Camere di commercio, Tamajo a Catania e Messina: «Necessario ora sburocratizzare»

 

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Comunicato- Reg. Sicilia

Messina,

«Abbiamo avviato oggi questo tour presso le Camere di commercio della Sicilia con la volontà di creare un rapporto di confronto con le associazioni di categoria. Vogliamo portare avanti una politica dove la parola chiave è sburocratizzazione, per questo si rende necessario creare un percorso di ascolto e di crescita in linea con le esigenze degli addetti ai lavori sul territorio dell’Isola».
Queste le parole dell’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Edy Tamajo, a conclusione della prima tappa del tour delle nove province siciliane presso le Camere di commercio che oggi ha toccato le sedi di Catania e Messina.

«La grande partecipazione a Catania e a Messina testimonia la volontà di voler creare un confronto necessario per portare avanti le numerose istanze, far sì che la Sicilia diventi sempre più attrattiva e che gli imprenditori possano velocemente portare avanti i loro progetti», conclude l’assessore.
Prossima tappa del tour mercoledì 1 febbraio alla Camera di Commercio di Palermo.

 

La Regione Sicilia comunica. Ispettori del lavoro, Albano: «Nessuna rinuncia. Sciolte le riserve, sì alla convenzione»

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«Il governo regionale -informa un comunicato -non ha assolutamente rinunciato all’utilizzo in Sicilia degli ispettori del lavoro vincitori del concorso Inl. Nelle prossime settimane, sciolte le riserve, potrà essere firmata la convenzione, che regolerà i rapporti tra Stato e Regione sul loro impiego nell’Isola». Lo chiarisce l’assessore regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano, commentando la notizia sulla presunta volontà della Regione di non utilizzare gli ispettori del lavoro dell’Inl (Ispettorato nazionale del lavoro).

«Così come a conoscenza delle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, appositamente informate lo scorso 12 gennaio, i ritardi nel completamento dell’iter amministrativo – continua l’assessore Albano – sono stati dovuti a problemi contingenti. Le interlocuzioni sono proseguite con il nuovo dirigente dell’Inl, nominato dopo l’insediamento del governo nazionale, e si ritiene che nel giro di qualche settimana potrà essere sottoscritta la convenzione».
 

«In un articolo di stampa – continua l’assessore – viene riportata una mia presunta dichiarazione attraverso la quale rilevo qualche criticità. Tengo a precisare, senza voler fare polemica, che approfondire qualche criticità non vuol dire rinunciare, ma voler operare nel rispetto delle norme, per evitare successivamente fatti ostativi. Ne è prova che l’attuale protocollo siglato tra Regione e Inl sostituisce ben due precedenti, uno del 2016 e uno del 2018. I miei uffici hanno incontrato i sindacati, rassicurandoli sulla volontà di proseguire nell’iter amministrativo, per stipulare così la convenzione. In quella occasione fu anche detto loro che c’era la necessità di approfondire sul piano giuridico alcuni punti, in particolare la destinazione delle sanzioni irrogate dall’Inl sul territorio siciliano e la natura del rapporto di lavoro degli ispettori che opereranno in Sicilia. Quest’ultimo punto fu chiarito con gli uffici dell’Ispettorato nazionale del lavoro ed è in corso di definizione il tema dell’incameramento delle ammende».

Pertanto, aggiunge l’assessore al Lavoro, «stupisce la dichiarazione della Cgil, in cui si afferma che il governo regionale rinuncerebbe ai rinforzi ed è singolare che sia soltanto quel sindacato a denunciare questi presunti ritardi, quando invece le altre due sigle sindacali confederali, proprio perché a conoscenza di fatti e interlocuzioni, non hanno sollevato le stesse critiche».

CONTROLLI, CORTE CONTI: IL PROGRAMMA 2023 DELLA SEZIONE AUTONOMIE

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Le analisi sulla finanza territoriale pianificate per quest’anno dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti,- informa l’Ufficio Stampa dell’Organo di controllo-  dovranno tenere conto di un contesto, come quello attuale, in cui il perdurare delle criticità legate alla pandemia e quelle, più recenti, connesse all’aumento dei costi energetici o all’inflazione, costituiscono elementi di stress per i bilanci degli enti territoriali e richiedono un forte impegno a preservarne gli equilibri.

E’ quanto emerge dal “Programma delle attività per l’anno 2023” approvato, con Delibera n. 1/SEZAUT/2023/INPR, dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti, in cui la magistratura contabile, nel ribadire la necessaria sinergia con le articolazioni regionali dell’Istituto deputate al controllo, delinea un’agenda degli interventi incentrata sui temi legati alle criticità finanziarie, alle procedure di risanamento, alle partecipate locali, nonché alla copertura delle leggi regionali di spesa, alla realizzazione del federalismo fiscale, dell’autonomia differenziata e della riforma fiscale.

Nel documento, si evidenzia inoltre la prosecuzione del monitoraggio sull’attuazione del PNRR, nell’obiettivo di accompagnare gli enti nella sua fase attuativa. Questo, ha specificato la Corte, attraverso modelli di controllo incentrati sul raggiungimento di risultati misurabili, da perseguire coinvolgendo le autonomie locali e avvalendosi delle loro esperienze; ricalibrando gli interventi risultati non in linea con le scadenze o gli obiettivi programmati.

Tali attività, collocate nel solco delle linee generali tradizionalmente definite dalle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte, saranno affiancate dalla predisposizione delle tradizionali “Linee guida”, per l’acquisizione delle necessarie informazioni, nell’ulteriore obiettivo di rendere più funzionale la qualità delle basi informative di supporto al lavoro svolto dalla Sezione delle autonomie.

Comune di Messina:ammessi a finanziamento PNRR due progetti di servizi e processi cybersecurity

 

Messina,

 

Sono stati ammessi a finanziamento due progetti presentati dal Comune di Messina a seguito dell’Avviso pubblico relativo alla presentazione di proposte di interventi di potenziamento della resilienza cyber delle Regioni, dei Comuni capoluogo facenti parte di Città metropolitane, delle Province autonome a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 1 – Componen-te 1 – Investimento 1.5 “Cybersecurity” M1C1I1.5Avviso dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale PNRR Missione 1 – Componente 1 – Investimento 1.5 “Cybersecurity”.

A comunicarlo l’Assessore al ramo Roberto Cicala, che nell’esprimere soddisfazione, unitamente al Sindaco Federico Basile, “in particolare sono stati finanziati al 100 per cento – ha aggiunto Cicala – due progetti denominati, il primo “POTENZIAMENTO SOC E NUOVI SERVIZI/FORNITURE CYBERSECURITY” per un importo di 846.456,19 euro, il secondo “FORMAZIONE E PROCESSI PER LA CYBERSECURITY” per un importo pari a 721.220,45 euro”.

 

Si tratta di progetti di potenziamento dell’infrastruttura di sicurezza e dei servizi di monitoraggio e gestione degli eventi di sicurezza che consentiranno un aumento della capacità di analisi/risposta agli incidenti di sicurezza rendendo più efficace la protezione dell’infrastruttura e dei dati, con l’obiettivo di aumentare la resilienza cyber e migliorare la capacità complessiva di far fronte ad attacchi massivi volti a bloccare l’erogazione dei servizi. Inoltre è prevista anche la realizzazione di processi per rafforzare la governance e diffondere la cultura della sicurezza cibernetica nell’Amministrazione attraverso sessioni di formazione e sensibilizzazione rivolte ai dipendenti e sessioni di formazione specialistica rivolte al personale IT.

“Il Comune di Messina si impegna a utilizzare i fondi a disposizione per garantire una maggiore sicurezza informatica ai propri cittadini e ai propri dipendenti, attraverso l’adozione di specifiche misure e controlli di sicurezza – ha concluso l’Assessore Cicala – derivanti dai principali standard e best practice di settore e dal Framework Nazionale di Cybersecurity”.

Alla stesura della proposta progettuale avviata, dal Segretario Generale Rossana Carrubba durante il già incarico di Direttore Generale dell’ente, hanno lavorato il RUP Pietro Giglio; l’RTD del Comune di Messina Maurizio Mondello; il Responsabile tecnico dei Sistemi Informativi Enzo Brunello; e il sistemista comunale Antonio Caridi.

 

 

 

 

 

Riqualificazione del Verde Urbano : se ne discute a Napoli

Un'area giochi in un parco pubblico

Archivi -Sud Libertà

Napoli,

Ieri si è tenuta un’importante seduta del Tavolo Tecnico per la riqualificazione del Verde Urbano sul territorio del Comune di Napoli.

Il tavolo nasce dalla forte convinzione dell’Amministrazione Comunale che nello sviluppo dei programmi inerenti il verde urbano, sia necessario e fruttuoso coinvolgere tutti i soggetti istituzionali, professionali ed accademici interessati alle tematiche inerenti la materia. La seduta odierna è stata incentrata sulle problematiche relative alla riqualificazione degli assi stradali della Collina di Posillipo, interessati, negli ultimi anni dal crollo e dall’abbattimento di numerosi esemplari di pino.

L’argomento principale è stato la discussione in merito ad un focus botanico, agronomico, entomologico e paesaggistico incentrato sullo stato attuale dei Pini presenti e sugli attacchi parassitari cui gli stessi sono soggetti. Dal focus è emersa la raccomandazione, su base scientifica, di non reimpiantare Pini domestici nel sito del progetto; pertanto, le informazioni raccolte saranno essenziali per la prosecuzione delle attività di progetto.

Al tavolo, coordinato dall’Assessore alla Salute e al Verde e dal Dirigente del Servizio Verde della Città, hanno partecipato l’arch. Anna Migliaccio in rappresentanza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, il Luogotenente C.S. Giuseppe Mansueto per il Comando Regione Carabinieri Forestale Campania, il Prof. Paolo Caputo per il Real Orto Botanico Napoli, il prof. Riccardo Motti per il Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, i Proff. Vincenzo Gioffrè e Luca Boursier per il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, il dott. Giuseppe Ceparano ed il dott. Vincenzo Borrelli per l’Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali della provincia di Napoli, i proff. Emma Bondonno e Leonardo di Mauro per l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Napoli, i dott. Fernando Salemme, Mario Pedron, Antimo Petito, Domenico De Luca e Gennaro Pisciotta per il Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Napoli e Caserta, gli Assessori alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile, all’Urbanistica e all’Ambiente e al Mare e i Dirigenti del Servizio Strade e Grandi Reti Tecnologiche del Servizio Pianificazione Urbanistica Generale e Beni Comuni e del Servizio Controlli ambientali ed attuazione PAES del Comune di Napoli.

 

 

Oggi tregua, ma in settimana una nuova bordata gelida di “Attila”

Meteo Sicilia: ancora maltempo e freddo nelle prossime ore.

Archivi -Sud Libertà

 

Freddo in arrivo dalla zona del Volga. Dalla Russia meridionale correnti artiche entreranno in Italia causando ancora un calo delle temperature di almeno 5-6 gradi rispetto agli ultimi giorni.

Questa irruzione polare è dovuta dall’Anticiclone delle Azzorre che, pigramente, staziona sulle Isole Britanniche e favorisce l’affondo di un’altra bordata gelida di Attila.

L’UCRAINA SOSTENUTA NELLA GUERRA DAGLI ALLEATI PROVOCA BRUSCA REAZIONE DELLA RUSSIA

 

Perché i carri armati Leopard 2 tedeschi sono così ...

Archivi-Sud Libertà

 

Disco verde della Germania- dopo un pò di tentennamenti -ì all’invio di tank Leopard 2 all’Ucraina. Gli Stati Uniti si preparano a inviare carri armati Abrams a Kiev. Le nuove e più potenti armi fornite dagli alleati dell’Ucraina nella guerra provocano la reazione della Russia che parla adesso di “guerra totale”   Intanto oggi: 

 “Ho chiarito che non stiamo parlando di aerei da combattimento, e qui faccio lo stesso”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha così ribadito quelle che considera le linee da non oltrepassare in tema di aiuti militari all’Ucraina. Scholz ha ricordato che quando si parlò di no fly-zone all’inizio della guerra, con il presidente Joe Biden avevano detto: “Non lo faremo. E questa posizione non è cambiata assolutamente e non cambierà”. 

 Potrebbe arrivare già oggi l’annuncio di Joe Biden della decisione degli Stati Uniti di inviare in Ucraina decine di carri armati Abrams. Lo scrive Nbcnews, citando “tre alti funzionari dell’amministrazione”, che comunque sottolineano che “la decisione non è ancora finalizzata e potrebbe cambiare”.  

La decisione costituisce un brusco cambio di posizione da parte dell’amministrazione, che fino alla scorsa settimana si è opposta all’invio in Ucraina dei tank avanzati. Comunque, avvisano ancora le fonti citate dall’emittente, gli Abrams non saranno subito disponibili ma saranno necessari molti mesi prima che gli Abrams arrivino in territorio ucraino, senza contare che l’addestramento delle truppe ucraine all’utilizzo del mezzo high-tech potrebbe durare mesi. 

 Anche la Spagna è pronta a inviare carri armati Leopard all’Ucraina e ad addestrare i militari ucraini al loro mantenimento, ha reso noto la ministra della Difesa, Margarita Robles, confermando quanto anticipato dalla stampa oggi, e spiegando che il governo “è favorevole a discutere di tutto ciò che può essere necessario nel quadro di un coordinamento con gli alleati”. La Spagna ha 108 carri armati Leopard 2A4 e 239 Leopard 2E, una versione modificata del modello 2A6 prodotta in Spagna.

 

CARABINIERI CONTROLLANO 876 STRUTTURE RICETTIVE PER CANI ED ALTRI ANIMALI-REATI,VIOLAZIONI,SANZIONI

Anche interventi chirurgici di conchectomia (taglio delle orecchie) e caudectomia (taglio della coda) a scopo estetico e non motivati da ragioni patologiche

Canile Foto Stock, Canile Immagini | Depositphotos

Archivi- Sud Libertà-

I Carabinieri dei NAS, di concerto con il Ministero della Salute, nell’ultimo periodo hanno effettuato una intensa attività di controllo, che ha interessato l’intero territorio nazionale, nei canili pubblici e privati, al fine di accertare la corretta conduzione delle strutture ed in particolare lo stato di benessere degli “amici a quattro zampe”.

Sono stati ispezionati complessivamente 876 canili dei quali 244 sono risultati irregolari (pari al 27%), sanzionando 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi, per complessivi 180 mila euro. Gli esiti degli interventi hanno determinato, nei casi più gravi, il sequestro di 26 strutture e di 871 quadrupedi.

Le principali violazioni hanno riguardato carenze igienico/strutturali ed autorizzative degli ambienti destinati al ricovero e sgambatura, numero di box (in alcuni casi costruiti abusivamente in dimensioni non sufficienti), smaltimento irregolare delle carcasse di animali, omessa registrazione degli animali all’anagrafe canina, gestione irregolare dei farmaci.

I reati contestati sono stati principalmente il maltrattamento e l’abbandono di animali causato da mantenimento di cani in condizioni incompatibili con la loro natura, il mancato rispetto del benessere (mancanza di igiene, sovraffollamento), l’effettuazione di interventi chirurgici di conchectomia (taglio delle orecchie) e caudectomia (taglio della coda) a scopo estetico e non motivati da ragioni patologiche nonché l’utilizzo di farmaci scaduti di validità (in una circostanza da oltre 7 anni).

Durante l’attività di controllo sono stati anche accertati, da parte del Nas di Torino e di Perugia, due casi di traffico illecito di animali di compagnia attraverso l’introduzione sul territorio nazionale di cuccioli di cane privi di documentazione identificativa/sanitaria (c.d. passaporto), regolarizzati fraudolentemente mediante l’inserimento nelle anagrafi canine e relativa microchipattura.

 

 

Falcone: Approvato il bilancio della Regione Sicilia secondo le indicazioni e direttive della Corte dei conti…”

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Foto Comunicato Regione Siciliana

 

Palermo,

Dopo un positivo confronto in Commissione Bilancio all’Ars, è stato approvato ieri- comunica la Regione Sicilia – il disegno di legge Bilancio 2023-25 che offre un quadro rafforzato e virtuoso dei conti della Regione. Vede la luce un bilancio dal valore complessivo di oltre 16,5 miliardi di euro che si articola su certezze contabili e che, seguendo un principio di oculatezza, riduce l’indebitamento complessivo dell’ente».

Così l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, commentando il via libera al ddl Bilancio 23-25, cui seguirà la trattazione in Commissione della Legge di Stabilità 2023.

«Inoltre, grazie a specifici accantonamenti – prosegue l’esponente del governo Schifani – teniamo conto di tutte le partite indicate dalla Corte dei conti, ma anche reinvestiamo la cifra di 200 milioni di euro che abbiamo in entrata sulla base dell’accordo Stato-Regione per il recupero della maggiore spesa sanitaria».

«Procediamo con speditezza, nel rispetto del calendario concordato con l’Aula – aggiunge il presidente Renato Schifani – nel varo dei documenti contabili della Regione. Il tutto nell’ottica della regolarizzazione dei conti e per dare risposte concrete ai siciliani, con una programmazione economica ragionevole e lungimirante, che non penalizzi lo sviluppo dell’Isola e i servizi ai cittadini».

Palermo, sette misure cautelari per il reato di associazione di stampo mafioso

Arrestato il boss Matteo Messina Denaro: finita una latitanza durata 30 anni. Era in una clinica privata a Palermo: è stato operato due volte per tumore - Gazzetta di Parma

 

Sette misure cautelari nel mandamento mafioso di Pigliarelli per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsioni.
Palermo, Riesi (CL) e Rimini

Alle prime ore dell’alba di oggi, nelle città di Palermo, Riesi (CL) e Rimini, i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a 7 provvedimenti cautelari (5 in carcere e 2 degli arresti domiciliari), emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsioni, consumate e tentate, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività mafiosa e di essersi avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva.
L’operazione si incardina in una più ampia manovra investigativa, condotta all’unisono dalle articolazioni territoriali e speciali dell’Arma dei Carabinieri sotto l’egida della Procura della Repubblica di Palermo, tesa a disarticolare cosa nostra nel suo complesso – colpendone tanto l’assetto militare quanto i cospicui patrimoni illeciti – nell’intento di neutralizzarne l’impatto sul tessuto socio-economico nonché di scardinare quella rete di omertà e connivenza grazie alla quale, ancora oggi, l’associazione mafiosa fornisce supporto alla latitanza di suoi esponenti di spicco.

L’attività odierna, in particolare, costituisce l’esito di un articolato impegno in direzione del mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli, che ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine all’appartenenza a cosa nostra dei membri della famiglia mafiosa di Rocca Mezzomonreale, alcuni dei quali, posti in posizione di vertice, già condannati in passato in via definitiva per il reato associativo mentre altri, considerati uomini d’onore riservati, rimasti ad oggi immuni da attenzioni investigative a causa delle cautele adottate nei loro confronti dal sodalizio.
Grazie all’importante dispositivo di contrasto di cui si è dotato il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, nonché al ricorso sistematico alle più sofisticate tecnologie di captazione, è stato possibile superare le continue accortezze poste in essere dagli indagati al fine di sottrarsi alle investigazioni, arrivando ad ottenere acquisizioni di elevatissimo pregio ed assoluta genuinità che hanno confermato, ancora una volta, la piena operatività dell’associazione nel suo complesso, nonché il costante richiamo della stessa alle più arcaiche regole mafiose.
L’indagine, condotta sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto nella suindicata ordinanza cautelare e che dovrà trovare in seguito conferma nel corso dell’iter processuale, in ordine ai gravi reati ipotizzati in capo agli indagati. In sintesi, le investigazioni hanno permesso di:
– smantellare la famiglia mafiosa di Rocca Mezzomonreale, inquadrata nel mandamento palermitano di Pagliarelli, nonché di confermarne, ancora una volta, le storiche figure di vertice, già in passato protagoniste di episodi rilevantissimi per la vita dell’associazione mafiosa, quali, ad esempio, la gestione operativa della trasferta in Francia del capomafia deceduto Bernardo PROVENZANO per sottoporsi a cure mediche o la tenuta dei contatti con l’allora capomafia trapanese latitante Matteo MESSINA DENARO;
– svelare l’esistenza, in seno alla predetta famiglia mafiosa, di uomini d’onore riservati rimasti ad oggi del tutto estranei alle cronache giudiziarie, i quali, pur dimostrando una piena adesione al codice mafioso universalmente riconosciuto da cosa nostra, godrebbero di una speciale tutela e verrebbero chiamati in causa soltanto in momenti di particolare criticità dell’associazione;
– intercettare completamente, mediante il ricorso a complessi servizi di pedinamento e a certosine attività tecniche di intercettazione, una riunione della famiglia mafiosa di Palermo – Rocca Mezzomonreale al completo, tenutasi per estrema prudenza in una casa nelle campagne della provincia di Caltanissetta; in quel contesto si è registrato il costante richiamo degli indagati al rispetto di regole e dei principi mafiosi più arcaici che – compendiati in un vero e proprio “statuto” scritto dai “padri costituenti” – sono considerati, ancora oggi, il baluardo dell’esistenza stessa di cosa nostra. Nell’ambito della conversazione captata, definita dallo stesso G.I.P. “di estrema rarità nell’esperienza giudiziaria”, si è più volte fatto esplicito richiamo all’esistenza di citato “codice mafioso scritto”, custodito gelosamente da decenni e che regola, ancora oggi, la vita di cosa nostra palermitana;
– scongiurare l’attuazione di un proposito omicidiario, una vera e propria sentenza di morte, emessa nel contesto della predetta riunione di mafia quale suggello della ritrovata armonia tra i membri della famiglia mafiosa e, in seguito, riattualizzata nel corso delle successive captazioni tecniche, nei confronti di un architetto ritenuto responsabile di una serie di mancanze nello svolgimento della propria opera professionale;
– ricostruire il compimento di diversi episodi estorsivi – posti in essere al fine di alimentare le casse dell’associazione mediante la richiesta del cd. pizzo o l’imposizione di ditte riconducibili al sodalizio mafioso – uno dei quali caratterizzato dal ricorso ad una metodologia particolarmente inquietante quale l’apposizione, sul cancello di una privata abitazione, di una bambola recante un proiettile conficcato nella fronte. 
Comunicazione finale : “È doveroso rilevare che gli odierni destinatari della misura restrittiva sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.