Censimento Permanente della popolazione e delle abitazioni a Messina edizione 2022: il 22 dicembre la scadenza delle operazioni di rilevazione

 

 

 

Messina.   Comunicato Stampa-

A seguito della scadenza il prossimo 22 dicembre dell’attività relativa al Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2022, attraverso il quale l’Istat rileva annualmente le principali caratteristiche e le condizioni socio-economiche degli italiani, l’Amministrazione comunale invita le famiglie ad adempiere alla compilazione del questionario contattando il Centro comunale di rilevazione, sito a Palazzo Zanca, ai recapiti telefonici 0907723300 – 0907723301 – 0907723303 o tramite la mail statistica@comune.messina.it.

Si ricorda altresì, che i cittadini potranno essere contattate dai rilevatori per effettuare l’intervista, direttamente a casa, anche su appuntamento, oppure telefonicamente, e che l’assistenza per la compilazione del questionario è completamente gratuita. Ulteriori informazioni possono essere richieste contattando il numero verde Istat 800 188 802, attivo sino al 22 dicembre, dalle ore 9 alle 23. In alternativa è possibile scrivere a censimentipermanenti.popolazioneareale@istat.it, oppure consultare la pagina Istat.el ringraziare la cittadinanza per la collaborazione, si avvisa che in caso di mancata risposta, ai sensi della Lgs. n. 322/89, sono previste sanzioni amministrative da un minimo edittale pari a 516,00 euro a un massimo di 5.164,00 euro per le persone giuridiche; mentre la somma di 206,00 euro sino ad un massimo di 2.065,00 euro per le persone fisiche.

Palermo: prima Conferenza regionale sull’immigrazione. Albano: «Favorire l’inclusione»

 

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Palermo,

Dobbiamo uscire da un approccio emergenziale e mettere in atto, attraverso un maggiore coordinamento interistituzionale, politiche di sostegno diverse da quelle che attualmente riguardano i migranti, a livello lavorativo, sanitario, di istruzione e formazione e sociale». Lo ha detto l’assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro Nuccia Albano, in apertura dei lavori della prima Conferenza annuale sul fenomeno migratorio. L’assise, organizzata dall’Ufficio speciale immigrazione della Regione Siciliana, si è tenuta oggi allo Splendid Hotel La Torre, a Palermo. 
 
«Uno dei progetti sperimentali avviati dalla Regione – ha aggiunto l’esponente del governo Schifani – prevede la ricollocazione dei migranti nei paesi delle Madonie, soprattutto in quelli dove lo spopolamento è maggiore: sarebbe un notevole passo avanti per integrarli a livello sia sociale sia lavorativo e ne trarrebbero beneficio il nostro artigianato e l’agricoltura. Dobbiamo sostenere le comunità locali sul piano degli interventi finanziari e culturali per facilitare percorsi di inserimento e servizi per le famiglie. L’immigrato non va visto più soltanto come il lavoratore che risiede temporaneamente nel nostro territorio; sono sempre più numerosi i cittadini di origine straniera che vivono stabilmente nella nostra regione e, quindi, servono specifiche proposte operative sull’accoglienza e l’inclusione da inserire nel Piano triennale».

L’iniziativa è stata l’occasione per fare il punto sull’applicazione della legge 20 del 2021. Durante i lavori, inoltre, a tutti gli attori a vario titolo coinvolti nelle questioni legate alla gestione del fenomeno migratorio sono state illustrate le linee strategiche e la nuova programmazione che saranno contenute nel Piano regionale, in fase di elaborazione da parte della struttura diretta da Michela Bongiorno. 

«Il documento prodotto dall’Ufficio speciale immigrazione – ha concluso l’assessore Albano – è il frutto di un lavoro di ascolto e di analisi delle esigenze del territorio, che ci ha permesso di individuare indicazioni preziose sul modello di governance per l’attuazione del futuro Piano». 

 

SINDACATI REGIONALI SVUOTATI DELLE LORO PREROGATIVE E DEI LORO …”POTERI”

Perviene alla Redazione di Sud Libertà un Comunicato stampa dei Sindacati regionali maggiormente rappresentativi. Eccolo:

 

Fiom-Cgil nazionale - Acc Wanbao. I lavoratori di Mel protestano al  consolato cinese

Archivi -Sud Libertà

 

“Premesso che l’art. 90, comma 2, del vigente CCRL stabilisce che la contrattazione deve procedere, entro il 31 marzo di ogni anno, a definire la ripartizione e la programmazione delle risorse del FORD per consentire un corretto uso delle somme disponibili, convocare il 14 dicembre le delegazioni trattanti per ripartire il FORD 2022 ha un valore mortificante per i Sindacati che sono chiamati a ratificare in sanatoria le attività che sono state già realizzate.
Le continue disattenzioni nei confronti del personale hanno portato nel corso dell’anno ad un uso scriteriato delle risorse pubbliche che invece di servire a migliorare i servizi resi ai cittadini, hanno determinato l’autorizzazione di eccessive prestazioni di lavoro straordinario (circa 13 milioni), di indennità, di posizioni organizzative, di incentivi alla mobilità, tutte azioni non programmate e non concertate con le organizzazioni sindacali.
Tale operato, palesemente esagerato, che emerge dalla proposta presentata oggi dall’ARAN Sicilia, lede anche la dignità dei lavoratori che, nonostante le gravi carenze organiche di personale che hanno fatto aumentare a dismisura i carichi di lavoro, si vedono ridurre le risorse destinate alla produttività ad importi talmente miseri che sono, oramai, i più bassi di tutte le pubbliche amministrazioni d’Italia.
L’assenza dei dati economici e degli elementi giustificativi rendono poco chiara la proposta, per non parlare poi di una nota pervenuta nel corso dell’incontro da parte del Dipartimento Beni Culturali, che pare essere una provocazione, ma che conferma le perplessità delle scriventi, in quanto restituisce solo oggi circa 1,1 ml di straordinario non utilizzato. Non osiamo immaginare il dato reale complessivo di tutti i restanti Dipartimenti che sottrae risorse dalle tasche del personale.
Pertanto, le scriventi Segreterie che hanno chiesto senza alcun esito anche l’accantonamento delle somme necessarie per erogare la PEO a tutto il personale che a qualsiasi titolo è rimasto escluso, non hanno avuto la possibilità di sottoscrivere l’accordo, nonostante l’imminente chiusura dell’esercizio finanziario. ”  (Il documento comunicato è a firma della Cgil, Cisl, Cobas Codir, Uil, Sadirs, Siad,Ugl)

 

Fondi Po Fesr, Sicilia in linea con gli obiettivi. Schifani garantisce: «Spenderemo tutte le somme assegnate»

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Palermo,

Più di 5.500 progetti finanziati, quattro miliardi e duecento milioni di euro di impegni di spesa, dei quali oltre due miliardi e seicento milioni già pagati e più di due miliardi certificati a Bruxelles, con previsioni in linea con il target previsto per il 2022. Sono alcuni tra i dati emersi al Comitato di sorveglianza del Po Fesr Sicilia 2014-2020, che si è tenuto oggi a Palermo, a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione.
«Neanche un euro sarà restituito a Bruxelles – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – ma spenderemo fino in fondo tutte le somme che l’esecutivo comunitario ha assegnato alla Regione Siciliana. E lo faremo superando le criticità, con progetti che saranno coerenti con la mission iniziale del Programma»
«Oggi  – spiega l’assessore all’Economia, Marco Falcone – abbiamo potuto verificare l’andamento del Po Fesr 2014-2020. C’è qualche criticità, certamente, ma i direttori dei dipartimenti che oggi sono stati chiamati a confrontarsi con la Commissione europea hanno garantito che il Programma raggiungerà gli obiettivi previsti. Nel frattempo la Sicilia ha già ottenuto da Bruxelles l’approvazione della programmazione 2021-2027. Il presidente Schifani lo ha già comunicato, con l’apprezzamento ricevuto da diversi organismi istituzionali, e oggi stiamo lavorando con la Commissione Ue anche sull’avvio del nuovo Programma. Alcune procedure del 2014-2020 che non potranno essere completate entro l’anno prossimo verranno traghettate nel 2021-2027. È questo il principio di continuità per ridurre i gap della Sicilia. Il governo Schifani – conclude l’assessore – è impegnato nel raggiungimento di questi obiettivi e siamo convinti che alla fine metteremo in campo delle azioni utili con una ricaduta positiva per il nostro territorio».
Il responsabile dell’Autorità di gestione del Po Fesr, Federico Lasco, ha quindi illustrato ai partecipanti lo stato di attuazione del Programma operativo. Per fine anno si prevede di certificare gli ultimi 72,8 milioni di euro per raggiungere il target di spesa previsto al 31 dicembre 2022. «Con il Comitato abbiamo analizzato tutte le criticità e le opportunità – ha sottolineato Lasco – La vera sfida sarà quella di rendicontare l’anno prossimo oltre 1,8 miliardi di euro. Abbiamo piena coscienza dello sforzo che ci troviamo davanti, e con la Commissione europea stiamo lavorando fianco a fianco, con grande spirito di collaborazione e approccio operativo, per risolvere le problematiche e centrare tutti gli obiettivi previsti, nel rispetto dei principi di efficacia e qualità della spesa».
Oggi si è discusso anche della proposta di rimodulazione finanziaria, dall’importo complessivo di oltre seicento milioni di euro, che riguarderà tutti gli assi del Programma, con particolare riferimento ai settori ricerca e innovazione, sanità, competitività delle imprese, energia, ambiente e rifiuti, infrastrutture e mobilità. «Il Comitato è andato molto bene – ha detto Willibrordus Sluijters, capo unità per l’Italia e Malta della Commissione europea – ma abbiamo tante risorse da spendere per chiudere il 2014-2020 e stiamo affrontando una significativa rimodulazione delle risorse. Una settimana fa abbiamo approvato il nuovo Programma 2021-2027, che è il più grande d’Italia. Bisogna, quindi, mettere in cantiere anche tutte le procedure per attivarlo, e ci lavoreremo soprattutto nella prossima primavera. Insomma, sappiamo che abbiamo davanti un anno molto impegnativo assieme alla Regione».

Operazione ‘Dike’: 39 misure cautelari ( le donne hanno collaborato coi capi) contro una delle più imponenti piazze di spaccio dell’isola

 

Infermieri e le droghe, ciò che forse, ignoriamo - Infermieristicamente -  Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche

 

Palermo,

 Notificati già  39 provvedimenti cautelari (14 in carcere, 17 domiciliari e 8 dell’obbligo di presentazione alla P.G.) emessi dall’Ufficio Giudice per Indagini Preliminari di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

La notifica è stata eseguita dai militari del Nucleo operativo della Compagnia Carabinieri di Palermo.Le indagini hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla disponibilità di armi e spaccio di sostanze stupefacenti.

Le investigazioni hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto dal G.I.P., secondo il quale sarebbe emersa l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel quartiere Sperone di Palermo, consentendo l’individuazione della struttura, delle dinamiche organizzative e delle relative strategie criminali.

Stando a quanto riportato nell’ordinanza cautelare, sussistono gravi indizi con riguardo a quanto segue:
− l’attività di spaccio avveniva nei pressi del piazzale Ignazio Calona in favore di innumerevoli acquirenti che accorrevano dall’intera provincia. Si è accertato come lo spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana abbia rappresentato, sovente, una delle principali fonti di sostentamento per intere famiglie, i cui membri risulterebbero integralmente partecipi alle attività delittuose;
− l’organigramma dell’associazione sarebbe stato strutturato su due vertici che gestivano il rifornimento, l’organizzazione della piazza di spaccio e raccoglievano i proventi dell’attività con cadenza settimanale. Le indagini hanno inoltre consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla disponibilità da parte del gruppo di armi da fuoco tanto che,nel corso delle attività, è stata sequestrata una pistola clandestina cal. 7.65 perfettamente funzionante;
− un ruolo fondamentale sarebbe stato riconosciuto anche alle donne, parenti dei capi, le quali avrebbero collaborato nella direzione delle attività criminali e nel tenere la contabilità degli introiti, occupandosi, talvolta, anche di custodire lo stupefacente;
− i pusher operativi su strada per conto della delineata associazione, sarebbero stati organizzati su turni di 12 ore per garantire la piena attività, anche in orario notturno, della piazza di spaccio. Ciascuno aveva compiti ben definiti, per i quali era prevista una specifica retribuzione: 100 euro al giorno per gli spacciatori e 50 per le vedette.

Le indagini consentono di stimare che la piazza di spaccio avrebbe garantito al sodalizio consistenti profitti, valutati nell’ordine di 1,8 milioni di euro su base annua. Nel corso dell’attività sono stati già operati alcuni arresti in flagranza di reato, segnalate alla locale Prefettura numerosi acquirenti e sequestrati circa 1 kg di stupefacente e oltre 5000 euro in contanti circa.

Agli indagati sono stati contestati oltre 1.650 singoli episodi di spaccio, ma le emergenze investigative consentono di stimare il numero di cessioni in oltre 500 giornaliere.

È obbligo rilevare – informano i Carabinieri – che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.

 

Operazione Finanza, “Natale sicuro”- Sequestrate a Napoli dieci tonnellate di fuochi d’artificio

 

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Napoli,

Intensificati i controlli delle Fiamme Gialle napoletane a contrasto del commercio illegale di fuochi d’artificio in prossimità delle feste di fine anno.

Circa 10 tonnellate di “fuochi” abusivamente detenuti, per oltre 1.600.000 pezzi, sono state sequestrate nel corso di più interventi eseguiti tra Napoli, Pozzuoli e Palma Campania, insieme a un deposito, un terreno agricolo e due autovetture. Sette le persone denunciate all’Autorità giudiziaria, a vario titolo, per “fabbricazione, introduzione nello Stato, detenzione, vendita o trasporto di materie esplodenti” o in violazione delle norme antincendio e di pubblica sicurezza.

Nel corso di una prima operazione, i finanzieri della Compagnia di Pozzuoli hanno sequestrato, in località Pianura, oltre 6 tonnellate di fuochi pirotecnici detenuti illegalmente e artifici artigianali non omologati, a seguito di mirati controlli sui mezzi di trasporto e nei locali di una ditta priva di autorizzazioni per la detenzione del materiale esplodente. Una persona è stata denunciata, oltre all’individuazione di 3 lavoratori in nero.

Un altro intervento è stato eseguito presso due distinti esercizi commerciali della zona industriale cittadina di Gianturco, dove i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego di Napoli hanno sequestrato oltre 1.500.000 di fuochi artificiali di categoria F1 e F2, per circa 1.300 kg di materiale esplodente abusivamente detenuto. I locali controllati, inoltre, non erano muniti di certificazione antincendio rilasciata dai Vigili del Fuoco e il materiale pirotecnico presente era custodito unitamente ad altra merce altamente infiammabile. Tre i denunciati.

Nel quartiere Pendino di Napoli, militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Napoli hanno infine sequestrato 1.202 pezzi di fuochi illegali che un venditore abusivo ha abbandonato in strada dandosi alla fuga non appena ha avvistato la pattuglia in uniforme che perlustrava il territorio in servizio “117”.

 

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Le Fiamme Gialle di Nola, a Palma Campania, hanno invece scoperto un’intera area di stoccaggio abusivo di materiale pirotecnico. Il controllo eseguito all’interno dei locali adibiti a deposito e di alcuni mezzi di trasporto ha portato al sequestro di circa 1.200 kg di materiale esplodente, per oltre 7.000 pezzi detenuti in modo del tutto abusivo, nonché alla denuncia di due responsabili.

 

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A Frattamaggiore i finanzieri del Gruppo hanno individuato un box dove erano stipati 850 kg di cartoni con materiale artigianale esplodente, altamente pericoloso e privo di qualsiasi etichettatura. Gli artifici pirotecnici, analizzati con l’ausilio degli artificieri del Comando Provinciale dei Carabinieri, sono stati sequestrati e il responsabile, colto mentre depositava una parte del materiale, è denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Manovra 2023: -Ma per il lavoro e le assunzioni dei giovani cosa sta facendo il governo?

 

 

Roma

Esame emendamenti. Camera e Senato.. Si registra un’aria di insoddisfazione generale e di scioperi sindacali I giovani sono sempre lì ad aspettare alla deriva. La Ragioneria generale dello Stato sta appurando le coperture considerando che il budget totale a disposizione per le modifiche è di 700 milioni, 400 a disposizione del Parlamento e 300 dei ministeri. Il voto in commissione è atteso entro domenica, poi il ddl approderebbe in Aula a Montecitorio tra martedì e mercoledì per essere votato prima delle vacanze di Natale. Il provvedimento passerà quindi al voto al Senato nella settimana del 27.

: Per Opzione donna potrebbe essere innalzato a 60 anni il requisito anagrafico contro lo schema attuale di 58 anni di età e 35 anni di contributi.

Ancora è solo un’ipotesi  l’intento politico di  alzare da 6mila a 8 mila euro il tetto alle decontribuzione per le assunzioni degli under36 presentato da Forza Italia.

 Il governo lavora anche alla proposta di modifica per la proroga del credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone economiche speciali, il Sud e le aree terremotate con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico.

POS: Potrebbe scendere a 30, da 60 euro, la soglia entro la quale non si è obbligati ad accettare i pagamenti elettronici.

Resterebbe il Bonus Cultura 18app ma con un forte ridimensionamento dei fruitori. Il bonus cultura per i 18enni, con paternità Matteo Renzi,vedrebbe una riduzione della platea dei beneficiari legandolo all’Isee, e dunque non più a prescindere dal reddito,per i giovani più bisognosi.

 Estensione dei voucher per le attività lavorative occasionali a discoteche, night-club e simili.

 

Fermato dai Carabinieri Giuseppe Sedita, l’uomo accusato di aver ucciso i genitori a Racalmuto

 

E’ in stato di fermo Giuseppe Sedita, l’uomo di 34 anni accusato di avere ucciso ieri sera i suoi genitori a Racalmuto (Agrigento).

Nella notte il pm di turno Gloria Andreoli e il Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella hanno firmato il fermo di indiziato di delitto. La coppia di coniugi, Salvatore Sedita, 66 anni, e Rosa Sardo, 62, sono stati trovati morti nel pomeriggio,nell’appartamento al terzo piano di una delle palazzine di alloggi popolari di via Rosario Livatino, nel rione “Stazione”, a poche decine di metri dalla Fondazione Sciascia di Racalmuto, assassinata con una mannaia da macellaio. A trovare i corpi  è stata l’altra figlia della coppia.     Si indaga adesso sulle motivazioni (forse continue richieste di denaro ) che hanno provocato l’atroce delitto.

Operazione dei Carabinieri,Colpite le cosche Bellocco di Rosarno e Lamari-Larosa-Pesce della piana di Gioia Tauro e gli Spada di Ostia ..

Calabria Mystery - LA 'NDRANGHETA (Breve profilo storico ...

Archivi – Sud Libertà

 

Maxi operazione dei carabinieri in diverse città italiane per l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 78 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa e concorso esterno, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsione, usura, danneggiamento aggravati dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, autoriciclaggio e associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e frodi in danno dello Stato. 

Colpite le cosche Bellocco di Rosarno e Lamari-Larosa-Pesce della piana di Gioia Tauro e gli Spada di Ostia, con due esponenti raggiunti da misura cautelare.

In particolare i carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro hanno notificato già  65 misure cautelari, 47 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e due obblighi di dimora mentre il Ros di Brescia sta eseguendo misure nei confronti di 13 persone (12 in carcere e una agli arresti domiciliari). A Brescia, il Ros ha eseguito inoltre, in collaborazione con la Gdf, un sequestro preventivo di imprese, beni immobili e quote societarie per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro.

 

Dichiarazione del Presidente della Repubblica On Mattarella in occasione del 53° anniversario della strage di Piazza Fontana

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Palazzo Marino di Milano, in occasione del 50° anniversario della strage di Piazza Fontana

Foto d’Archivio Quirinale

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Piazza Fontana, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Sono trascorsi 53 anni dal feroce attentato che provocò nel cuore di Milano morti e sofferenze, sconvolgendo la coscienza del popolo italiano, con l’intento di minacciare le istituzioni della Repubblica.
Avvertiamo il dovere di ricordare, con la stessa intensità di sempre, l’impegno di cui Milano per prima fu interprete e che consentì al Paese intero di sconfiggere le strategie eversive neofasciste e le bande terroristiche di ogni segno che insanguinarono la non breve stagione che seguì alla strage.
Fu una delle terribili prove da cui la Repubblica seppe uscire rafforzata nei suoi valori costituzionali e nell’unità del suo popolo.
L’eccidio nella sede di Piazza Fontana della Banca Nazionale dell’Agricoltura, preceduto da una serie di attentati dinamitardi nei mesi antecedenti, segnò, con il suo disumano bilancio, l’avvio di un tempo tormentato, nel quale le istituzioni della libertà furono poste sotto attacco. La matrice di quella strage tardò a emergere a causa di complicità e colpevoli inadeguatezze ma, nonostante i tentativi di deviazioni, il contesto di aggressione al popolo e alla democrazia è stato chiarito grazie al senso del dovere di donne e uomini, servitori delle istituzioni e alla passione civile degli italiani.
La democrazia ha saputo difendersi con i valori e gli strumenti che le sono propri. Gli eversori sono stati sconfitti senza che riuscissero nel loro intento di dividere la società.
È stato un dovere anche verso le giovani generazioni. Il bene comune, costruito sui valori, sulle difficoltà, sul dolore, sui sacrifici, è il patrimonio che ne è derivato. Lezione per ogni avversità.
In questa giornata rinnovo la più intensa solidarietà ai familiari delle vittime».

 

 Roma, 12/12/2022 (II mandato)