ADESSO SI AMMETTE: IL VACCINO ANTICOVID “ASTRAZENECA” PROVOCA TROMBOSI E LESIONI GRAVI- TANTISSIMI I MORTI E, OGGI, CHI E’ VIVO PUO’ RINGRAZIARE IDDIO

 

 

Adesso è ufficiale davvero l vaccino anti-Covid di AstraZeneca “in casi molto rari può causare Tts”, la cosiddetta ‘sindrome da trombosi con trombocitopenia‘, caratterizzata da coaguli di sangue e bassi livelli ematici di piastrine. Lo ha ammesso per la prima volta il gruppo farmaceutico anglo-svedese, nell’ambito di una causa collettiva nel Regno Unito.

Immagine vaccinazione nuvola
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“Il meccanismo causale” con cui il vaccino può provocare Tts “non è noto”, ha precisato l’azienda nei documenti legali depositati in febbraio. “La Tts – ha puntualizzato inoltre AstraZeneca – può verificarsi anche in assenza della somministrazione del vaccino. Il nesso di causalità in ogni singolo caso sarà oggetto di prove da parte di esperti”.

Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca, Covishield* – – è stato sviluppato dal colosso anglo-svedese in collaborazione con l’università di Oxford e prodotto dal Serum Institute of India. E’ stato largamente somministrato in oltre 150 Paesi, tra cui Gran Bretagna e India. Alcuni studi condotti durante la pandemia avevano indicato per il vaccino un’efficacia anti-Covid del 60-80%, ma in alcune persone che avevano ricevuto l’iniezione sono stati segnalati casi di trombosi anche potenzialmente fatali.

I cittadini che hanno adito le vie legali   contro AstraZeneca sostengono che il vaccino Covishield ha provocato morti e lesioni gravi, chiedendo danni fino a 100 milioni di sterline per risarcire circa 50 vittime. Uno dei denuncianti ha riferito che il vaccino gli ha causato una lesione permanente al cervello, successiva a un evento trombotico, che gli ha impedito di lavorare. Pur contestando l’accusa, in uno dei documenti giudiziari depositati AstraZeneca ha riconosciuto che il vaccino può causare Tts in casi molto rari. Finora, invece, il gruppo farmaceutico aveva sempre tenuto il punto. Anche nel 2023, riporta sempre l’Independent, insisteva nel non accettare l’affermazione generale secondo cui la Tts è provocata dal vaccino.

La conferma dell’Oms

L’Organizzazione mondiale della sanità ha confermato che “dopo la vaccinazione con Covishield è stato segnalato un evento avverso molto raro chiamato trombosi con trombocitopenia, che comporta eventi insoliti e gravi di coagulazione del sangue associati a una bassa conta piastrinica”. Secondo il Council for International Organizations of Medical Sciences, si definiscono effetti collaterali molto rari quelli segnalati in meno di 1 caso su 10mila. Per l’Oms, comunque, “nei Paesi con trasmissione Sars-CoV-2 in corso il beneficio della vaccinazione nella protezione contro Covid-19 supera di gran lunga i rischi”.

Ma chi si è occupato di Covid, ricorderà alcuni spunti di cronaca.  Spunti che oggi, di fronte alla verità accertata, mettono in dubbio la credibilità di queste società.   Allora: “la raccomandazione del Comitato di Farmacovigilanza (PRAC) di EMA, l’Agenzia europea dei medicinali, nella riunione del 18 marzo 2021 aveva confermato il favorevole rapporto beneficio/rischio del vaccino antiCovid-19 AstraZeneca,  escludendo una associazione tra i casi di trombosi e il vaccino Covid 19.  Aveva inoltre escluso, sulla base dei dati disponibili, problematiche legate alla qualità e alla produzione”.   

Ma c’è di più: “Sentito il Ministro della Salute, la Direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute e il Consiglio Superiore di Sanità, AIFA ha reso  noto che sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato il 15 marzo 2021.

Pertanto, la nota ribadiva che “non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano (CHMP) rilascerà il proprio parere, AIFA  procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15.00 di oggi venerdì 19 marzo.   (Nota Aifa del 18 marzo 2021)

La società  Astrazeneca non nega più….

“Dall’insieme delle evidenze raccolte negli studi clinici e dai dati del mondo reale, è stato continuamente dimostrato che il vaccino” anti-Covid “AstraZeneca-Oxford ha un profilo di sicurezza accettabile e gli enti regolatori di tutto il mondo affermano costantemente che i benefici della vaccinazione superano i rischi di effetti collaterali potenzialmente estremamente rari”. Lo precisa un portavoce del gruppo farmaceutico.

“La nostra solidarietà – aggiunge AstraZeneca – va a chiunque abbia perso i propri cari o abbia riportato problemi di salute. La sicurezza dei pazienti è la nostra massima priorità e le autorità regolatorie hanno standard chiari e rigorosi per garantire l’impiego sicuro di tutti i farmaci, compresi i vaccini”.

Beni culturali, al Museo Pepoli di Trapani due nuove tele di Renato Guttuso-donate da M. Scalabrino- che saranno presentate al pubblico venerdì 3 maggio ore 17

 

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Il patrimonio del Museo regionale Pepoli di Trapani si arricchisce di nuove opere contemporanee. Due tele autografe di Renato Guttuso, recentemente acquisite, saranno presentate al pubblico venerdì, 3 maggio, alle 17, nella sala conferenze del Museo, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana e del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali. Le due opere sono state generosamente donate da Michelangela Scalabrino, docente in pensione dell’Università Cattolica di Milano che ha voluto rendere omaggio al museo della città di origine della sua famiglia. La professoressa, da bambina, trascorreva a Trapani le vacanze estive assieme al padre, un medico che aveva ricevuto questi quadri in dono proprio dal pittore bagherese. L’evento, dal titolo “Guttuso. La passione del colore. Acquisizioni al Museo”, è stato realizzato con il contributo dell’associazione Amici del Museo Pepoli.

Il primo dipinto, “Contadino in sella a un asino” realizzato nel 1954, costituisce uno studio per un olio di grandi dimensioni dal titolo “L’occupazione delle terre incolte”, espressione di quel “realismo sociale” che ispira un’ampia fetta della produzione del maestro bagherese. Il tema è particolarmente caro al pittore che lo affronta più volte con esiti e linguaggi espressivi differenti: dalla Marsigliese contadina del 1947, di impronta postcubista, alla celebre versione del 1949-50, caratterizzata da una solenne sacralità del racconto e da forti dissonanze cromatiche.

Nella seconda tela, “Contadina” realizzata nel 1956, Guttuso ritrae una donna con un ampio fagotto sul capo che procede con sacrale solennità entro un paesaggio brullo e roccioso. In entrambe le opere viene rappresentata l’epopea degli umili, intenti con estrema dignità e compostezza alla fatica del duro lavoro quotidiano. L’accensione cromatica e l’intensa luminosità del paesaggio, che fa da sfondo alle figure, incarnano pienamente la solarità di quella terra siciliana tanto cara al maestro.

Le due tele, inserite nel catalogo e divenute parte della collezione permanente del museo, saranno collocate negli spazi della pinacoteca, nella piccola sala che ospita il celebre “Ritratto di Nunzio Nasi” di Giacomo Balla, ora destinata ad accogliere opere del tardo Ottocento e del primo Novecento. L’assetto espositivo dell’ambiente viene rimodulato con la restituzione alla fruizione della splendida “Testa di vecchio” in bronzo del palermitano Domenico Trentacoste, da lunghi anni in giacenza nei depositi, espressione di quel socialismo umanitario che nel tardo Ottocento improntò l’opera di numerosi intellettuali e artisti. Nel medesimo spazio viene collocato il bassorilievo in marmo con “Figura muliebre”, che il trapanese Domenico Li Muli scolpì nella seconda metà degli anni ’30.

Frane, al via i lavori di consolidamento alla baia “Ngonia del Tono” di Milazzo, per un importo di appalto di 4,3 milioni di euro

 

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Sono stati aggiudicati i lavori di consolidamento del costone roccioso che sovrasta la baia di “Ngonia del Tono”, a Milazzo, nel Messinese. La Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana ha, infatti, proceduto-informa la Regione Sicilia –  alla definizione della gara. Si tratta di un appalto integrato che comprende sia i servizi di ingegneria utili alla progettazione che l’esecuzione dell’opera.

In base alla graduatoria finale stilata dagli uffici palermitani di piazza Ignazio Florio, della stesura del progetto si occuperà il raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Strafer ingegneria. A eseguire i lavori sarà, invece, il consorzio stabile Itm di Forlì. L’importo complessivo dell’appalto è di 4,3 milioni di euro, con un ribasso  del 21,6 per cento. L’intervento consiste nella messa in sicurezza del costone roccioso che cinge il litorale di Ngonia del Tono, comprese le parti sottostanti di via Manica e di via delle Magnolie. I primi movimenti franosi in quest’area risalgono al dicembre del 2008 e sono ancora ben visibili i danni, tra cui una serie di cedimenti del margine stradale e dei muretti di delimitazione.

Le opere riguarderanno la regimentazione e lo smaltimento delle acque meteoriche di via Manica, della sottostante via delle Magnolie e della scalinata che conduce alla Ngonia del Tono con relativo ripristino della sede stradale interessata e della scalinata.

Regione Sicilia e lotta alla mafia, restaurato il casolare del giornalista “Peppino Impastato” assassinato a Cinisi: tutti presenti alla cerimonia, anche la Commissione Antimafia

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Palermo,

Restaurato e restituito alla collettività il casolare “Peppino Impastato” a Cinisi, nel Palermitano, dove il 9 maggio del 1978 l’attivista politico e giornalista venne assassinato dalla mafia. Stamattina la cerimonia di inaugurazione con il presidente della Regione, che ha annunciato l’affidamento in comodato d’uso gratuito del sito, simbolo della lotta alla criminalità, alle associazioni del territorio impegnate nella salvaguardia della memoria.

 

Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore regionale ai Beni culturali e la soprintendente di Palermo, il prefetto e il questore di Palermo, il commissario straordinario del Comune di Cinisi, il presidente della commissione regionale Antimafia, numerose autorità civili e militari, oltre ai familiari di Impastato e alle delegazione dell’istituto comprensivo di Cinisi e del plesso di Terrasini del liceo statale di Partinico recentemente intitolato a Peppino e Felicia Impastato. Il presidente della Regione si è intrattenuto con gli studenti, affrontando il tema della legalità praticata nel quotidiano, e ha rivolto loro un invito a visitare Palazzo d’Orléans.

 

Il progetto di recupero dell’immobile e del terreno circostante – espropriati ed entrati in possesso della Regione nel 2020 – è stato redatto dalla Soprintendenza dei beni culturali di Palermo. I lavori erano stati avviati nel gennaio 2023 e finanziati con risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2020-2024 per un importo pari a centocinquantamila euro. Ad eseguirli l’impresa palermitana Scancarello. 

 

Con questo intervento la Regione Sicilia ha voluto salvare dal degrado un luogo già dichiarato di interesse culturale, che ha una forte valenza evocativa, di testimonianza di civiltà e di lotta alla criminalità, rendendolo uno spazio aperto ai cittadini e tappa di quel “percorso della memoria” in ricordo delle vittime di mafia che tanti visitatori compiono nel nome della legalità.

 

Nello specifico, i lavori hanno riguardato il consolidamento della muratura e del fondale con la realizzazione di un vespaio areato perimetrale oltre che degli intonaci esistenti. Si è proceduto alla pulitura e all’integrazione delle pavimentazioni esistenti con basole in pietra di Billiemi bocciardate, alla collocazione di infissi in legno, porte d’ingresso e vani finestra e alla realizzazione dell’impianto elettrico. Per quanto riguarda la revisione delle coperture, si è provveduto al rifacimento del massetto, all’impermeabilizzazione con malta e al ripristino del soffitto incannucciato a vista.

 

All’interno della stalla, al posto della seduta in pietra sulla quale erano rimaste impresse tracce di sangue, si è scelto di realizzare un parallelepipedo in policarbonato trasparente. Sulla superficie di uno dei lati, una porzione è stata resa manualmente rugosa per fissare simbolicamente quelle macchie, con l’ intento di “cristallizzare l’assenza”.

Le nuove norme sul lavoro: sgravio contributivo del 100% per un massimo di due anni nel limite di 650 euro per i datori di lavoro fino a 15 dipendenti-Autoimpiego

 

Sono in tanti a lavorare….ma proprio tanti! | Iosonobellezza.it

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Gli incentivi per le assunzioni di giovani e donne, il bonus Zes al Sud, le misure per le grandi imprese in crisi a patto di avere disco verde dall’ Ue.      Cambia un pò  il mercato del lavoro previsto dal decreto Coesione approvato già in Consiglio dei ministri.

Il bonus da 100 euro del dlgs fiscale per problemi di coperture si vedrà a Gennaio con la  Befana se si avranno i requisiti per averlo”(vdi articolo)

Ancora attesa per la maxi deduzione al 120% (maggiorata al 130% per giovani, le donne ed ex Rdc) sulle assunzioni delle imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e di lavoratori autonomi. Per l’attuazione della misura, prevista dai decreti fiscali già approvati, manca ancora il decreto ministeriale del Mef e del ministero del Lavoro.

Queste alcune delle principali misure approvate dal governo tra decreto Coesione e dlgs fiscale di revisione dei redditi Irpef e Ires.

Dl Coesione, bonus assunzioni giovani e donne – Dal primo luglio 2024 al 31 dicembre 2025 per le assunzioni di giovani under 35 a tempo indeterminato è previsto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro entro il limite di 500 euro mensili per un massimo di 24 mesi. Per le lavoratrici svantaggiate, di tutte le età, invece l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali arriva al nel limite massimo di 650 euro mensili.

Bonus zes – La norma sostiene lo sviluppo occupazione nella Zes unica nel Mezzogiorno con uno sgravio contributivo del 100% per un massimo di due anni nel limite di 650 euro per ciascun lavoratore assunto per i datori di lavoro di aziende fino a 15 dipendenti.

Autoimpiego – Per spingere l’autoimpiego il governo ha introdotto un voucher fino a 30mila euro per l’acquisto di beni per l’avvio d’attività (40mila se beni digitali o per risparmio energetico). Approvata anche una misura per contributi a fondo perduto al 65% per una spesa fino a 120mila euro, del 60% fino a 200mila euro. Per il Centro Sud il voucher sale fino a 40mila euro e il contributo a fondo perduto al 75% per spesa fino a 120mila euro, al 70% per spesa fino a 200mila euro.

Incentivi imprese giovani in digitale e green – Decontribuzioni totali per un triennio per un massimo di 800 euro mensili, per le imprese di under 35 nei settori del digitale e della transizione green tra il primo luglio 2024 al 31 dicembre 2025.

Decreto fiscale, bonus 100 euro a gennaio – Il tredicesimo decreto fiscale prevede un bonus da 100 euro nel 2025 per i genitori con reddito da lavoro dipendente complessivo riferito al 2024 entro i 28mila euro con un figlio a carico, anche non sposati.

Aggregazioni studi professionisti – Via libera nel dlgs sui redditi Irpef e Ires alla norma per la neutralità fiscale che incentiva le aggregazione tra studi di professionisti.

Stop contributi per 2 anni per chi assume giovani, disoccupati e donne

Chi assumerà giovani, donne e disoccupati da più di 24 mesi non pagherà i contributi. Nel comunicato di Palazzo Chigi si spiega che l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per i giovani, con età inferiore a 35 anni, avrà un limite massimo di 500 euro mensili per 2 anni, nelle regioni della Zona economica speciale unica del Mezzogiorno, anche degli over 35 disoccupati da almeno ventiquattro mesi.

 

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino nella celebrazione della Festa del Lavoro

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella allo stabilimento GIAS di Mongrassano Scalo, accolto da Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria, da Ferruccio Mariani, Sindaco di Mongrassano, e da Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella allo stabilimento GIAS di Mongrassano Scalo, accolto da Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria, da Ferruccio Mariani, Sindaco di Mongrassano, e da Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nello stabilimento GIAS, in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nello stabilimento GIAS, in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nello stabilimento GIAS, in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita lo stabilimento GIAS nel cosentino in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, nello stabilimento Granarolo di Castrovillari  in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, nello stabilimento Granarolo di Castrovillari in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i lavoratori dello stabilimento Granarolo di Castrovillari, in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell'incontro con il sistema agroalimentare del distretto del cosentino, per la celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, nello stabilimento Granarolo di Castrovillari  in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nello stabilimento Granarolo di Castrovillari  in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro

Cosenza, 30/04/2024 (II mandato)

Rivolgo il saluto più cordiale alle lavoratrici e ai lavoratori presenti, ai loro familiari e a quanti sono impegnati nelle aziende e nelle molteplici articolazioni del distretto agro-alimentare del Cosentino, al Ministro del Lavoro, che ringrazio per le considerazioni che poc’anzi ha svolto, al Presidente della Regione, ai Sindaci di Castrovillari e di Mongrassano, al Presidente della Provincia, a tutti i Sindaci presenti di questo bel territorio.

Un saluto alle rappresentanze sindacali e agli imprenditori che contribuiscono ad alimentare e rafforzare una filiera produttiva così preziosa per il Paese e, inoltre, per lo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno.

Domani è Primo maggio. Festa del Lavoro. Dunque Festa della Repubblica, che i costituenti hanno voluto fondare proprio sul lavoro.

Come disse all’Assemblea Costituente il primo tra i proponenti di questa formula, Fanfani, “fondata non sul privilegio, non sulla fatica altrui”, ma sul lavoro di tutti.

È un elemento base, quindi, della nostra identità democratica.

Non si tratta soltanto di un richiamo ai valori di libertà e di eguaglianza ma dell’indicazione di un modello sociale vivo, proiettato verso la coesione e la solidarietà. Capace, quindi, di rimuovere continuamente, nel corso del tempo, gli ostacoli che sottraggono opportunità alle persone e impediscono il pieno esercizio dei diritti.

Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società.

Il lavoro non è una merce.

Ha un valore – lo sappiamo – nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale, perché senza l’apporto della creatività umana sarebbe privo di consistenza e di qualità.

Ma proprio la connessione con la realizzazione della personalità umana conferisce al lavoro un significato ben più grande di un bene economico; lo rende elemento costitutivo del destino comune.

Oltre trenta anni addietro qualcuno aveva ipotizzato la “fine della storia”, ampiamente smentito dagli eventi successivi. Oggi si sente parlare di “fine del lavoro” come traguardo di modernità.

In realtà viene, da taluno, ipotizzata, più che la liberazione dalla fatica, la sostituzione dell’imperfezione umana con macchine e tecnologie, sino all’intelligenza artificiale, ritenuta in grado di azzerare ogni errore.

In realtà, in quella prospettiva, in quella falsa prospettiva, si configura la rimozione dell’immenso e insostituibile valore della creatività. Uno scenario che raffigura una limitazione alla libertà della persona umana nel suo profilo più affascinante: il suo pensiero, la sua opera.

Non un sogno, quindi, ma una prospettiva allarmante e, in realtà, estranea al buon uso dei preziosi benefici recati dai risultati che la scienza consegna all’umanità e, tra questi, quello della cosiddetta intelligenza artificiale, strumento prezioso, naturalmente, in questa direzione e in questa chiave.

Il lavoro è libertà.

Anzitutto libertà dal bisogno; e strumento per esprimere sé stessi, per realizzarsi nella vita.

I progressi straordinari della scienza e della tecnica per migliorare la qualità e la sostenibilità dei prodotti e dei servizi, devono essere sempre indirizzati alla tutela della dignità e dell’integrità delle persone, dei loro diritti. A partire dal diritto al lavoro.

Il lavoro deve essere libero da condizionamenti, squilibri, abusi che creano emarginazione e dunque rappresentano il contrario del suo ruolo e del suo significato.

Fattori che rappresentano pesanti impedimenti al cammino dell’intera società.

Il rilievo umano e costituzionale del lavoro deve spingere le istituzioni a ogni livello, e con esse tutti gli attori economici e sociali, a non sentirsi mai appagate fino al conseguimento di una piena buona occupazione.

I dati sull’occupazione registrano nel loro insieme una crescita significativa.

Il trend positivo riguarda larga parte d’Europa, Italia in testa, e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti noi e, particolarmente, per il mondo del lavoro.

È una buona notizia che siano aumentati i posti di lavoro, e anche i contratti a tempo indeterminato. Lo è anche la crescita del lavoro femminile.

Naturalmente non dobbiamo dimenticare le disparità sociali e territoriali che perdurano; gli esclusi; il fenomeno dei lavori precari e sottopagati. Il basso livello retributivo di primo ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che induce tanti di loro a recarsi all’estero a condizioni migliori.

Non vanno dimenticate le difficoltà di chi sopporta una disabilità, il peso degli oneri di assistenza che non di rado spingono nel bisogno anche famiglie di chi un lavoro ce l’ha.

Gli indicatori positivi della congiuntura – come poc’anzi ricordava la Ministro Calderone – devono incoraggiarci a proseguire con intelligenza nel senso di una crescita economica fondata su equità e coesione.

Il distretto agro-alimentare del Cosentino – cui contribuite con il vostro lavoro quotidiano – oltre a essere un fondamentale generatore di risorse per il territorio e per l’economia calabrese, è un timone che può orientare lo sviluppo.

Il comparto agroalimentare ha ruolo e peso cruciale nella nostra economia.

Per la quantità di ricchezza che produce e che redistribuisce attraverso il lavoro.

Per la sua qualità – che è parte di rilievo della qualità e del gusto italiani – e che concorre all’identità e alla cultura stessa del nostro Paese.

La dimensione di distretto è un modello tipico italiano, che aiuta a valorizzare i prodotti, a favorire una maggiore sicurezza, a potenziare la distribuzione e la penetrazione nei mercati nazionali ed esteri. Un prezioso moltiplicatore di opportunità.

Questo vale per i distretti industriali e vale per i distretti rurali e agro-alimentari.

La dinamica di distretto può, inoltre, favorire il dialogo sociale. Il dialogo tra impresa e sindacati. Il dialogo tra istituzioni di livello diverso.

Il dialogo tra Regione, Comuni, aziende, cittadini, come ha auspicato il Presidente Perciaccante poc’anzi.

Nella storia repubblicana, dal confronto tra istituzioni e parti sociali sono giunte spinte importanti per il progresso e per la definizione e la diffusione dei diritti, per l’ammodernamento delle stesse imprese.

I corpi intermedi sono un elemento caratterizzante del disegno della nostra Costituzione e recano beneficio all’Italia.

Il movimento sindacale – portatore di valori democratici – è interlocutore insopprimibile per lo sviluppo di una fruttuosa contrattazione collettiva, di settore e aziendale.

Affinché il welfare – elemento base dei diritti di cittadinanza – non smarrisca il suo carattere universalistico.

Per una crescita equilibrata dei salari, che rimuova una stagnazione che pesa sulla vita delle famiglie, a differenza di quanto avviene in altri Paesi dell’Unione Europea.

Per rendere più forte l’intero sistema nell’affrontare la sfida dell’innovazione.

La vostra esperienza fa, inoltre, comprendere come la valorizzazione della produzione agricola sia strettamente connessa e integrata con il rispetto del valore della terra, con il riequilibrio ambientale.

Agricoltura e ambiente vanno di pari passo: è, appunto, il settore primario.

La sostenibilità rafforza i prodotti, migliora i territori, dunque la vita delle comunità.

Più alti standard nella sicurezza, nell’impatto sul suolo, sull’aria, sulla qualità degli alimenti, accrescono il benessere, la vivibilità.

Occorre inserirsi con sagacia nelle direttrici che hanno valore strategico per il futuro dell’Europa. La transizione ambientale e quella tecnologico-digitale richiedono di essere pronti agli appuntamenti.

Abbiamo la capacità di guidare e di progettare i processi di innovazione: possiamo averne l’ambizione.

L’Europa – e in essa l’Italia – deve essere protagonista a livello globale.

Il Mezzogiorno d’Italia è parte dell’Europa. Ed è decisivo per il suo futuro, insieme ai vari Sud del Continente.

Il nostro Mezzogiorno è una realtà complessa, non certo uniforme.

Le sue potenzialità, le sue vocazioni, i suoi problemi non sono riassumibili in un’analisi semplificata.

Vi sono eccellenze, che questa mattina abbiamo posto in rilievo, e vi sono grandi divari.

Le Regioni meridionali dispongono oggi di un reddito che non raggiunge quello di altre aree nazionali. Per alcuni aspetti i loro cittadini fruiscono di servizi meno efficienti.

Nel Meridione il tasso di occupazione è più basso rispetto al Centro e al Nord. Donne e giovani pagano un costo elevato e sono tanti coloro che, a malincuore, lasciano la terra d’origine, accentuando un rischio di spopolamento che andrebbe frenato. Per rispetto del valore, della storia e del futuro di quei territori.

Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. È appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale.

Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri.

È ben noto che il lavoro è una delle leve più importanti di progresso e di coesione sociale.

Per le famiglie italiane ha costituito il vettore principale del miglioramento sociale nei decenni trascorsi.

Con l’istruzione, con la manifattura, con i servizi, adesso con le nuove attività basate sul digitale, il lavoro è l’ascensore sociale che rende la nostra una società aperta e libera.

Da qualche tempo viviamo una stagione in cui questo meccanismo appare inceppato, una stagione in cui le condizioni di partenza determinano differenze e distanze non facilmente recuperabili, a scapito dei giovani che provengono da condizioni sociali più deboli.

È un grave spreco dell’ampio patrimonio di intelligenze e di risorse di cui l’Italia dispone. Le politiche del lavoro non possono che orientarsi verso una riduzione degli squilibri.

Non possiamo ignorare le aree di marginalità e di sofferenza: ne va della pienezza della cittadinanza. Nella filiera agricola, di cui siete protagonisti, riveste grande incidenza il tema dell’immigrazione.

I lavoratori migranti sono parte essenziale della produzione agricola e delle successive trasformazioni dei suoi prodotti.

Ma, in alcuni casi, aree grigie di lavoro – che confinano con l’illegalità, con lo sfruttamento   o addirittura se ne avvalgono – generano anzitutto ingiustizia e, inoltre, insicurezza, tensioni, conflitti. E offrono spazi alle organizzazioni criminali.

Vigilare, quindi, è un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato.

Sulle condizioni inumane in cui vengono, in alcuni casi, scaraventati lavoratori stagionali, talvolta senza nome né identità.

Siamo una Nazione che ha conosciuto i drammi e le sofferenze degli emigranti e avvertiamo il dovere di rifiutare di riviverli al contrario.

La gestione legale dell’immigrazione rappresenta una priorità. L’Italia e l’Europa hanno la forza per affrontarla compiutamente. Purtroppo, fin qui è mancata, tra i Paesi dell’Unione, la lungimiranza e la necessaria solidarietà.

L’auspicio – e, in parte significativa, anche la constatazione – è che stia maturando una maggiore consapevolezza. Le recenti decisioni assunte in sede di Unione Europea, ancorché incomplete, hanno segnato l’avvio di un nuovo percorso, con il risultato di grande rilievo di aver finalmente superato l’insostenibile accordo di Dublino.

Un tema prioritario, poc’anzi ricordato dalla Ministro Calderone, per il quale è necessario un impegno determinato ed efficace è quello del contrasto alla piaga degli infortuni sul lavoro.

Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre.

Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile.

Ciascuna di esse – anche una sola – è inaccettabile. Viviamo un tempo segnato da gravi preoccupazioni, che richiedono, per più aspetti, frequenti assunzioni di responsabilità.

Pensavamo che la guerra non avrebbe più sfiorato l’Europa dopo la capacità del continente di risorgere nella pace dall’abisso dei due conflitti mondiali.

Dobbiamo invece vivere una nuova drammatica stagione. Nella quale vogliamo restare noi stessi, difendendo e rafforzando i nostri valori di libertà, di democrazia, di solidarietà, di giustizia interna e internazionale, di pace e di cooperazione tra i popoli, nel rispetto di tutti grandi e piccoli e nel rifiuto della prepotenza dei più forti.

È questo il futuro, per il quale, nei decenni trascorsi, gli italiani vollero la Repubblica e, con essa, la pace e l’unione dell’Europa.

Rivolgo un saluto ai sindacati che domani dedicheranno il Primo maggio a “un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”.         

Un augurio ai giovani che si riuniranno a Roma per il tradizionale Concertone.

Abbiamo tanta strada da fare e disponiamo delle risorse morali e materiali per preparare il futuro senza cedere né alla paura, né alla sfiducia.

Auguri a chi promuove lavoro, a chi lo difende, a chi lo cerca, a chi desidera migliorarlo, a chi ha concluso la sua esperienza lavorativa. Ai Cavalieri e ai Maestri del lavoro.

Buon Primo maggio!

Buona festa del lavoro!

 

Messaggio del Presidente Mattarella per il 42° anniversario dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo

discorso

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla Presidente del  Centro di studi e iniziative culturali “Pio La Torre”, Loredana Introini ed al  Presidente Emerito, Vito Lo Monaco, il seguente messaggio:

«Nel 42° anniversario dell’uccisione per vile mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, le Istituzioni e la società civile si uniscono nell’esprimere sentimenti di grande riconoscenza alla loro memoria.

La fermezza e l’abnegazione nel contrastare la criminalità organizzata ne fanno figure emblematiche dei valori di giustizia e legalità che sono a fondamento di una convivenza civile basata sullo Stato di diritto.

La lotta alle mafie necessita soprattutto dell’acuta consapevolezza della loro pervasività, in particolare da parte delle giovani generazioni, al fine di consolidare quei principi alla base di una società costruita sul rispetto della dignità di tutti i cittadini e libera da ogni forma di intimidazione.

In questo spirito, esprimo apprezzamento per il Progetto Educativo Antimafia che si prefigge di promuovere tra gli studenti i valori che Pio La Torre e Rosario Di Salvo hanno testimoniato con tenacia e sacrificio.

La Repubblica li ricorda con rispetto».

Napoli, Olio d’oliva contraffatto, sequestrata quasi una tonnellata

 

Olio d'oliva contraffatto e potenzialmente dannoso per la ...

 Napoli – Caivano 

Chiunque pone in vendita o mette altrimenti in commercio come genuine sostanze alimentari non genuine è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a euro 1.032′. E’ questo il reato a cui risponderà una 27enne di Afragola già nota alle forze dell’ordine. La donna è stata fermata in strada, mentre guidava un piccolo furgone. Nel cassone, i militari hanno rinvenuto quasi 900 litri di olio di oliva, in contenitori di latta verde. In auto anche un blocco con le stampe di centinaia di etichette falsificate e non ancora applicate, riconducibili ad un marchio oleario conosciuto. Il carico è stato sequestrato e sarà sottoposto ad analisi chimiche, la 27enne denunciata.

Catania,Consiglio comunale approva documento unico di programmazione 2024-2026 (26 voti favorevoli- 4 contrari)

 

Municipio

Catania,

Il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di ieri sera, con 26 consiglieri favorevoli e quattro contrari, il Documento unico di programmazione 2024-2026, presupposto fondamentale e imprescindibile per l’approvazione del bilancio 2024-2026.
L’atto risponde al nuovo ordinamento contabile, che rafforza il ruolo della programmazione, e fa riferimento in particolare al Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 267/2000)  e al decreto legislativo 118/2011 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi” così come modificato e integrato dal decreto legislativo 126/2024.
Il Dup è composto da due volumi. Il primo presenta la Sezione strategica (Analisi del Contesto esterno ed interno all’ente; Linee Programmatiche), che sviluppa e concretizza appunto le linee programmatiche di mandato e  individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi strategici dell’amministrazione con un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo.
Il secondo volume presenta la Sezione operativa, che costituisce lo strumento a supporto del processo definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici, fissati in un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del bilancio di previsione.
Si articola in due sottosezioni. La parte prima (Missioni e Programmi), nella quale vengono declinati in programmi gli obiettivi strategici. La parte seconda, comprendente i Documenti di programmazione dell’ente, e nello specifico:
il Programma triennale opere pubbliche;
la Programmazione delle risorse finanziarie da destinare al fabbisogno di personale a livello triennale e annuale entro i limiti di spesa e della capacità assunzionale dell’Ente in base alla normativa vigente;
il Piano delle alienazioni e valorizzazione del patrimonio immobiliare;
la Verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive e terziarie con Determinazione del prezzo di cessione;
il Programma triennale di acquisti di beni e servizi – art. 37 D. Lgs. n. 267/2000.
Il Dup è stato approvato insieme con 16 emendamenti fatti propri dall’Amministrazione e con  l’immediata esecutività.

Mattarella: I nuovi “Alfieri della Repubblica”

 

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore agli Alfieri della Repubblica conferiti negli anni 2019, 2020 e 2021

 

C o m u n i c a t o

 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica”. Solidarietà per l’ambiente e per la cultura è il tema prevalente che ha ispirato nel 2023 la scelta dei giovani Alfieri. Le alluvioni che nel 2023 hanno colpito il nostro territorio, in particolare la Romagna e la Toscana, hanno portato alla luce ancora una volta l’altruismo, la generosità e il senso di comunità di tanti giovani. Gli Attestati valorizzano le azioni di volontariato, gli esempi di cittadinanza attiva, così come le storie di ragazzi che hanno saputo trasformare la passione per la scrittura o per le scienze in un “ponte” per ridurre le disuguaglianze. I casi scelti non costituiscono tuttavia esempi di azioni rare, ma sono rappresentativi di comportamenti diffusi, di solidarietà spontanea: azioni e sentimenti da incoraggiare per diffondere tra i giovani quei valori che possono consentire loro di farsi costruttori di un futuro sostenibile, adulti consapevoli dell’importanza della solidarietà in un mondo attraversato da conflitti, cambiamenti climatici, crisi ambientali. Ai riconoscimenti orientati al tema annuale, si affiancano Attestati d’onore relativi ad atti compiuti con particolare coraggio e a gesti di amicizia emblematici.

Il Presidente Mattarella ha inoltre assegnato tre targhe per azioni collettive di giovani e giovanissimi che hanno espresso con grande forza i valori della solidarietà.

Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato

Alfieri della Repubblica

Emanuele Nicola AFFATICATI, 5/7/2008, residente a Fiorenzuola D’Arda (PC). Per aver sventato, con coraggio, il piano di un uomo intenzionato ad uccidere la sua ex compagna. E’ stato grazie alla prontezza e al senso civico dimostrati che si è potuto scongiurare un epilogo potenzialmente drammatico.

Di ritorno dalla scuola su un treno regionale, Emanuele ha involontariamente udito la telefonata di un altro passeggero che, in lingua rumena, continuava a ripetere con fare nervoso di essere diretto dalla sua ex fidanzata per ucciderla. Conoscendo la lingua e avendo compreso il contenuto della chiamata, Emanuele si è reso conto della gravità della situazione e, senza esitazione, ha avvisato le forze dell’ordine.  Queste, in virtù della coraggiosa segnalazione, hanno identificato e tratto in arresto l’uomo impedendogli di dare attuazione ai suoi propositi violenti.

Giulia ANDREASI BASSI, 25/6/2005, residente a Roma. Perché ha saputo trasformare la sua passione per la tecnologia e le scienze in progetti di utilità sociale. In particolare, ha ideato una soluzione per ottimizzare la gestione dei rifiuti pericolosi in una prospettiva di sviluppo sostenibile.

Giulia ha una grande passione per la ricerca scientifica e tecnologica, e ha deciso di impegnarsi per mettere le proprie conoscenze e la propria creatività a servizio della comunità, cercando di accelerare i progressi sul piano della sostenibilità ambientale. In particolare, ha ideato un programma – presentato anche in consessi internazionali – che utilizza i social media e l’intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione e lo smaltimento di rifiuti pericolosi. Inoltre, le sue ricerche sulla turbolenza atmosferica dell’immagine solare, svolte anche fuori dai confini nazionali, le hanno consentito di vincere un prestigioso riconoscimento.

Selim AYACH, 7/12/2007, residente a Gatteo (FC). Per avere, senza esitazione, praticato manovre di rianimazione su una persona in arresto cardiaco salvandole così la vita. Per la generosità e la dedizione con cui partecipa da volontario alla vita della comunità, come fatto, da ultimo, durante l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.

Una anziana signora, appena scesa da un autobus, si è accasciata a terra in preda a un malore. Per sua fortuna Selim stava passando da lì in quel momento e, avendo assistito alla scena, si è subito precipitato verso la donna attivando i primi soccorsi e praticando il massaggio cardiaco fino all’arrivo dei sanitari. La consapevolezza di essere riuscito a salvare una vita e il desiderio di poter aiutare altre persone lo hanno spinto a intraprendere il percorso per diventare un volontario della Croce Rossa mettendo il suo tempo a servizio della comunità, come fatto, con grande generosità, anche di recente, nei giorni dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.

Abderrahim BEN RHOUMA, 22/9/2010, residente a Cesena (FC). Per la solidarietà e l’impegno profuso a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. Per l’esemplare senso civico con cui ha prestato soccorso alla sua comunità, alla terra e alle persone che lo hanno accolto quando è arrivato in Italia dalla Tunisia con la sua famiglia.

Sin dai primissimi giorni dopo l’alluvione che ha devastato il territorio romagnolo, Abderrahim si è messo a disposizione del centro volontari allestito presso la palestra della scuola per fare la sua parte, dando prova di grande senso civico, altruismo e solidarietà nei confronti di quella comunità che, con altrettanta generosità, aveva accolto la sua famiglia e lui quando sono arrivati dalla Tunisia.

Guido BETTI, 31/10/2005, residente a Ravenna. Per l’energia e la visione innovativa con cui ha contribuito alla realizzazione di una piattaforma informatica, che ha consentito di organizzare più di 6 mila volontari nelle operazioni di soccorso alla popolazione colpita dall’alluvione in Emilia Romagna.

Con grande energia, competenza e visione innovativa Guido ha fornito un importante contributo allo sviluppo e gestione della piattaforma informatica CommunitySos, ideata per consentire la mappatura dei bisogni del territorio e una gestione ottimale dei volontari durante eventi di crisi ed emergenza. Nel corso della recente alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, in particolare, grazie a CommunitySos è stato possibile gestire 6 mila volontari divisi in 1100 squadre, raggiungendo tutte le aree critiche della provincia di Ravenna.

Marta CAMERLO, 21/4/2009, residente a Rivarolo Canavese (TO). Per la tenacia con cui ha affrontato la malattia che l’ha colpita da bambina e da cui è uscita rafforzata. La sua attività di volontaria nei confronti dei più bisognosi è la testimonianza di come la sofferenza possa trasformarsi in accoglienza e impegno verso la vita. 

Al termine della prima media, Marta ha scoperto di avere una grave patologia che ha comportato un intervento e delle terapie molto pesanti, durante le quali non si è mai lasciata abbattere da quanto le stava accadendo. Una volta guarita, ha deciso di trasformare la sua sofferenza in accoglienza e impegno verso la vita, e lo ha fatto con rinnovata energia dedicandosi alle attività di volontariato in oratorio e all’Arsenale della Pace di Torino, dove si occupa del doposcuola per i bambini di Porta Palazzo, dello smistamento di generi di prima necessità per aiutare le persone più povere, della pulizia degli spazi comuni e del servizio nell’orto.

Francesco COLASANTI, 4/6/2005, residente a Pofi (FR). Per l’impegno volontario di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale ed archeologico locale. La passione per la tecnologia, insieme alla sua spiccata sensibilità, gli hanno consentito di ideare delle riproduzioni in 3D per persone ipovedenti utilizzando materiali a basso impatto ambientale.

Francesco è un ragazzo spinto da un profondo interesse per la storia del territorio in cui vive. Con questo spirito si impegna come volontario in un museo locale. Le sue competenze tecnologiche, unitamente a una spiccata sensibilità, gli hanno permesso di realizzare delle riproduzioni in 3D di reperti archeologici per rendere il museo accessibile anche alle persone ipovedenti, utilizzando materiali innovativi a basso impatto ambientale come l’amido di mais rigenerato.

Caterina CONTENTO, 20/12/2005, residente a Montevecchia (LC). Per la determinazione e la forza trainante con cui si impegna come volontaria in numerose attività a tutela dell’ambiente. Le sue ricerche sull’impatto ecologico della cementificazione sono state determinanti per sensibilizzare tanti coetanei sui temi dello sviluppo sostenibile.

Caterina è una giovane volontaria della Croce Rossa Italiana che si impegna con grande energia in numerose attività a tutela dell’ambiente ed è riuscita, nonostante la giovane età, a diventare un modello di riferimento per tanti nella sua comunità. Per promuovere una maggiore consapevolezza dell’impatto ecologico, che la cementificazione ha sulla qualità dell’aria e dell’acqua, ha effettuato numerose ricerche relative al cambiamento del paesaggio fluviale nella sua regione e alla progressiva trasformazione del suolo. I risultati delle ricerche e degli studi sono stati condivisi in una serie di incontri da lei organizzati con altri giovani volontari.

Giulia DI CAIRANO, 5/1/2006, residente a Calitri (AV). Per la maturità e la competenza con cui ha messo la sua passione per la scrittura a servizio di grandi temi sociali. L’amore incondizionato per la sua terra si riflette nella scelta di recensire testi di autori irpini, racconti e testimonianze di difficoltà e bellezza della vita nelle aree interne. 

Giulia è una ragazza che attraverso l’amore per la scrittura, in particolare per la poesia, cerca di sensibilizzare su temi importanti quali il valore della democrazia, della tutela ambientale, della parità di genere, del Mezzogiorno. Ha partecipato, fin da bambina, a molti concorsi letterari ottenendo numerosi riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Collabora come volontaria a un importante periodico curando una rubrica di recensioni su libri legati ai territori delle aree interne e scrive per numerose testate e blog.

Valeria FRASCA, 20/10/2006, residente a Forlì. Per la solidarietà e l’impegno dimostrati nelle fasi immediatamente successive alla disastrosa alluvione che ha colpito la sua città: Forlì.

Dal giorno immediatamente successivo alla tragica alluvione che ha colpito la città di Forlì e la Romagna, Valeria si è presentata al punto di raccolta dei volontari allestito dal Comitato di quartiere e ha prestato servizio per tanti giorni successivi, aiutando gli alluvionati e coordinando l’attività dei giovani provenienti da ogni parte d’Italia. Fino alla riapertura delle scuole è rimasta a disposizione senza risparmiarsi e dimostrando grande spirito di solidarietà e senso civico.

Letizia GALLETTI, 25/7/2004, residente a Lugo (RA). Per aver portato sollievo con la sua musica a tante persone costrette ad abbandonare la propria abitazione a seguito della recente alluvione in Emilia Romagna.

Durante i giorni successivi allo straripamento dei fiumi, al Palabanca di Lugo di Romagna hanno trovato rifugio numerose persone che non potevano rientrare nelle proprie abitazioni. Qui tante ragazze e ragazzi hanno cercato di dare conforto e assistenza a quanti erano stati maggiormente colpiti. Letizia era tra questi giovani, che facevano compagnia ai più anziani e che giocavano con i bambini. Letizia ha organizzato anche momenti di canto serale e con le sue canzoni ha contribuito a diffondere un clima di solidarietà e uno spirito di ripartenza. Alcuni anziani hanno persino espresso il desiderio di non rientrare subito a casa per poter continuare a vivere in quel contesto così familiare.

Sofia GENTILE, 12/3/2005, residente a Vittoria (RG). Per aver saputo veicolare attraverso la musica l’importanza della cultura della legalità. Il canto all’unisono delle voci del suo coro è diventato strumento di coesione sociale.  

Sofia ha contribuito in modo determinante alla realizzazione di un progetto di legalità chiamato “Noi posso”. Con questo progetto si cerca, attraverso la musica, di superare tutti quei comportamenti di sopraffazione che mettono in discussione la convivenza civile e le sue regole. Cuore del progetto è un coro composto da bambini provenienti da realtà socio-economiche difficili e da bambini che frequentano l’oratorio di quartiere, ai quali Sofia cerca di trasmettere l’importanza dell’armonia. Se una voce sopraffà le altre, il gruppo stona. La sua energia ha contagiato, in poco tempo, tanti volontari, ora impegnati, attraverso il linguaggio universale della musica, a parlare di legalità, sentimenti e sostenibilità.

Sebastiano GUAZZERONI, 31/1/2015, residente a Paciano (PG). Per il coraggio dimostrato, nonostante la giovanissima età, di fronte al malore accusato dal padre. Grazie alla prontezza con cui ha affrontato l’emergenza, è riuscito ad evitare che una passeggiata nei boschi si concludesse in tragedia.

Sebastiano camminava nei boschi dell’Umbria insieme al padre. Una delle tante escursioni che erano soliti compiere insieme. All’improvviso, nel mezzo della camminata, il papà di Sebastiano ha accusato un malore ed è svenuto. Il bambino, spaventato ma lucido, ha pensato bene di tornare indietro lungo il sentiero che aveva percorso e, dopo una corsa di quasi due chilometri, ha finalmente incontrato delle persone che lo hanno aiutato ad attivare i soccorsi. E’ grazie alla sua azione che gli aiuti sono arrivati in tempo utile e che suo padre ha potuto evitare gravi conseguenze.

Irene MARABINI, 29/11/2014, residente a Loreto (AN). Per lo spirito di accoglienza e la spontaneità dei gesti con cui ha aiutato un coetaneo ucraino in fuga dalla guerra ad ambientarsi nel nostro Paese.

Irene è una bambina che ha accolto con grande amicizia e generosità un nuovo compagno di classe ucraino, fuggito dalla guerra e ospite, insieme alla mamma, presso una struttura di Loreto. La bambina fin dal primo giorno si è attivata in modo spontaneo per far sentire la sua vicinanza al nuovo arrivato, il quale era spesso colto da momenti di tristezza e smarrimento. Irene ha cercato di aiutarlo, di proteggerlo quando ne ha avvertito la necessità, ha condiviso la sua merenda con il bambino, lo ha coinvolto nella socialità e nella ricreazione, invitandolo anche a casa sua per giocare e realizzando per lui biglietti di incoraggiamento in lingua ucraina.

Nicole MINARDI, 26/10/2010, residente a Parma. Per la tenacia con cui affronta la sindrome Pan-Pandas, ancora poco nota. Dalle sue difficoltà e dalle sue sofferenze ha tratto anche la forza per dedicarsi con energia a diffondere la conoscenza della patologia e a promuoverne il riconoscimento tra le malattie rare.

Nicole è una coraggiosa ragazza affetta dalla sindrome Pan-Pandas, patologia purtroppo ancora poco conosciuta che le è stata diagnosticata dopo anni di incertezze e problemi. La sua esperienza ha spinto Nicole a dedicarsi con ogni energia alla diffusione delle conoscenze sulla sua sindrome per ottenerne il riconoscimento da parte delle istituzioni, l’inserimento tra le malattie rare e la definizione di protocolli per la diagnosi e la cura.

Ginevra MINETTI, 27/8/2007, residente a Montemurlo (PO). Per l’entusiasmo e la generosità con cui presta la sua opera di volontaria. Durante la recente alluvione di Prato ha preso parte alla ricerca di alcune persone disperse e si è dedicata senza sosta all’accoglienza dei tanti sfollati ai quali non ha mai fatto mancare un sorriso rassicurante.

Ginevra è una giovane volontaria della Misericordia di Prato che, durante l’emergenza provocata dall’alluvione che ha colpito la città di Prato e i comuni della provincia, si è immediatamente messa a disposizione e ha partecipato con grande impegno alle ricerche di due anziani dispersi ritrovati, purtroppo, senza vita. Ha lavorato instancabilmente in quei giorni difficili, fornendo supporto alle persone alluvionate, spalando il fango quando occorreva, distribuendo beni di prima necessità alla popolazione, senza far mancare mai a nessuno un sorriso e una parola di conforto.

Filippo MUTTA, 22/4/2006, residente a Marano Vicentino (VI). Per aver saputo coniugare passione per la scienza e alto senso civico, realizzando un sistema operativo che offre maggiore difesa da attacchi informatici e ponendolo gratuitamente a disposizione della collettività.

Benché molto giovane, Filippo si è già distinto nella ricerca tecnologica. Ha realizzato infatti un nuovo sistema operativo, denominato MicroKosm, con cui è riuscito a portare l’Italia sul podio in un contest europeo. Si tratta di un software che funziona su vari dispositivi, dai cellulari ai computer, garantendo maggiore sicurezza in presenza di attacchi informatici. Filippo ha deciso di condividere gratuitamente la propria realizzazione, affinché privati e aziende possano utilizzare i loro dispositivi in maniera più efficiente.

Elisa PALOMBO, 11/2/2010, residente a Torchiarolo (BR).  Per aver ridato voce, attraverso la sua penna, a una giovane vittima di mafia: una giovane uccisa per aver avuto il coraggio di allontanarsi da ambienti criminali, rompendo la logica di omertà e di intimidazione.

Elisa è una ragazza impegnata come catechista ed educatrice di Azione Cattolica. Grazie alla collaborazione tra l’associazione Libera, la scuola e la parrocchia, ha scoperto la figura di Marcella Di Levrano, giovane donna uccisa dalla Sacra corona unita il 5 aprile 1990 perché aveva deciso di collaborare con le forze dell’ordine per riscattarsi da una esistenza difficile, segnata dalla vicinanza ad ambienti malavitosi. Attraverso la sua scrittura Elisa ha ridato voce a Marcella, facendo conoscere la storia di questa giovane e indicandola come testimone di un riscatto sempre possibile, tanto per le persone che per le comunità.

Giovanni PRESTINICE, 29/8/2010, residente a Crotone. Per la determinazione con cui si impegna come volontario per la difesa dei diritti dei migranti. Dopo il tragico naufragio di Cutro si è prodigato per far conoscere la storia delle vittime, restituendo loro dignità e contrastando l’indifferenza di tanti.

Giovanni, volontario di Save the Children, è impegnato sul tema delle migrazioni ed è stato molto attivo nei giorni drammatici che hanno seguito il tragico naufragio sulle coste di Cutro, nel febbraio 2023. Giovanni è diventato un testimone di solidarietà, di chi non vuole restare fermo a guardare ma si batte per sensibilizzare la propria comunità ed evitare il ripetersi di simili tragedie. Per onorare la memoria dei tanti dispersi in mare, ha approfondito e condiviso le storie di chi è morto alla ricerca di una vita migliore. Con la sua partecipazione a eventi pubblici ha cercato, attraverso il dialogo e il confronto, di vincere l’indifferenza e di restituire dignità alle vittime, ai loro familiari e ai superstiti della strage.

Adele RICCI, 27/7/2011, residente ad Ameglia (SP). Per la gentilezza e la spontaneità con cui si dedica a un compagno in difficoltà. Il suo impegno costituisce un esempio: il traguardo di una società più inclusiva può essere raggiunto anche attraverso la semplicità di piccoli gesti silenziosi.

Adele è una giovane scout che, con grande spontaneità, ha fatto propri i valori alla base della sua associazione e con generoso impegno e amicizia incondizionata ha affiancato un suo compagno con disabilità aiutandolo nella quotidianità. I gesti di Adele sono semplici ma rassicuranti. L’amicizia vera non ti fa sentire solo o diverso.

Matteo RIDOLFI, 17/2/2010, residente a Colognola ai Colli (VR). Per la prontezza con cui ha praticato il massaggio cardiaco a un uomo, colto da malore, salvandogli così la vita. Un’azione coraggiosa, che si fonda su un valore di solidarietà, sull’importanza cioè di non voltarsi dall’altra parte quando qualcuno è in difficoltà.

Matteo, mentre andava in bicicletta verso il campo da calcio, si è imbattuto in una scena di disperazione: un uomo, un pensionato di 65 anni, era caduto in terra a causa di un infarto. La moglie, al suo fianco e in preda al panico, attendeva l’arrivo dell’ambulanza. Matteo, con grande risolutezza e ricordando una scena vista in una nota serie televisiva, ha deciso di intervenire. Nel praticare il massaggio cardiaco, che ha salvato la vita all’uomo, è stato aiutato da un operatore al telefono. Ma il più grande merito di Matteo è aver ricordato a tutti l’importanza di aiutare chi si trova in condizione di bisogno.

Fatima SADKAOUI, 16/3/2009, residente a Torrebelvicino (VI). Per il supporto fornito con generosità a un compagno di classe proveniente dal Senegal. La sua attività di mediatrice culturale ha favorito l’integrazione del ragazzo all’interno della classe.

Fatima è una ragazza di origini tunisine, nata in Italia, da sempre particolarmente sensibile alle difficoltà di integrazione che incontrano altri ragazzi di famiglie emigrate. La sua esperienza personale l’ha spinta ad aiutare un compagno arrivato lo scorso anno dal Senegal, condividendo con lui i testi utilizzati per imparare la lingua italiana e traducendo in francese, lingua veicolare del compagno, quanto richiesto dagli insegnanti. La sua spontanea attività di mediatrice culturale ha favorito la progressiva integrazione del compagno all’interno della classe.

Lorenzo SASSARO, 1/12/2006, residente a Valdagno (VI). Per l’impegno e il rigore metodologico utilizzato nella ricerca astronomica, che gli ha consentito di scoprire una nuova stella. Il suo esempio può aiutare altri giovani studenti a coltivare la passione per la scienza e la ricerca. 

La grande passione per le scienze astronomiche ha portato Lorenzo a scoprire, a soli 16 anni, una stella variabile, cioè una stella che, per cause fisiche, varia la sua luminosità nel tempo. La scoperta, eccezionale in considerazione della giovane età del ragazzo, è avvenuta nell’ambito di un progetto dell’Osservatorio astronomico di Marana di Crespadoro. Dopo mesi di osservazione e studio della Nebulosa Carena e dei dati recuperati da telescopi survey posizionati sulla Terra e sui satelliti, l’impegno di Lorenzo è stato ripagato dalla scoperta di questa nuova stella che, dopo essere stata approvata, riconosciuta e censita dall’ente internazionale per le stelle variabili dell’American Association of  Variable Star Observer, ora porta anche il suo nome.

Alfonso STIGLIANI, 29/7/2005, residente a Matera. Per la maturità e la profondità con cui si è raccontato in un libro autobiografico. Essere capaci di chiedere aiuto quando si è in difficoltà è un grande tema generazionale: discuterne può servire anche a tanti coetanei che vivono momenti di disagio.

Alfonso è un ragazzo che ha saputo reagire ai problemi familiari e al disagio scolastico che coinvolge tanti giovani, impegnandosi nella stesura di un libro, che è stato presentato al Salone internazionale del libro di Torino nel 2023. In queste pagine ha deciso di raccontare il periodo del Covid e di come questo gli sia servito per affrontare i suoi problemi di adolescente e per recuperare il difficile rapporto che aveva con il padre. Una vicenda struggente da cui emerge in tutta la sua potenza il valore dei rapporti familiari e l’importanza di chiedere aiuto quando si è in difficoltà.

Emanuela TESSITORE, 12/9/2005, residente a Succivo (CE). Per l’impegno e la generosità con cui si è messa a disposizione della comunità scolastica nei mesi più difficili della pandemia. Il carattere con cui ha supportato i compagni di classe più bisognosi l’ha resa fonte di ispirazione per tanti coetanei.

Emanuela è una ragazza sempre disponibile, che contagia con il suo altruismo tutti coloro che le stanno vicino. Le sue doti caratteriali le hanno permesso di diventare in breve tempo un esempio e un punto di riferimento, non solo per la classe ma per l’intera comunità scolastica. Di grande valore è stato il supporto morale e materiale offerto da Emanuela ai suoi compagni durante il periodo della didattica a distanza. Dimostrando una profonda sensibilità non ha mai fatto mancare il suo aiuto a una compagna con disabilità. Con impegno e senso di responsabilità si è offerta di dare ripetizioni in tutte le discipline ad altri studenti in difficoltà motivandoli e cercando di infondere loro fiducia nelle proprie capacità.

Damiano TONIOLO, 19/6/2008, residente a Villa del Conte (PD)Per la passione genuina con cui accudisce le sue galline, da cui ha tratto l’ispirazione per scrivere un libro, il cui ricavato è stato devoluto interamente in beneficienza.

Damiano, costretto dalla pandemia a rimanere a casa durante il lungo periodo di isolamento, ha impiegato il suo tempo per scrivere un libro autobiografico in cui racconta la sua immensa passione per le galline, dalla prima gallina vinta a una pesca paesana alla realizzazione della sua piccola fattoria. Con generosità ha poi deciso di devolvere tutto il ricavato della vendita del libro nell’acquisto di quattro automobili elettriche, che sono state donate alle pediatrie degli ospedali di Cittadella e di Camposampiero, in provincia di Padova. Le macchine vengono guidate dai piccoli pazienti pediatrici per spostarsi lungo le corsie e andare in altri reparti per fare esami particolari, così da rendere meno triste il ricovero in ospedale.

Michele VIGILANTE, 14/7/2006, residente a San Marco in Lamis (FG). Per l’impegno nella promozione del valore sociale della lettura. Da volontario si spende non soltanto tra i coetanei, ma anche tra le persone anziane, offrendo loro momenti di serenità, di condivisione, di riflessione.

Michele è un ragazzo che crede fermamente nell’importanza della cultura come strumento di incontro tra le persone.  Umile e generoso, sempre pronto ad aiutare gli altri senza aspettarsi nulla in cambio, è per i suoi compagni un punto di riferimento. Michele ha una grande passione per la lettura, che cerca di promuovere tra i coetanei e tra le persone anziane. Proprio grazie alle letture riesce a regalare momenti di serenità agli anziani a cui fa visita.

Matteo VIOLANI, 27/4/2006, residente a Faenza (RA). Per il servizio di volontariato prestato in occasione dell’alluvione che ha colpito la sua città. Il suo impegno costituisce un esempio di cittadinanza attiva e simboleggia la resilienza di una intera comunità.

Matteo è uno dei tanti giovani volontari romagnoli, che si è messo a disposizione della comunità dopo la violenta alluvione che ha devastato la sua città e la sua regione. L’impegno e la dedizione da lui dimostrata in quei giorni difficili sono stati un esempio di cittadinanza attiva. Costituiscono una testimonianza, per fortuna tra tante, di chi ha deciso di non lasciarsi abbattere dallo sconforto ma di reagire rimboccandosi le maniche per fare la propria parte nella fase emergenziale. Nonostante la giovane età, la grinta di Matteo è stata motivante per altri giovani e con il suo lavoro è divenuto un punto fermo per i volontari di ogni età e provenienza.

Matteo ZAGO, 28/9/2015, residente a Bolzano. Per la prontezza con cui, a soli otto anni, è riuscito a fermare un veicolo in movimento che rischiava di schiantarsi a causa del malore che ha colpito il padre mentre era alla guida.

Matteo si trovava da solo in macchina con suo padre che, all’improvviso, ha perso i sensi a causa di un malore. Senza farsi paralizzare dalla paura, il bambino, nonostante la giovanissima età, si è slacciato la cintura, ha spostato la gamba del papà dall’acceleratore, ha premuto il pedale del freno ed è riuscito a fermare l’auto. Quindi, resosi conto della gravità delle condizioni del padre, ha preso il cellulare e ha attivato i soccorsi che, intervenuti poco dopo, hanno salvato la vita all’uomo.

 

Targhe

 

Classe 5A scuola primaria – Istituto comprensivo Trasacco (AQ)

Per la forza della loro amicizia

Erano in visita scolastica a Roma i giovanissimi studenti dell’istituto comprensivo di Trasacco (provincia de L’Aquila), quando hanno deciso di interrompere la gita nella Capitale per solidarietà con un loro compagno di classe. A causa di un guasto alla pedana del pullman, adibita a consentire la discesa di chi si muove sulla sedia a rotelle, il loro compagno infatti non avrebbe potuto partecipare alla visita programmata in città. Dopo diversi tentativi di riparazione falliti, ai ragazzi, di nove anni, era stato chiesto d’incamminarsi comunque per le vie del centro, come previsto. Ma la solidarietà e l’amicizia hanno prevalso su tutto il resto: i bambini si sono rifiutati di scendere senza il loro amico.

Classi 5AS, 5BS, 5AC – Liceo scientifico e classico Antonio Segni, Ozieri (SS)

Per la testimonianza di solidarietà

Durante le feste di Natale hanno prestato servizio di volontariato alla mensa della Caritas di Sassari e presso la Croce Ottagona di Ozieri. Sono gli studenti delle classi 5AS e 5BS del Liceo Scientifico e della classe 5AC del Liceo Classico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Segni” di Ozieri, i quali hanno tramutato le loro discussioni sulla necessaria solidarietà civile in un impegno concreto a favore di coloro che vivono situazioni di disagio economico, psicologico, sociale. Questa loro testimonianza di servizio è diventata poi un volano: altri coetanei si sono sentiti coinvolti e hanno offerto la loro disponibilità come volontari, facendosi portavoce dell’importanza della solidarietà come motore di crescita sociale.

Classe 2C Scuola “F. Matteucci” – Istituto comprensivo Montalcini, Campi Bisenzio (FI)

Per l’impegno civile nell’emergenza

Hanno ripulito con dedizione e impegno i locali della scuola, invasi dall’acqua e dal fango. Quando l’alluvione ha duramente colpito il loro territorio in Toscana, gli studenti della classe 2C della scuola secondaria di primo grado “F. Matteucci” non hanno esitato, come tanti altri ragazzi, a fare la loro parte per rianimare la loro comunità e i luoghi della vita quotidiana. In quella circostanza i ragazzi hanno lavorato con grande senso di responsabilità e di solidarietà. Nella difficoltà si sono sostenuti a vicenda, e non soltanto nei locali della scuola: molti infatti hanno ospitato a casa compagni di classe costretti ad abbandonare le proprie abitazioni perché allagate.