“Non aprite la porta di casa”: fenomeno sempre più allarmante di derubare di soldi e oro, con trucchi vari, le persone anziane

 

 

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Una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli è stata notificata dai Carabinieri della Compagnia di Palestrina (RM)nei confronti di un uomo di origine partenopea di anni 42, resosi responsabile di furto aggravato ai danni di una anziana donna. Il fatto era accaduto a Genazzano (RM) nello scorso mese di maggio, quando l’uomo, spacciandosi per un lontano parente esperto in arte orafa, aveva convinto la vittima a riporre tutti i monili d’oro in suo possesso, all’interno di una salviettina con del liquido al fine di pulirli.

Non appena la donna si allontanava per prendere un bicchiere d’acqua richiesto dal presunto parente, questo afferrava la salviettina con all’interno gli oggetti d’oro e si allontanava facendo perdere le proprie tracce. Le indagini condotte dai Carabinieri, permettevano, tramite visione dei sistemi di videosorveglianza, di individuare dapprima l’autovettura a lui riconducibile e successivamente l’autore del reato che veniva successivamente riconosciuto dalla vittima. L’uomo veniva quindi condotto agli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G… 

Un intero popolo di migranti sbarca in Sicilia- Soccorso e ritrovamento di corpi senza vita

 

Lampedusa,

Due mezzi della Capitaneria di Porto sono approdati – si apprende oggi – sul molo Norimberga di Messina, dopo avere 
soccorso un peschereccio al largo della Libia con a bordo 500 migranti.

A Messina ne sono sbarcati solo 179, oltre alle salme di cinque persone decedute per cause non ancora accertate. Gli altri sono stati dirottati a Portopalo di Capo Passero, Catania e Crotone. I migranti, tra i quali  57  minori ,non  accompagnati, sono stati accolti da personale della polizia, della Guardia Finanza,della Prefettura, del Comune dell’Asp 

 

Ieri, un peschereccio alla deriva con oltre 600 migranti – si apprende -è stato soccorso, a circa 124 miglia dalla Calabria, da una nave mercantile, da 3 motovedette della Guardia Costiera e da un’unità della Guardia di Finanza. A bordo del peschereccio, sono stati rinvenuti anche 5 corpi priva di vita. 674 in totale le persone tratte in salvo – alcune recuperate direttamente dall’acqua – dalle MM/VV CP323, 332 e 309, dalla PV3 della Guardia di Finanza e dalla nave mercantile Nordic – fatta dirigere anche essa in area per l’emergenza – che poi le ha trasbordate su nave Diciotti della Guardia Costiera, presente nell’area del soccorso.
Utilizzato anche un velivolo da pattugliamento marittimo P72A impiegato dalla Marina Militare, che ha effettuato il primo avvistamento, e un aereo di Frontex che ha seguito l’evento. I migranti salvati sono stati trasferiti nella mattina di oggi nei porti calabresi e siciliani.
Le operazioni di soccorso sono avvenute in area di responsabilità SAR italiana, sotto il coordinamento della Centro Operativo Nazionale di soccorso della Guardia costiera italiana.

Accoglienza ed integrazione a Messina: ecco le sfide che il sistema di accoglienza metterà in atto nel futuro

 

 

 

Messina,

Un’occasione di confronto e riflessione su quelle che saranno le sfide che il Sistema di accoglienza italiano intende mettere in atto nei prossimi anni; anni che si prospettano essere di enorme complessità rispetto all’evoluzione dei flussi migratori e dei nuovi equilibri geo-politici che vanno delineandosi. A parlarne, ieri mattina, in occasione dell’iniziativa “Accoglienza ed integrazione a Messina: esperienze, lezioni e prospettive future”, organizzata dal Comune di Messina in collaborazione con la cooperativa Medihospes in occasione del ventennale del SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), alcuni dei principali “attori” che, a vario titolo, e con diverse competenze, operano all’interno del settore dell’accoglienza.

A portare i saluti del Sindaco Federico Basile e ad evidenziare gli interventi finora messi in atto dall’Amministrazione in tema di immigrazione ed accoglienza, l’Assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore che ha evidenziato “la necessità di promuovere occasioni di confronto su un tema così delicato come quello di cui oggi stiamo discutendo, soprattutto nel momento storico che affrontiamo. E’ nostra intenzione – ha continuato l’Assessore Calafiore – portare avanti i percorsi che sono stati avviati già nel precedente mandato e promuovere nuove attività progettuali; una delle quali, dal titolo ‘A me importa’, che vede il coinvolgimento di diversi soggetti, tra cui anche la cooperativa Medihospes, verrà presentata proprio nelle prossime settimane. Sono anche particolarmente orgogliosa del progetto ‘Condividi Salute’ realizzato da Medihospes e Santa Maria della Strada e concluso nel dicembre 2021. Lo spirito con cui il Comune affronta il fenomeno migratorio non è legato solo alla prima accoglienza, ma anche e soprattutto alla successiva integrazione degli stranieri sul territorio. Sono contenta che l’Amministrazione abbia aderito a questo progetto, in linea con le progettualità avviate e programmate in questi ultimi anni dal mio Assessorato. Le buone prassi del Comune di Messina di questi ultimi anni hanno permesso la creazione e lo sviluppo di una rete solidale pronta a rispondere alle diverse esigenze”.

Il primo tavolo di lavoro , coordinato dalla dott.ssa Elena De Pasquale, giornalista e operatrice legale dei progetti Sai, è stato aperto dall’intervento della dott.ssa Virginia Costa, “storica” responsabile del SAI (Sistema di Accoglienza Integrazione), che ha delineato l’evoluzione del sistema: “All’inizio degli anni 2000 – ha sottolineato la Costa – ci si è resi conto che il numero di stranieri che giungevano sul territorio italiano in modo irregolare, al di fuori delle quote previste dai vari decreti flussi, era diventato abbastanza significativo e ci si è quindi resi conto della necessità di prevedere un’accoglienza anche per coloro che giungevano in Italia perché in fuga da guerre o da generali situazioni di pericolo e che, proprio per questo, manifestavano la volontà di richiedere asilo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 2000 viene quindi  stipulato un protocollo di intesa tra l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), l’Alto 

commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e il Ministero dell’interno, che danno vita al Programma nazionale asilo (PNA), il cui obiettivo era quello di creare, con la collaborazione dei Comuni, dei progetti in cui inserire i richiedenti asilo favorendone percorsi di integrazione.

La legge n.189/2002 ha successivamente istituzionalizzato queste misure di accoglienza organizzata, prevedendo la costituzione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR, ora SAI). “Oggi – ha evidenziato la responsabile del SAI – siamo giunti a ben 39 mila posti all’interno del sistema, segno evidente che è aumentata la consapevolezza e la sensibilità rispetto al tema, e la sfida che dobbiamo porci è quella di riuscire a fare sempre di più per migliorare le azioni da mettere in campo e far si che l’immigrazione venga realmente considerata un valore aggiunto”.

A “raccontare” la quotidianità vissuta all’interno dei SAI, i coordinatori dei progetti che la cooperativa Medihospes gestisce nella città di Messina, la dott.ssa Niky Bonaffini coordinatrice del SAI DS/DM, per un totale di 71 posti, riservato all’accoglienza di beneficiari in condizioni di disagio sanitario e/o disagio mentale, e il dott. Giuseppe Silvestro, coordinatore del progetto SAI Msna, rivolto all’accoglienza dei Minori stranieri non accompagnati (47 posti totali).

Nel progetto DS/DM – ha affermato Bonaffini -, considerata l’estrema fragilità e vulnerabilità dei beneficiari accolti, nella maggior parte dei casi donne vittime di tratta o affette da particolari patologie, è fondamentale la collaborazione con la rete territoriale al fine dei affrontare la multiproblematicità dei casi che di volta in volta vengono inseriti all’interno delle nostre strutture”.

Altrettanto impegnativa l’attività svolta nei SAI Minori, dove un ruolo fondamentale viene ricoperto dagli educatori, presenti H 24: “In tutte e quattro le nostre strutture “Casa Tourè”, “Casa Michelle”, “Casa Aylan”, “Casa Airone”, il nostro principale obiettivo – ha spiegato il coordinatore Giuseppe Silvestro, pedagogista della Medihospes – è quello di poter preparare i ragazzi alla vita che li aspetterà fuori, fornendo loro tutti quegli strumenti e quelle conoscenze che gli permetteranno un giorno di essere veramente autonomi e pronti ad una nuova vita”.

Nella gestione complessiva del sistema d’accoglienza, un ruolo centrale, nonché ruolo di coordinamento, è quello svolto dalla Prefettura di Messina, oggi rappresentata dalla Vice Prefetta Vicaria Patrizia Adorno e dalla referente per l’Area Immigrazione ed accoglienza Giusy Paratore: “Sebbene alla Prefettura spetti il ruolo di gestione dei centri di prima accoglienza, la collaborazione con gli enti del terzo settore che operano sul territorio, nonché con il Servizio Centrale, costituisce un punto di forza proprio per attenzionare specifiche situazioni di vulnerabilità che necessitino di una più consona collocazione nel sistema di seconda accoglienza”.

A chiudere il primo ciclo di interventi, è stato infine il Vice Questore Aggiunto e Dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Messina Andrea Sgrò, secondo il quale “non è possibile parlare di accoglienza senza parlare di integrazione, perché è proprio lì dove non vengono portate avanti politiche di integrazione, che rischia di mancare la sicurezza venendosi così a determinare potenziali situazioni di pericolo”.

Ad aprire i lavori nella seconda parte della mattinata, il dott. Giuseppe Totino, Referente dei progetti SAI per il Comune di Messina: “Il ruolo che ricopro – ha affermato -, pur essendo un ruolo soprattutto tecnico, poiché ho appunto il compito di interfacciarmi, per conto del Comune, con la cooperativa che gestisce la struttura e con il Servizio Centrale, mi porta spesso a confrontarmi con i beneficiari dei progetti e non sempre è facile riuscire a non farsi coinvolgere personalmente nelle situazioni che ci si trova ad affrontare”.

Autonomia ed integrazione, i principali obiettivi che il SAI si pone di raggiungere, si concretizzano attraverso l’inserimento socio lavorativo dei beneficiari, ed è proprio per questo che la cooperativa Medihospes ha attivato un “Ufficio Orientamento” , di cui è responsabile la dott.ssa Maria Andaloro, che nel corso degli ultimi anni, grazie alla relazioni avviate con diversi operatori economici della città, ha consentito l’avvio di numerosi tirocini lavorativi, successivi contratti lavorativi o attività di formazione: “Con il passare del tempo – ha spiegato Andaloro -, siamo riusciti a creare una rete con diverse aziende, che ci hanno dato fiducia e a cui abbiamo dato fiducia, che stanno dando importanti opportunità ai “nostri” ragazzi, ai quali rivolgo un particolare ringraziamento perché non siamo solo noi ad aver insegnato qualcosa a loro, ma sono loro, ogni giorno, ad insegnare qualcosa a noi”.

A conferma di ciò, l’intervento conclusivo è stato quello di Kande Moussa, giovane ventunenne originario del Senegal, oggi perfettamente autonomo ed integrato sul territorio messinese.

 

Il Comune di Catania firma convenzione con la Consip per la pubblica illuminazione

 

Catania,

Il consiglio comunale di Catania nella seduta di ieri sera ha approvato all’unanimità dei 20 presenti la delibera del piano tecnico economico e di gestione della pubblica illuminazione. La convenzione con Consip che affida a Enel Sole la cura degli impianti di illuminazione dell’area urbana di Catania per la sua riqualificazione di strutture e gestione, durerà nove anni a decorrere dal primo agosto prossimo, cioè fino al 2031. Il piano prevede il contenimento della spesa di quasi il 50%: 3,66 milioni di euro per i primi due anni, a fronte di una spesa annua degli anni precedenti di 6,4 mln di euro annui. Il nuovo servizio, che nella fase di avvio prevede anche un investimento per infrastrutture energetiche di quasi nove milioni di euro, metà dei quali utilizzando i fondi comunitari del React Eu, garantirà maggiore efficienza, funzionalità, minori emissioni e risparmi importanti anche in ottica “green”.

L’atto deliberativo, predisposto dal direttore delle manutenzioni comunali Salvo Leonardi, è stato illustrato in aula dall’assessore Pippo Arcidiacono: ”Un fatto di straordinaria rilevanza –ha detto Arcidiacono- che permetterà ai cittadini di cancellare le disfunzioni di cui la città da parecchi soffre in termini di illuminazione pubblica, a causa di impianti ormai vecchi e inadeguati. Per nove anni Catania potrà finalmente contare su infrastrutture energetiche all’avanguardia anche in ottica di efficientamento, un piano innovativo che interesserà anche tutta la zona industriale, sottraendola definitivamente alla gestione Irsap”.

La convenzione Consip permetterà al Comune una serie di altri vantaggi: la sostituzione di apparecchi illuminanti non conformi con quelli a Led; il nuovo cablaggio dei moduli led; l’installazione di orologi astronomici nei quadri elettrici e il telecontrollo a isola, ottenendo impianti più efficienti e tecnologicamente rinnovati con un monitoraggio più efficace.  

In aula durante il dibattito sulla delibera sono  intervenuti i seguenti consiglieri comunali: Grasso Giovanni, Anastasi, Sangiorgio, Bottino, 

Gelsomino, Bianco, Pettinato, Di Salvo.

 

 

Siracusa, si disfà di un pacchetto di droga e tenta la fuga

 

Siracusa, uomo prova la fuga lanciando un pacchetto di droga

 

Siracusa,

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Siracusa e della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Sicilia hanno arrestato, in flagranza di reato, un pregiudicato quarantenne.
L’uomo, in sosta con la sua autovettura, alla vista dei militari, è sceso dalla macchina e ha tentato di darsi alla fuga lanciando un pacchetto di sigarette. I militari lo hanno bloccato e hanno recuperato il pacchetto di cui si era disfatto trovandovi all’interno 80 grammi di hashish. Lo stupefacente è stato sequestrato e l’uomo è stato arrestato.

Operazione “Giardino oscuro” a Palermo – Maltrattamenti, violenze fisiche, insulti: provvedimenti cautelari del GIP

Operazione Giardino oscuro - Eseguite 6 misure cautelari

Palermo,

 Un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, è stata notificata dai finanzieri di Palermo a 6 soggetti, di cui cinque destinatari di divieto temporaneo di prestazione della propria attività professionale e uno del divieto di esercizio di attività imprenditoriale all’interno di case di riposo e strutture assistenziali per anziani per la durata di un anno.

I sei indagati, sulla base degli elementi probatori allo stato raccolti, sono indiziati del reato di maltrattamento perpetrato ai danni degli anziani ospiti di una struttura assistenziale.

Le indagini, avviate grazie alla segnalazione di un ospite della comunità alloggio e condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico finanziaria – Gruppo Tutela Mercato Capitali, hanno consentito di ipotizzare condotte illecite da parte degli operatori ai danni di soggetti particolarmente fragili.

Sarebbero numerosi gli episodi di vessazioni ed angherie nei confronti degli ospiti, quali violenze fisiche (schiaffi, pugni e strattonamenti), offese e minacce (finanche di morte), nonché l’abituale ricorso a forme di contenzione meccanica, legando gli anziani per ore al letto o alla sedia a rotelle, somministrando, inoltre, in alcuni casi, ai degenti farmaci in misura superiore rispetto alle prescrizioni mediche per sedarli.

Lo stesso G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, nel valutare il gravissimo quadro probatorio raccolto dalla Procura della Repubblica sulla base del lavoro svolto dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo, ha ritenuto la sussistenza di esigenze cautelari sottolineando che “le continue offese, le umiliazioni, le minacce, le percosse, le ingiurie, poste in essere nei confronti degli ospiti della struttura assistenziale, integrano il delitto di maltrattamenti, potendo certamente tali atti, per la loro intensità e abitualità, essere fonte di disagio continuo per le persone offese ”.

L’odierna attività testimonia la costante attenzione ed il perdurante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, quale polizia economico finanziaria a forte vocazione sociale a tutela degli operatori economici, dei lavoratori onesti e rispettosi delle regole e delle fasce più deboli ed esposte a rischio della popolazione.

 

 

Incidente sul lavoro a Cefalù, operaio cade dal tetto di capannone e muore in cantiere

Incidente sul lavoro a Catania, muore operaio messinese

Incidente sul lavoro a Cefalù, nel palermitano. Un uomo di 51 anni ha perso la vita mentre lavorava al cantiere per il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina, nel tratto Ogliastrillo-Cefalù.

Secondo le prime informazioni, l’uomo sarebbe caduto dal tetto di un capannone.L’azienda dove la vittima lavorava ha rilasciato questa dichiarazione:  “E’ con profondo dolore che Toto Costruzioni Generali apprende del tragico incidente verificatosi presso il cantiere per il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina, nella tratta di Ogliastrillo-Cefalù –  –

Al momento  sono in corso gli accertamenti da parte delle autorità giudiziarie, con cui la società sta pienamente e attivamente collaborando. La famiglia Toto, insieme a tutti i dipendenti e le maestranze si unisce al dolore della famiglia, alla quale garantirà tutto il sostegno possibile per superare questa tragica situazione

Il Presidente Mattarella firma il decreto di scioglimento delle Camere

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  e il Presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della firma dei decreti

Roma,

l Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  e il Presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della firma dei decreti

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  e il Presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della firma dei decreti
Il Presidente della Repubblica On Sergio Mattarella firma il decreto di scioglimento delle Camera e del Senato

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  e il Presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della firma dei decreti

 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  e il Presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della firma dei decreti

 

–  V I D E O

 

Fine del “cerchio magico” per l’ex Giudice Saguto condannata in appello a 8 anni e 10 mesi per “allegra gestione delle nomine degli amministratori pubblici”

La giudice Saguto

 

La Corte d’Appello di Caltanissetta ha condannato a 8 anni e 10 mesi l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto, imputata di corruzione, concussione e abuso d’ufficio.

La giudice, che nel corso del processo è stata radiata dalla magistratura, era accusata di aver gestito illecitamente le nomine degli amministratori giudiziari dei beni sequestrati e confiscati alla mafia scegliendo solo professionisti a lei fedelissimi. In cambio avrebbe ricevuto da loro favori e regali. In primo grado aveva avuto 8 anni e 6 mesi. A cinque anni di distanza dal primo avviso di garanzia, dopo tre anni di processo, è stata letta dal presidente del tribunale di Caltanissettta, Andrea Catalano, la sentenza che chiude il dibattimento sugli affari illeciti nella gestione dei beni confiscati alle cosche, definito dall’accusa come “un sistema perverso e tentacolare” di cui la giudice, radiata dalla magistratura nel 2019, era il vertice di comando..

 Sostanzialmente lievi modifiche dalla sentenza di primo grado. Nel processo erano imputati a vario titolo anche personaggi ritenuti appartenenti al «cerchio magico» dell’ex presidente. Tra loro l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, considerato il «re» degli amministratori giudiziari, che è stato condannato a 7 anni e 7 mesi; il marito dell’ex giudice, l’ingegnere Lorenzo Caramma, condannato, come in primo grado, a 6 anni e due mesi, il figlio di Silvana Saguto, Emanuele Caramma, condannato a 4 mesi.

Confermata la pena di 3 anni per l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo e per il professore della Kore di Enna ed ex amministratore giudiziario Carmelo Provenzano, che in primo grado aveva avuto 6 anni e 10 mesi. Condannati anche a un anno e 4 mesi Walter Virga, figlio del giudice Tommaso Virga, processato separatamente e assolto col rito abbreviato, messo alla guida, questa la tesi dei pm, dell’impero sequestrato agli imprenditori Rappa, senza avere alcuna esperienza.

A 4 anni e 2 mesi è stato condannato l’amministratore giudiziario Roberto Santangelo, a 2 e 8 mesi il tenente colonnello della Guardia di finanza Rosolino Nasca, a un anno e dieci mesi il preside della facoltà di Giurisprudenza di Enna Roberto Di Maria. Condanne a 2 anni e 8 mesi per Maria Ingrao, la moglie di Provenzano e Calogera Manta, la cognata. 

 

Un autorevole Draghi mette al tappeto il centro destra (che lo vuole ora sul patibolo) e Mattarella dovrà sciogliere il nodo

Il Presidente Mattarella respinge le dimissioni di Draghi | Il Friuli

l premier Mario Draghi oggi alla Camera per un nuovo passaggio della crisi di governo, dopo la giornata cruciale andata in scena al Senato. “Draghi andrà alla Camera solo per dimettersi. Game over”,  confermando che all’inizio della discussione generale -alle 9 a Montecitorio- il premier annuncerà le proprie dimissioni per poi salire al Quirinale e riferire al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il passaggio ieri in Senato ha di fatto sancito la fine dell’esecutivo guidato dall’ex numero 1 della Bce.   Draghi ha fatto valere tutta la sua autorevolezza e posto le condizioni per governare in coerenza ” con la volontà dell’Italia”  Ha posto l’accento anche sul principio giusto del Reddito della cittadinanza, strumento nato per combattere la povertà ed aiutare i giovani . Esso non va penalizzato o cancellato, ma solo migliorato ha specificato Draghi.

Risoluzione Casini

Non considerata la risoluzione del Centro destra che prevedeva un governo senza il M5S. L’attenzione del premier è stata posta invece sulla risoluzione Casini su cui  aveva posto la fiducia, passata al Senato con soli 95 voti a favore, senza il sostegno di Forza Italia, Lega e M5S che non hanno partecipato al voto. I voti contrari sono stati 38 e nessun astenuto. Molto basso il dato sulla presenza in aula: solo 192 senatori, mentre i votanti sono stati 133. Il quorum è stato garantito dalla presenza in aula dei senatori 5Stelle che, tuttavia, non hanno votato. Sono invece usciti dall’Aula i senatori di Lega e Forza Italia.

Dopo il passaggio alla Camera, solo al termine dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, Draghi deciderà di recarsi a riferire al Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato avrà tutti gli elementi per decidere come procedere. Se aprire eventuali consultazioni oppure se e quando sentire i presidenti del Senato, Elisabetta Casellati, e della Camera, Roberto Fico, per procedere poi allo scioglimento delle Camere.

“Una decisione folle, assurda, una giornata di follia”. . “Tre grandi partiti di questa maggioranza, in forme diverse, hanno deciso di mettere fino a questa esperienza” e “in particolare Berlusconi e Salvini, che hanno seguito la scelta di M5S di una settimana fa di aprire di fatto la crisi”, ha spiegato il segretario del Pd parlando di “un giorno triste e drammatico per l’Italia”.

“Gli italiani guardano sgomenti a quello che è accaduto nelle loro istituzioni” e in “alcuni partiti”. “Se penso ai 19 mld del Pnrr che non arriveranno e alle riforme che non si faranno…”, ha aggiunto.