincia per verificare il rispetto delle normative giuslavoristiche e sull’applicazione delle leggi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
A finire sotto la lente d’ingrandimento, solo nelle ultime settimane, sono state 7 imprese del territorio ibleo. A seguito di accurate verifiche e mirati accessi ispettivi presso quelle aziende, anche al fine di contrastare lo sfruttamento del lavoro che nasce dallo stato di bisogno proprio delle fasce di cittadini più deboli, i Carabinieri specializzati nella Tutela del Lavoro hanno denunciato, alla Procura della Repubblica di Ragusa, 7 tra committenti e imprenditori, ove il grado di responsabilità dei deferiti verrà successivamente valutato dall’Autorità Giudiziaria, come legislativamente previsto.
Tra le principali violazioni sono state rilevate: • mancata visita medica e formazione specifica; • mancata installazione di dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto; • mancata adozione di misure tecniche atte ad eliminare rischi di varia natura; • mancata elaborazione del Piano Operativo Sicurezza e Documento Valutazione dei Rischi; In sede di ispezione è stata accertata anche la presenza di 8 lavoratori in nero su un totale di 35.
Sono state, inoltre, elevate sanzioni amministrative per un totale di € 118.000. In 5 casi su 7 si è provveduto a comminare il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, impedendo – così – alle ditte di continuare a lavorare in circostanze di massimo pericolo per la sicurezza dei propri operai. I controlli continueranno anche nelle prossime settimane, al fine di garantire la massima osservanza delle norme a tutela del lavoro, di tutti gli imprenditori onesti, dei lavoratori e di tutte le loro famiglie.

14 novembre, Giornata mondiale del Diabete: a Messina Palazzo Zanca si illumina di blu La città aderisce alla campagna internazionale di sensibilizzazione promossa da IDF e OMS.

 

 

14 novembre, Giornata mondiale del Diabete: Palazzo Zanca si illumina di blu

 

 

 

Messina,

l Comune di Messina aderisce alla Giornata Mondiale del Diabete, la principale campagna globale per la prevenzione e la diffusione di informazioni su una delle malattie croniche più diffuse al mondo. Istituita nel 1991 dalla International Diabetes Federation (IDF) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la ricorrenza si celebra ogni anno il 14 novembre, data scelta in onore della nascita di Frederick Banting, scopritore dell’insulina insieme a Charles Best.

Come in numerose città del mondo, anche Messina parteciperà all’iniziativa simbolica che prevede l’illuminazione in blu, colore che rappresenta la lotta al diabete, di edifici e monumenti di particolare valore civico.

Su proposta del Leo Club Messina Ionio, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione promossa dal Multidistretto Leo 108 Italy, l’Amministrazione comunale ha accolto con favore l’invito, e il Sindaco Federico Basile ha disposto l’illuminazione blu di Palazzo Zanca nella serata di domani, venerdì 14 novembre. “La prevenzione e l’informazione rappresentano strumenti fondamentali per tutelare la salute dei cittadini,” ha dichiarato il Sindaco Basile. “Attraverso un gesto simbolico come l’illuminazione di Palazzo Zanca vogliamo contribuire a diffondere consapevolezza su una patologia che coinvolge milioni di persone nel mondo, ribadendo l’impegno dell’Amministrazione comunale nel sostenere iniziative di carattere sociale e sanitario”.

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’International Diabetes Federation, nel mondo oltre 540 milioni di adulti convivono con il diabete, e il numero è destinato a crescere nei prossimi anni. In Italia si stima che più di 4 milioni di persone siano affette dalla malattia, mentre circa 1 milione non ne è ancora consapevole.